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Decreto 8 marzo 2010, n. 65
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Regolamento recante modalita' semplificate di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da parte dei distributori e degli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), nonche' dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature
(GU n. 102 del 4-5-2010)
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
di concerto con
IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
e
IL MINISTRO DELLA SALUTE
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
modifiche, ed in particolare la parte quarta relativa alla gestione dei
rifiuti;
Visto il decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, recante «Attuazione
delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE relative alla
riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature
elettriche ed elettroniche nonche' allo smaltimento dei rifiuti», e
successive modifiche;
Visto in particolare l'articolo 6, comma 1, lettera b), del predetto
decreto legislativo n. 151 del 2005, che prevede l'obbligo, per i
distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), di
assicurare il ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno,
dell'apparecchiatura usata al momento della fornitura di una nuova
apparecchiatura ad un nucleo domestico, provvedendo al trasporto dei
rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) presso i
centri di raccolta comunali organizzati dai produttori, nonche' il comma
1-bis, che prevede che con decreto del Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri dello
sviluppo economico e del lavoro della salute e delle politiche sociali,
sentita la Conferenza unificata, siano individuate nel rispetto delle
norme comunitarie e anche in deroga alle disposizioni della parte quarta
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, specifiche modalita'
semplificate per la raccolta e il trasporto dei RAEE ritirati da parte
dei distributori;
Visto l'articolo 195, comma 2, lettera s-bis, del citato decreto
legislativo n. 152 del 2006, ai sensi del quale rientra tra le
competenze dello Stato l'individuazione e la disciplina, nel rispetto
delle norme comunitarie e anche in deroga alle disposizioni della parte
quarta del medesimo decreto n. 152 del 2006, di semplificazioni in
materia di adempimenti amministrativi per la raccolta e il trasporto di
specifiche tipologie di rifiuti destinati al recupero e conferiti
direttamente dagli utenti finali dei beni che originano i rifiuti ai
produttori e ai distributori dei beni stessi;
Ritenuto di individuare modalita' semplificate per la gestione dei RAEE
provenienti dai nuclei domestici da parte dei distributori, tenuti ad
adempiere all'obbligo predetto al fine di rendere possibile la
restituzione dei RAEE al produttore e la realizzazione degli obiettivi
di recupero fissati a livello comunitario;
Ritenuto altresi' di individuare modalita' semplificate per la gestione
dei RAEE provenienti dai nuclei domestici da parte degli installatori e
dei gestori di centri di assistenza di AEE, al fine di incentivarne il
conferimento presso i centri di raccolta di cui all'articolo 6, comma 1,
lettere a) e c), del decreto legislativo n. 151 del 2005;
Ritenuto infine di prevedere modalita' semplificate per la gestione dei
RAEE professionali da parte dei distributori, nonche' degli installatori
e dei gestori di centri di assistenza che agiscano in nome dei
produttori di AEE professionali, al fine di agevolare l'organizzazione
di adeguati sistemi di raccolta separata di tali rifiuti ai sensi
dell'articolo 6, comma 3, del citato decreto n. 151 del 2005;
Visto il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare dell'8 aprile 2008, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana del 28 aprile 2008, n. 99, recante
«Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo
differenziato, come previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera cc) del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, e successive modifiche» come
modificato ed integrato dal decreto ministeriale del 13 maggio 2009,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 18
luglio 2009, n.165;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Sentito il parere della Conferenza unificata Stato Regioni, citta' e
autonomie locali, espresso nella seduta del 26 marzo 2008;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 18 maggio e del 23
luglio 2009;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai
sensi della citata legge n. 400 del 1988 ed il relativo nulla-osta n.
DAGL 6.1.6/7/09/8324 del 10 novembre 2009:
Adotta
il seguente regolamento:
Capo I
Modalita' semplificate per la gestione dei RAEE domestici
Art. 1
Ritiro dei RAEE da parte dei distributori e loro raggruppamento per il
trasporto ai centri di raccolta
1. I distributori di cui all'articolo 3, comma 1, lettera n), del
decreto legislativo 25 luglio 2005, n.151, al momento della fornitura di
una nuova apparecchiatura elettrica od elettronica, in appresso AEE,
destinata ad un nucleo domestico assicurano il ritiro gratuito della
apparecchiatura che viene sostituita. I distributori, compresi coloro
che effettuano televendite o vendite elettroniche, hanno l'obbligo di
informare i consumatori sulla gratuita' del ritiro, con modalita' chiare
e di immediata percezione, anche tramite avvisi posti nei locali
commerciali con caratteri facilmente leggibili.
