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Comunicato
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile. Atto di indirizzo recante: indirizzi operativi per fronteggiare il rischio incendi boschivi per la stagione estiva 2007
(GU n. 133 del 11-6-2007)
Al Presidente della regione Abruzzo
Al Presidente della regione Basilicata
Al Presidente della regione Calabria
Al Presidente della regione Campania
Al Presidente della regione Emilia-Romagna
Al Presidente della regione Friuli-Venezia Giulia
Al Presidente della regione Lazio
Al Presidente della regione Liguria
Al Presidente della regione Lombardia
Al Presidente della regione Marche
Al Presidente della regione Molise
Al Presidente della regione Piemonte
Al Presidente della regione Puglia
Al Presidente della regione Sardegna
Al Presidente della regione Sicilia
Al Presidente della regione Toscana
Al Presidente della regione Umbria
Al Presidente della regione Valle D'Aosta
Al Presidente della regione Veneto
Al Presidente della provincia autonoma di Bolzano
Al Presidente della provincia autonoma di Trento
e, p.c.:
Al Ministero per gli affari regionali e autonomie locali
Al Ministero dell'interno
Al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali
Al Ministero della difesa
Al Ministero delle infrastrutture
Al Ministero dei trasporti
Al Ministero dell'ambiente e tutela del territorio
La passata stagione invernale e' stata contraddistinta da scarsita' di
precipitazioni e temperature piu' elevate della norma, tale da portare alla
recente dichiarazione di stato di emergenza per crisi idrica nelle regioni
centro-settentrionali del Paese. Il persistere e l'evoluzione attesa di tale
scenario, induce a ipotizzare per la prossima stagione estiva il manifestarsi di
condizioni tali da determinare con preoccupante facilita' il rischio di incendi
boschivi, a cui sara' necessario porre particolare attenzione.
I tradizionali fattori sociali e culturali continuano ad incidere in modo
negativo sul fenomeno, anche se in parte risultano mitigati dal maggior impegno
che lo Stato, le regioni e le province autonome hanno profuso nell'opera di
contrasto e prevenzione sul territorio.
Le istituzioni pubbliche, nell'ottica di un'azione sinergica e coordinata che
consenta di fornire una risposta tempestiva ed efficace al verificarsi di una
crisi, sono chiamate ad assicurare ogni possibile concorso sia all'azione di
prevenzione che di lotta attiva.
Ritengo che l'attento lavoro preparatorio svolto dalle regioni e province
autonome anche in coordinamento con le forze statali, consenta di giungere nelle
migliori condizioni di capacita' organizzativa ed operativa all'appuntamento
dell'apertura della campagna estiva che, per quest'anno, ai sensi del comma 1
art. 1 della legge n. 152/2005, e' fissata al 9 giugno p.v. e terminera' il 30
settembre, fatta salva la possibilita' di proroga determinata dall'evoluzione
delle condizioni meteoclimatiche e dalla persistenza delle condizioni di
rischio.
In vista della campagna estiva, ritengo pertanto importante rivolgere un
particolare invito alle SS.LL. affinche' sia assunta, nell'ambito delle
rispettive competenze, ogni ulteriore iniziativa volta alla riduzione del
rischio incendi, alla prevenzione e alla mitigazione dei danni da essi causati,
nell'ottica della salvaguardia delle persone e dei beni.
Pertanto, ritengo doveroso fornire essenziali "indirizzi operativi", che vengono
emanati ai sensi dell'art. 5, comma 2) della legge 9 novembre 2001, n. 401, nel
contesto delle rilevanti competenze attribuite dalla legge 21 novembre 2000, n.
353, affinche' vengano adottate tutte le iniziative ed attivita' necessarie a
prevenire e fronteggiare in modo risolutivo ogni situazione di emergenza, ben
tenendo conto dell'esperienza e dei risultati delle campagne precedenti, nonche'
del modificarsi della natura degli incendi stessi.
In tale contesto si colloca l'attivita' di previsione delle condizioni di
pericolosita' degli incendi boschivi promossa dal dipartimento della protezione
civile attraverso la rete dei centri funzionali di cui alla Direttiva emanata il
27 febbraio 2004, che permette di attivare, da parte delle sale operative
unificate permanenti e/o delle sale operative regionali, la fase di attenzione
in tempi utili per una proficua azione di contrasto degli eventi e dei
potenziali fattori d'innesco.
Cio' e' tanto piu' importante in quanto dall'analisi dei dati degli ultimi anni
e dall'esperienza operativa e' emerso che crescente e' il numero e la valenza
degli incendi che interessano, oltre alle aree boscate e rurali, anche zone
fortemente urbanizzate e caratterizzate dalla presenza di varie infrastrutture,
anche strategiche e di rilevante importanza sociale, dando origine ad incendi di
interfaccia, a cui generalmente consegue un ampio e difficoltoso intervento di
protezione civile.