2. Rientra nella fase della raccolta, cosi' come definita dall'articolo
183, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
il raggruppamento dei RAEE finalizzato al loro trasporto presso i centri
di raccolta di cui all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 25
luglio 2005, n.151, effettuato dai distributori presso i locali del
proprio punto vendita o presso altro luogo risultante dalla
comunicazione di cui all'articolo 3 del presente decreto, nel rispetto
delle seguenti condizioni:
a) il raggruppamento riguarda esclusivamente i RAEE disciplinati dal
decreto legislativo n. 151 del 2005 provenienti dai nuclei domestici;
b) i RAEE di cui alla lettera a) sono trasportati presso i centri di
raccolta di cui all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151
del 2005 con cadenza mensile e, comunque, quando il quantitativo
raggruppato raggiunga complessivamente i 3500 Kg;
c) il raggruppamento dei RAEE e' effettuato presso il punto di vendita
del distributore o presso altro luogo risultante dalla comunicazione di
cui all'articolo 3, in luogo idoneo, non accessibile a terzi e
pavimentato. I RAEE sono protetti dalle acque meteoriche e dall'azione
del vento a mezzo di appositi sistemi di copertura anche mobili e
raggruppati avendo cura di tenere separati i rifiuti pericolosi, nel
rispetto della disposizione di cui all'articolo 187, comma 1, del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. E' necessario garantire l'integrita'
delle apparecchiature, adottando tutte le precauzioni atte ad evitare il
deterioramento delle stesse e la fuoriuscita di sostanze pericolose.
3. I distributori che effettuano il raggruppamento di cui al comma 2
adempiono all'obbligo di tenuta del registro di carico e scarico
mediante la compilazione, all'atto del ritiro di cui al comma 1, di uno
schedario numerato progressivamente, conforme al modello di cui
all'Allegato I, dal quale risultino il nominativo e l'indirizzo del
consumatore che conferisce il rifiuto e la tipologia dello stesso.
Tale schedario, integrato con i documenti di trasporto di cui
all'articolo 2, comma 2, e' conservato per tre anni dalla data
dell'ultima registrazione.
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione
competenze per materia, ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico
delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali
della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n.
1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e
l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
Note alle premesse:
- Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in
materia ambientale» e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 14 aprile
2006, n. 88, (S.O.)
- Si riporta il testo dell'art. 6 decreto legislativo 25 luglio 2005, n.
151, recante «Attuazione della direttiva 2002/95/CE, della direttiva
2002/96/CE e della direttiva 2003/108/CE, relative alla riduzione
dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed
elettroniche, nonche' allo smaltimento dei rifiuti.» pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 29 luglio 2005, n. 175, (S.O.):
«Art. 6 (Raccolta separata). - 1. Entro la data di cui all'articolo 20,
comma 5, al fine di realizzare un sistema organico di gestione dei RAEE
che riduca al minimo il loro smaltimento insieme al rifiuto urbano misto
e, in particolare, al fine di garantire, entro il 31 dicembre 2008, il
raggiungimento di un tasso di raccolta separata dei RAEE provenienti dai
nuclei domestici pari ad almeno 4 kg in media per abitante all'anno:
a) i comuni assicurano la funzionalita', l'accessibilita' e
l'adeguatezza dei sistemi di raccolta differenziata dei RAEE provenienti
dai nuclei domestici istituiti ai sensi delle disposizioni vigenti in
materia di raccolta separata dei rifiuti urbani, in modo da permettere
ai detentori finali ed ai distributori di conferire gratuitamente al
centro di raccolta i rifiuti prodotti nel loro territorio; il
conferimento di rifiuti prodotti in altri comuni e' consentito solo
previa sottoscrizione di apposita convenzione con il comune di
destinazione;
b) i distributori assicurano, al momento della fornitura di una nuova
apparecchiatura elettrica ed elettronica destinata ad un nucleo
domestico, il ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno, della
apparecchiatura usata, a condizione che la stessa sia di tipo
equivalente e abbia svolto le stesse funzioni della nuova
apparecchiatura fornita; provvedono, altresi', ai sensi dell'articolo 1,
comma 1, lettere a) e b), alla verifica del possibile reimpiego delle
apparecchiature ritirate ed al trasporto presso i centri istituiti ai
sensi delle lettere a) e c) di quelle valutate non suscettibili di
reimpiego;
c) fatto salvo quanto stabilito alle lettere a) e b), i produttori od i
terzi che agiscono in loro nome possono organizzare e gestire, su base
individuale o collettiva, sistemi di raccolta di RAEE provenienti dai
nuclei domestici conformi agli obiettivi del presente decreto.
1-bis. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, di concerto con i Ministri dello sviluppo
economico e della salute, da adottarsi entro il 28 febbraio 2008,
sentita la Conferenza unificata, sono individuate, nel rispetto delle
disposizioni comunitarie e anche in deroga alle disposizioni di cui alla
parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, specifiche
modalita' semplificate per la raccolta e il trasporto presso i centri di
cui al comma 1, lettere a) e c), dei RAEE domestici e RAEE professionali
ritirati da parte dei distributori ai sensi del comma 1, lettera b),
nonche' per la realizzazione e la gestione dei centri medesimi.
L'obbligo di ritiro di cui al comma 1, lettera b), decorre dal
trentesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore di tale
decreto.
2. Tenuto conto delle vigenti disposizioni in materia di tutela della
salute e della sicurezza dei lavoratori, il ritiro gratuito di una
apparecchiatura elettrica ed elettronica previsto al comma 1, lettere a)
e b), puo' essere rifiutato nel caso in cui vi sia un rischio di
contaminazione del personale incaricato dello stesso ritiro o nel caso
in cui risulta evidente che l'apparecchiatura in questione non contiene
i suoi componenti essenziali o contiene rifiuti diversi dai RAEE. Nelle
predette ipotesi lo smaltimento dei RAEE e' a carico del detentore che
conferisce, a proprie spese, i RAEE ad un operatore autorizzato alla
gestione di detti rifiuti.
3. Fatto salvo quanto stabilito all'articolo 12, i produttori od i terzi
che agiscono in loro nome organizzano e gestiscono, su base individuale
o collettiva, sostenendone i relativi costi, sistemi adeguati di
raccolta separata di RAEE professionali. A tal fine possono avvalersi
delle strutture di cui al comma 1, lettera a), previa convenzione con il
comune interessato, i cui oneri sono a carico degli stessi produttori o
terzi che agiscono in loro nome.»
- Si riporta il testo del comma 2, dell'art. 195, del citato decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152:
«2. Sono inoltre di competenza dello Stato:
a) l'indicazione dei criteri e delle modalita' di adozione, secondo
principi di unitarieta', compiutezza e coordinamento, delle norme
tecniche per la gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi e di
specifiche tipologie di rifiuti, con riferimento anche ai relativi
sistemi di accreditamento e di certificazione ai sensi dell'articolo
178, comma 5;
b) l'adozione delle norme e delle condizioni per l'applicazione delle
procedure semplificate di cui agli articoli 214, 215 e 216, ivi comprese
le linee guida contenenti la specificazione della relazione da allegare
alla comunicazione prevista da tali articoli;
c) la determinazione dei limiti di accettabilita' e delle
caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche di talune sostanze
contenute nei rifiuti in relazione a specifiche utilizzazioni degli
stessi;
d) la determinazione e la disciplina delle attivita' di recupero dei
prodotti di amianto e dei beni e dei prodotti contenenti amianto,
mediante decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro
delle attivita' produttive;
e) la determinazione dei criteri qualitativi e quali-quantitativi per
l'assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento, dei rifiuti
speciali e dei rifiuti urbani. Ai rifiuti assimilati, entro due anni, si
applica esclusivamente una tariffazione per le quantita' conferite al
servizio di gestione dei rifiuti urbani. La tariffazione per le
quantita' conferite che deve includere, nel rispetto del principio della
copertura integrale dei costi del servizio prestato, una parte fissa ed
una variabile e una quota dei costi dello spazzamento stradale, e'
determinata dall'amministrazione comunale tenendo conto anche della
natura dei rifiuti, del tipo, delle dimensioni economiche e operative
delle attivita' che li producono. A tale tariffazione si applica una
riduzione, fissata dall'amministrazione comunale, in proporzione alle
quantita' dei rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver
avviato al recupero tramite soggetto diverso dal gestore dei rifiuti
urbani. Non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano
nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di
prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense,
negli spacci, nei bar e nei locali al servizio dei lavoratori o comunque
aperti al pubblico; allo stesso modo, non sono assimilabili ai rifiuti
urbani i rifiuti che si formano nelle strutture di vendita con
superficie due volte superiore ai limiti di cui all'articolo 4, comma 1,
lettera d), del decreto legislativo n. 114 del 1998. Per gli imballaggi
secondari e terziari per i quali risulti documentato il non conferimento
al servizio di gestione dei rifiuti urbani e l'avvio a recupero e
riciclo diretto tramite soggetti autorizzati, non si applica la predetta
tariffazione. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, d'intesa con il Ministro dello sviluppo
economico, sono definiti, entro novanta giorni, i criteri per l'assimilabilita'
ai rifiuti urbani;
f) l'adozione di un modello uniforme del certificato di avvenuto
smaltimento rilasciato dal titolare dell'impianto che dovra' indicare
per ogni carico e/o conferimento la quota smaltita in relazione alla
capacita' autorizzata annuale dello stesso impianto;
g) la definizione dei metodi, delle procedure e degli standard per il
campionamento e l'analisi dei rifiuti;
h) la determinazione dei requisiti e delle capacita' tecniche e
finanziarie per l'esercizio delle attivita' di gestione dei rifiuti, ivi
compresi i criteri generali per la determinazione delle garanzie
finanziarie a favore delle regioni, con particolare riferimento a quelle
dei soggetti sottoposti all'iscrizione all'Albo di cui all'articolo 212,
secondo la modalita' di cui al comma 9 dello stesso articolo;
i) la riorganizzazione e la tenuta del Catasto nazionale dei rifiuti;
l) la definizione del modello e dei contenuti del formulario di cui
all'articolo 193 e la regolamentazione del trasporto dei rifiuti, ivi