Allo scopo di migliorare i pur soddisfacenti risultati conseguiti in passato, si
rappresentano, pertanto, alcuni indirizzi operativi finalizzati a:
assicurare l'attivazione dei piani di previsione, prevenzione e lotta attiva,
adottando tutte le misure e le azioni necessarie al fine di razionalizzare ed
ottimizzare l'impiego delle risorse garantendo inoltre il soccorso e il
coordinamento fra le diverse strutture regionali deputate alla lotta antincendio
e alla protezione civile troppo spesso disgiunte fra loro;
attivare in tempi rapidi le sale operative unificate permanenti e/o sale
operative regionali, nella consapevolezza del ruolo decisivo che esse rivestono
per un efficace coordinamento tra i diversi soggetti che concorrono alla lotta
agli incendi boschivi e, ove del caso, all'intervento di protezione civile;
definire specifiche intese ed accordi con il corpo forestale dello Stato e con
il corpo nazionale dei vigili del fuoco, su base locale, tenendo in debito conto
le componenti significative ed in alcuni casi preponderanti che li integrano,
quali operai forestali e volontari;
definire specifiche intese ed accordi tra regioni confinanti per la mutua
cooperazione interregionale con mezzi aerei regionali nella lotta attiva agli
incendi boschivi, in caso di eventi particolarmente critici;
definire protocolli d'intesa con la guardia costiera per il tramite delle
capitanerie di porto, per proteggere il pescaggio dell'acqua a mare da parte dei
mezzi aerei nel periodo estivo, individuando aree a ridosso delle coste ma
altrettanto sicure per i bagnanti, dove i mezzi aerei possano rifornirsi di
acqua senza pericolo per la balneazione;
migliorare e potenziare i sistemi antincendio regionali e locali per affiancare,
integrare e rendere in tal modo efficace l'impiego dei mezzi aerei, anche con
idonea azione di contenimento terrestre;
collaborare con le amministrazioni provinciali e comunali, avvalendosi anche del
supporto del corpo forestale dello Stato e del corpo nazionale dei vigili del
fuoco, per elaborare e tempestivamente aggiornare e perfezionare una specifica
pianificazione in cui vengano individuate le zone a rischio per incendi di
interfaccia, definite le zone di interesse e di maggior rischio di penetrazione
di un incendio tra le zone insediate, indicate le infrastrutture strategiche
eventualmente presenti, individuati i percorsi stradali e la loro praticabilita'
in relazione ai possibili scenari derivanti da eventi in atto;
individuare, definire e tempestivamente perfezionare, nell'ambito della
pianificazione derivante dall'individuazione delle zone a rischio incendio
d'interfaccia, nuove procedure volte a fronteggiare la specifica emergenza
mediante l'immediato allertamento, lo scambio tempestivo di informazione, il
coordinamento e l'organizzazione di tutte le componenti delle strutture con
compiti di protezione civile, nonche' le misure per la salvaguardia della
popolazione e dei beni esposti a tale rischio;
informare tempestivamente il dipartimento della protezione civile sulla
situazione degli incendi in atto, unica vera modalita' per permettere
l'intervento piu' efficace della flotta aerea dello Stato;
assicurare la pronta attuazione delle "procedure operative per la richiesta di
concorso della flotta aerea dello Stato in occasione di incendi boschivi",
ponendo particolare attenzione al sistema di allertamento dei mezzi aerei
gestiti dal dipartimento della protezione civile, onde assicurare la prontezza,
la proficuita' e la tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego ottimale
dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento;
adottare tutte le misure necessarie affinche' impianti elettrici, costruzioni,
piantagioni ed opere varie che possono costituire pericolo per il volo dei
velivoli antincendio ed intralcio alle loro attivita', siano provvisti di
segnalazione sia a terra che aerea, garantendo in tal modo le migliori
condizioni per la sicurezza della flotta aerea antincendio;
provvedere al continuo aggiornamento della disponibilita' di punti di
approvvigionamento idrico, con particolare attenzione alla presenza anche
temporanea di ostacoli al volo, nonche' alle operazioni di carico d'acqua;
avviare tempestivamente nei confronti dei cittadini, e soprattutto dei giovani,
un sistema di comunicazione diretto a diffondere, nelle forme piu' opportune, la
cultura della protezione civile ed in particolare l'informazione relativa agli
incendi boschivi e alle conseguenze sociali e ambientali che ne derivano.
Confido vivamente che tutte le diverse componenti istituzionali chiamate ad
operare nel settore concorrano, anche se a diverso titolo, alla piu' efficace
azione di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi con il consueto
spirito di intenti e collaborazione.
Il Dipartimento della protezione civile assicurera', come sempre, il
coordinamento delle azioni di competenza dello Stato e garantira' ogni
assistenza e collaborazione per il miglior successo della campagna A.I.B. 2007.
Roma, 1° giugno 2007
Il Presidente: Prodi