inclusa l'individuazione delle tipologie di rifiuti che per comprovate
ragioni tecniche, ambientali ed economiche devono essere trasportati con
modalita' ferroviaria;
m) l'individuazione delle tipologie di rifiuti che per comprovate
ragioni tecniche, ambientali ed economiche possono essere smaltiti
direttamente in discarica;
n) l'adozione di un modello uniforme del registro di cui all'articolo
190 e la definizione delle modalita' di tenuta dello stesso, nonche'
l'individuazione degli eventuali documenti sostitutivi del registro
stesso;
o) l'individuazione dei rifiuti elettrici ed elettronici, di cui
all'articolo 227, comma 1, lettera a);
p) l'aggiornamento degli Allegati alla parte quarta del presente
decreto;
q) l'adozione delle norme tecniche, delle modalita' e delle condizioni
di utilizzo del prodotto ottenuto mediante compostaggio, con particolare
riferimento all'utilizzo agronomico come fertilizzante, ai sensi della
legge 19 ottobre 1984, n. 748, e del prodotto di qualita' ottenuto
mediante compostaggio da rifiuti organici selezionati alla fonte con
raccolta differenziata;
r) l'autorizzazione allo smaltimento di rifiuti nelle acque marine, in
conformita' alle disposizioni stabilite dalle norme comunitarie e dalle
convenzioni internazionali vigenti in materia, rilasciata dal Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio su proposta dell'autorita'
marittima nella cui zona di competenza si trova il porto piu' vicino al
luogo dove deve essere effettuato lo smaltimento ovvero si trova il
porto da cui parte la nave con il carico di rifiuti da smaltire;
s) l'individuazione della misura delle sostanze assorbenti e
neutralizzanti, previamente testate da Universita' o Istituti
specializzati, di cui devono dotarsi gli impianti destinati allo
stoccaggio, ricarica, manutenzione, deposito e sostituzione di
accumulatori al fine di prevenire l'inquinamento del suolo, del
sottosuolo e di evitare danni alla salute e all'ambiente derivanti dalla
fuoriuscita di acido, tenuto conto della dimensione degli impianti, del
numero degli accumulatori e del rischio di sversamento connesso alla
tipologia dell'attivita' esercitata;
s-bis) l'individuazione e la disciplina, nel rispetto delle norme
comunitarie ed anche in deroga alle disposizioni della parte quarta del
presente decreto, di semplificazioni con decreto del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare da adottarsi
entro tre mesi dalla entrata in vigore della presente disciplina in
materia di adempimenti amministrativi per la raccolta e il trasporto di
specifiche tipologie di rifiuti destinati al recupero e conferiti
direttamente dagli utenti finali dei beni che originano i rifiuti ai
produttori, ai distributori, a coloro che svolgono attivita' di
istallazione e manutenzione presso le utenze domestiche dei beni stessi
o ad impianti autorizzati alle operazioni di recupero di cui alle voci
R2, R3, R4, R5, R6 e R9 dell'Allegato C alla parte quarta del presente
decreto.»
- Si riporta il testo del comma 3, dell'art. 17, della legge 23 agosto
1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri», pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, (S.O.): «3. Con
decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie
di competenza del ministro o di autorita' sottordinate al ministro,
quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti,
per materie di competenza di piu' ministri, possono essere adottati con
decreti interministeriali, ferma restando la necessita' di apposita
autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed
interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei
regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al
Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.».
Note all'art. 1:
- Si riporta il testo della lettera n), del comma 1, dell'articolo 3,
del citato decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151:
«Art. 3 (Definizioni). - 1. Ai fini del presente decreto si intende per:
a)- m) (omissis);
n) «distributore»: soggetto iscritto nel registro delle imprese di cui
alla legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni, che,
nell'ambito di un'attivita' commerciale, fornisce un'apparecchiatura
elettrica od elettronica ad un utilizzatore ed adempie agli obblighi di
cui all'articolo 6, comma 1, lettera b);»
- Si riporta il testo della lettera e), del comma 1, dell'articolo 183,
del citato decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152:
«Art. 183 (Definizioni). - 1. Ai fini della parte quarta del presente
decreto e fatte salve le ulteriori definizioni contenute nelle
disposizioni speciali, si intende per:
a) - d) (omissis);
e) raccolta: l'operazione di prelievo, di cernita o di raggruppamento
dei rifiuti per il loro trasporto;».
- Il testo del comma 1, dell'articolo 6, del citato decreto legislativo
25 luglio 2005, n. 151, e' riportato nelle note alle premesse;
- Si riporta il testo del comma 1, dell'articolo 187, del citato decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152:
«1. E' vietato miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi di cui
all'Allegato G alla parte quarta del presente decreto ovvero rifiuti
pericolosi con rifiuti non pericolosi.».
Art. 2
Trasporto dei RAEE presso i centri di raccolta di cui all'articolo 6,
comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005
1. Il trasporto dei RAEE provenienti dai nuclei domestici e'
effettuato dai distributori o dai terzi che agiscono in loro nome
secondo le modalita' di cui al presente articolo e al successivo
articolo 3 solo se riguarda:
a) il tragitto dal domicilio del consumatore presso il quale viene
effettuato il ritiro al centro di raccolta di cui all'articolo 6, comma
1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 o al luogo ove e' effettuato
il raggruppamento di cui all'articolo 1 del presente decreto;
b) nei casi in cui il raggruppamento di cui all'articolo 1 sia
effettuato in luogo diverso dai locali del punto di vendita, il tragitto
dal punto di vendita al luogo ove e' effettuato il raggruppamento
medesimo;
c) il tragitto dal luogo ove e' effettuato il raggruppamento di cui
all'articolo 1 del presente decreto al centro di raccolta di cui
all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005;
d) un quantitativo complessivo di RAEE non superiore a 3500 kg,
effettuato con automezzi con portata non superiore a 3500 kg e massa
complessiva non superiore a 6000 kg.
2. Il trasporto di cui al comma 1, lettere a) e c), e' accompagnato da
un documento di trasporto conforme al modello di cui all'allegato II,
numerato e redatto in tre esemplari. Il documento di trasporto e'
compilato, datato e firmato dal distributore o dal trasportatore che
agisce in suo nome. Il trasportatore, se diverso dal distributore,
provvede a restituire al distributore una copia del documento di
trasporto sottoscritta dall'addetto del centro di raccolta destinatario
dei RAEE, trattenendo per se' un'altra copia, anch'essa sottoscritta dal
medesimo addetto del centro di raccolta e adempie all'obbligo di tenuta
del registro di carico e scarico conservando per tre anni le copie dei
documenti di trasporto relativi ai trasporti effettuati. Il distributore
conserva la copia del documento di trasporto insieme allo schedario di
cui all'articolo 1, comma 3. La terza copia del documento di trasporto
rimane al centro di raccolta destinatario dei RAEE.
3. Il trasporto di cui al comma 1, lettera b), e' accompagnato da copia
fotostatica, firmata dal distributore, delle pagine dello schedario di
cui all'articolo 1, comma 3, relative ai rifiuti trasportati, compilate
con la data e l'ora di inizio del trasporto dal punto di vendita al
luogo di raggruppamento. Dette copie fotostatiche sono conservate a cura
del distributore presso il luogo di raggruppamento sino al trasporto dei
rifiuti cui si riferiscono presso il centro di raccolta di cui
all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005.
4. I distributori adottano tutte le misure necessarie ad assicurare che
i RAEE giungano al centro di raccolta nello stato in cui erano stati
conferiti, senza aver subito processi di disassemblaggio o di
sottrazione di componenti, che si configurerebbero comunque come
attivita' di gestione dei rifiuti non autorizzate.
Art. 3
Iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali per le attivita' di
raccolta e trasporto dei RAEE domestici
1. Le attivita' di raccolta e trasporto dei RAEE domestici di cui
agli articoli 1 e 2 sono effettuate previa iscrizione in un'apposita
sezione dell'Albo Nazionale Gestori Ambientali di cui all'articolo 212
del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152.
2. Ai fini dell'iscrizione per le attivita' di cui al comma 1 i
distributori presentano alla sezione regionale o provinciale dell'Albo
territorialmente competente una comunicazione con la quale attestano
sotto la propria responsabilita', ai sensi dell'articolo 21 della legge
7 agosto 1990, n. 241:
a) la sede dell'impresa;
b) l'indirizzo del punto vendita presso il quale sono raggruppati i RAEE
in attesa del trasporto;
c) nei casi in cui il raggruppamento di cui all'articolo 1 sia
effettuato in luogo diverso dai locali del punto di vendita, l'indirizzo
del luogo presso il quale sono raggruppati i RAEE in attesa del
trasporto, il nominativo o ragione sociale del proprietario dell'area e
il titolo giuridico in base al quale avviene l'utilizzo dell'area
stessa;
d) le tipologie di RAEE raggruppati, con l'indicazione dei relativi
codici dell'elenco dei rifiuti di cui all'allegato D alla parte quarta
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
e) la rispondenza ai requisiti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera
c) del luogo dove i RAEE sono raggruppati;
f) gli estremi identificativi e l'idoneita' tecnica degli eventuali
mezzi da utilizzare per il trasporto dei RAEE;
g) il versamento del diritto annuale di iscrizione di cui al comma 4.
3. Ai fini dell'iscrizione per le attivita' di trasporto di cui
all'articolo 2 i terzi che agiscono in nome dei distributori presentano
alla sezione regionale o provinciale dell'Albo territorialmente
competente una comunicazione con la quale attestano sotto la propria
responsabilita', ai sensi dell'articolo 21 della legge n. 241 del 1990:
a) la sede dell'impresa;
b) gli estremi del distributore per conto del quale si effettua il
trasporto e l'indirizzo del punto vendita o del diverso luogo presso il
quale sono raggruppati i RAEE in attesa del trasporto;
c) le tipologie di RAEE trasportati, con l'indicazione dei relativi
codici dell'elenco dei rifiuti di cui all'allegato D alla parte quarta
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
d) gli estremi identificativi e l'idoneita' tecnica dei mezzi da
utilizzare per il trasporto dei RAEE;
e) il versamento del diritto annuale di iscrizione di cui al comma 4.
4. La sezione regionale dell'Albo rilascia il relativo provvedimento
entro i trenta giorni successivi alla presentazione
della comunicazione di cui ai commi 2 e 3. Per tali iscrizioni non e'
richiesta la prestazione delle garanzie finanziarie di cui al comma 7
dell'articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152.
L'iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni ed e' subordinata
alla corresponsione di un diritto annuale di iscrizione pari a 50
euro, rideterminabile ai sensi dell'articolo 21 del decreto del Ministro
dell'ambiente 28 aprile 1998, n. 406. L'impresa e' tenuta a comunicare
ogni variazione intervenuta successivamente all'iscrizione.
Note all'art. 3:
- Si riporta il testo dell'articolo 212 del citato decreto legislativo 3
aprile 2006, n, 152:
«Art. 212 (Albo nazionale gestori ambientali). - 1. E' costituito,
presso il Ministero dell'ambiente e tutela del territorio, l'Albo
nazionale gestori ambientali, di seguito denominato Albo, articolato in
un Comitato nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, ed in
Sezioni regionali e provinciali, istituite presso le Camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura dei capoluoghi di
regione e delle province autonome di Trento e di Bolzano. I componenti
del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali e provinciali durano in
carica cinque anni.
2. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
sono istituite sezioni speciali del Comitato nazionale per ogni singola
attivita' soggetta ad iscrizione all'Albo, senza nuovi o maggiori oneri
a carico della finanza pubblica, e ne vengono fissati composizione e
competenze. Il Comitato nazionale dell'Albo ha potere deliberante ed e'
composto da diciannove membri di comprovata e documentata esperienza
tecnico-economica o giuridica nelle materie ambientali nominati con
decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
designati rispettivamente:
a) due dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di cui
uno con funzioni di Presidente;
b) uno dal Ministro delle attivita' produttive, con funzioni di
vice-Presidente;
c) uno dal Ministro della salute;
d) uno dal Ministro dell'economia e delle finanze e) uno dal Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti;
f) uno dal Ministro dell'interno;
g) tre dalle regioni;
h) uno dall'Unione italiana delle Camere di commercio industria,
artigianato e agricoltura;
i) sei dalle organizzazioni maggiormente rappresentative delle categorie
economiche interessate, di cui due dalle organizzazioni rappresentative
della categoria degli autotrasportatori e due dalle associazioni che
rappresentano i gestori dei rifiuti;
l) due dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
3. Le Sezioni regionali e provinciali dell'Albo sono istituite con
decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e sono
composte;
a) dal Presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e
agricoltura o da un membro del Consiglio camerale all'uopo designato
dallo stesso, con funzioni di Presidente;
b) da un funzionario o dirigente di comprovata esperienza nella materia
ambientale designato dalla regione o dalla provincia autonoma, con
funzioni di vice-Presidente;
c) da un funzionario o dirigente di comprovata esperienza nella materia
ambientale, designato dall'Unione regionale delle province o dalla
provincia autonoma;
d) da un esperto di comprovata esperienza nella materia ambientale,
designato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio;
e);
f).
4. Le funzioni del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali
dell'Albo sono svolte, sino alla scadenza del loro mandato,
rispettivamente dal Comitato nazionale e dalle Sezioni regionali
dell'Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti
gia' previsti all'articolo 30 del decreto legislativo 5 febbraio 1997,
n. 22, integrati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica,
dai nuovi componenti individuati ai sensi, rispettivamente, del comma 2,
lettera 1), e del comma 3, lettere e) ed f), nel rispetto di quanto
previsto dal comma 16.
5. L'iscrizione all'Albo e' requisito per lo svolgimento delle attivita'
di raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi, di raccolta e
trasporto di rifiuti pericolosi, di bonifica dei siti, di bonifica dei
beni contenenti amianto, di commercio ed intermediazione dei rifiuti
senza detenzione dei rifiuti stessi, nonche' di gestione di impianti di
smaltimento e di recupero di titolarita' di terzi e di gestione di
impianti mobili di smaltimento e di recupero di rifiuti, nei limiti di
cui all'articolo 208, comma 15. Sono esonerati dall'obbligo di cui al
presente comma le organizzazioni di cui agli articoli 221, comma 3,
lettere a) e c), 223, 224, 228, 233, 234, 235 e 236, limitatamente all'attivita'
di intermediazione e commercio senza detenzione di rifiuti di
imballaggio, a condizione che dispongano di evidenze documentali o
contabili che svolgano funzioni analoghe, fermi restando gli adempimenti
documentali e contabili previsti a carico dei predetti soggetti dalle
vigenti normative. Per le aziende speciali, i consorzi e le societa' di
gestione dei servizi pubblici di cui al decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, l'iscrizione all'Albo e' effettuata mediante apposita
comunicazione del comune o del consorzio di comuni alla sezione
regionale territorialmente competente ed e' valida per i servizi di
gestione dei rifiuti urbani nei medesimi comuni.
6. L'iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni e costituisce
titolo per l'esercizio delle attivita' di raccolta, di trasporto, di
commercio e di intermediazione dei rifiuti; per le altre attivita'
l'iscrizione abilita alla gestione degli impianti il cui esercizio sia
stato autorizzato o allo svolgimento delle attivita' soggette ad
iscrizione.
7. Le imprese che effettuano attivita' di raccolta e trasporto dei
rifiuti, le imprese che effettuano attivita' di intermediazione e di
commercio dei rifiuti, senza detenzione dei medesimi, e le imprese che
effettuano l'attivita' di gestione di impianti mobili di smaltimento e
recupero dei rifiuti devono prestare idonee garanzie finanziarie a
favore dello Stato. Tali garanzie sono ridotte del cinquanta per cento
per le imprese registrate ai sensi del regolamento (CE) n. 761/2001, del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001 (Emas), e del
quarantapercento nel caso di imprese in possesso della certificazione
ambientale ai sensi della norma Uni En Iso 14001.
8. Le disposizioni di cui ai commi 5, 6 e 7 non si applicano ai
produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che effettuano operazioni
di raccolta e trasporto dei propri rifiuti, ne' ai produttori iniziali
di rifiuti pericolosi che effettuano operazioni di raccolta e trasporto
di trenta chilogrammi o trenta litri al giorno dei propri rifiuti
pericolosi, a condizione che tali operazioni costituiscano parte
integrante ed accessoria dell'organizzazione dell'impresa dalla quale i
rifiuti sono prodotti. Dette imprese non sono tenute alla prestazione
delle garanzie finanziarie e sono iscritte in un'apposita sezione
dell'Albo in base alla presentazione di una comunicazione alla sezione
regionale o provinciale dell'Albo territorialmente competente che
rilascia il relativo provvedimento entro i successivi trenta giorni. Con
la comunicazione l'interessato attesta sotto la sua responsabilita', ai
sensi dell'articolo 21 della legge n. 241 del 1990: a) la sede
dell'impresa, l'attivita' o le attivita' dai quali sono prodotti i
rifiuti; b) le caratteristiche, la natura dei rifiuti prodotti; c) gli
estremi identificativi e l'idoneita' tecnica dei mezzi utilizzati per il
trasporto dei rifiuti, tenuto anche conto delle modalita' di
effettuazione del trasporto medesimo; d) il versamento del diritto
annuale di registrazione, che in fase di prima applicazione e'
determinato nella somma di 50 euro all'anno, ed e' rideterminabile ai
sensi dell'articolo 21 del decreto del Ministro dell'ambiente 28 aprile
1998, n. 406. L'impresa e' tenuta a comunicare ogni variazione
intervenuta successivamente all'iscrizione. Le iscrizioni delle imprese
di cui al presente comma effettuate entro sessanta giorni dall'entrata
in vigore delle presenti disposizioni restano valide ed efficaci. Non e'
comunque richiesta l'iscrizione all'Albo per il trasporto dei propri
rifiuti, come definiti dal presente comma, purche' lo stesso trasporto
sia esclusivamente finalizzato al conferimento al gestore del servizio
pubblico di raccolta dei rifiuti urbani con il quale sia stata stipulata
una convenzione.
9. Le imprese che effettuano attivita' di gestione di impianti fissi di
smaltimento e di recupero di titolarita' di terzi, le imprese che
effettuano le attivita' di bonifica dei siti e di bonifica dei beni
contenenti amianto devono prestare idonee garanzie finanziarie a favore
della regione territorialmente competente, nel rispetto dei criteri
generali di cui all'articolo 195, comma 2, lettera h). Tali garanzie
sono ridotte del cinquanta per cento per le imprese registrate ai sensi
del regolamento (CE) n. 761/2001, del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 19 marzo 2001 (Emas), e del quaranta per cento nel caso
di imprese in possesso della certificazione ambientale ai sensi della
norma Uni En Iso 14001. Le garanzie di cui al presente comma devono
essere in ogni caso prestate in base alla seguente distinzione:
a) le imprese che effettuano l'attivita' di gestione di impianti fissi
di smaltimento e di recupero di titolarita' di terzi devono prestare le
garanzie finanziarie a favore della regione per ogni impianto che viene
gestito;
b) le imprese che effettuano l'attivita' di bonifica dei siti e dei beni
contenenti amianto devono prestare le garanzie finanziarie a favore
della regione per ogni intervento di bonifica.
10. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio, di concerto con i Ministri delle attivita' produttive, delle
infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze, sentito
il parere del Comitato nazionale, da emanare entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto, sono
definite le attribuzioni e le modalita' organizzative dell'Albo, i
requisiti, i termini e le modalita' di iscrizione, i diritti annuali
d'iscrizione, nonche' le modalita' e gli importi delle garanzie
finanziarie che devono essere prestate a favore dello Stato. Fino
all'emanazione del predetto decreto, continuano ad applicarsi, per
quanto compatibili, le disposizioni del decreto del Ministro
dell'ambiente 28 aprile 1998, n. 406. Il decreto di cui al presente
comma si informa ai seguenti principi:
a) individuazione di requisiti per l'iscrizione, validi per tutte le
sezioni, al fine di uniformare le procedure;
b) coordinamento con la vigente normativa sull'autotrasporto, in
coerenza con la finalita' di cui alla lettera a);
c) trattamento uniforme dei componenti delle Sezioni regionali, per
garantire l'efficienza operativa;
d) effettiva copertura delle spese attraverso i diritti di segreteria e
i diritti annuali di iscrizione.
11. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio, sentita la Conferenza Stato regioni, sono fissati i criteri
generali per la definizione delle garanzie finanziarie da prestare a
favore delle regioni.
12.
13. L'iscrizione all'Albo ed i provvedimenti di sospensione, di revoca,
di decadenza e di annullamento dell'iscrizione, nonche' l'accettazione,
la revoca e lo svincolo delle garanzie finanziarie che devono essere
prestate a favore dello Stato sono deliberati dalla Sezione regionale
dell'Albo della regione ove ha sede legale l'impresa interessata, in
base alla normativa vigente ed alle direttive emesse dal Comitato
nazionale .
14. Nelle more dell'emanazione dei decreti di cui al presente articolo,
continuano ad applicarsi le disposizioni disciplinanti l'Albo nazionale
delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti vigenti alla data
di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto,
disposizioni la cui abrogazione e' differita al momento della
pubblicazione dei suddetti decreti.
15. Avverso i provvedimenti delle Sezioni regionali dell'Albo gli
interessati possono proporre, nel termine di decadenza di trenta giorni
dalla notifica dei provvedimenti stessi, ricorso al Comitato nazionale
dell'Albo.
16. Agli oneri per il funzionamento del Comitato nazionale e delle
Sezioni regionali e provinciali si provvede con le entrate derivanti dai
diritti di segreteria e dai diritti annuali d'iscrizione, secondo le
previsioni, anche relative alle modalita' di versamento e di utilizzo,
che saranno determinate con decreto del Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze. L'integrazione del Comitato nazionale e delle Sezioni regionali
e provinciali con i rappresentanti di cui ai commi 2, lettera 1), e 3,
lettere e) ed f), e' subordinata all'entrata in vigore del predetto
decreto. Sino all'emanazione del citato decreto, si applicano le
disposizioni di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 20 dicembre
1993 e le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 13
dicembre 1995.
17. La disciplina regolamentare dei casi in cui, ai sensi degli articoli
19 e 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241, l'esercizio di un'attivita'
privata puo' essere intrapreso sulla base della denuncia di inizio dell'attivita'
non si applica alle domande di iscrizione e agli atti di competenza
dell'Albo.
18. Le imprese che effettuano attivita' di raccolta e trasporto dei
rifiuti sottoposti a procedure semplificate ai sensi dell'articolo 216,
ed effettivamente avviati al riciclaggio ed al recupero, non sono
sottoposte alle garanzie finanziarie di cui al comma 8 e sono iscritte
all'Albo mediante l'invio di comunicazione di inizio di attivita' alla
Sezione regionale o provinciale territorialmente competente. Detta
comunicazione deve essere rinnovata ogni cinque anni e deve essere
corredata da idonea documentazione predisposta ai sensi dell'articolo 13
del decreto ministeriale 28 aprile 1998, n. 406, nonche' delle
deliberazioni del Comitato nazionale dalla quale risultino i seguenti
elementi:
a) la quantita', la natura, l'origine e la destinazione dei rifiuti;
b) la rispondenza delle caratteristiche tecniche e della tipologia del
mezzo utilizzato ai requisiti stabiliti dall'Albo in relazione ai tipi
di rifiuti da trasportare;
c) il rispetto delle condizioni ed il possesso dei requisiti soggettivi,
di idoneita' tecnica e di capacita' finanziaria.
19. Entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione di inizio di
attivita' le Sezioni regionali e provinciali prendono atto dell'avventa
iscrizione e inseriscono le imprese di cui al comma 18 in appositi
elenchi dandone comunicazione al Comitato nazionale, alla provincia
territorialmente competente ed all'interessato.
20. Le imprese iscritte all'Albo con procedura ordinaria ai sensi del
comma 5 sono esentate dall'obbligo della comunicazione di cui al comma
18 se lo svolgimento dell'attivita' di raccolta e trasporto dei rifiuti
sottoposti a procedure semplificate ai sensi dell'articolo 216 ed
effettivamente avviati al riciclaggio e al recupero non comporta
variazioni della categoria, della classe e della tipologia di rifiuti
per le quali tali imprese sono iscritte.
21. Alla comunicazione di cui al comma 18 si applicano le disposizioni
di cui all'articolo 21 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Alle imprese
che svolgono le attivita' di cui al comma 18 a seguito di comunicazione
corredata da documentazione incompleta o inidonea, si applica il
disposto di cui all'articolo 256, comma 1.
22.
23. Sono istituiti presso il Comitato nazionale i registri delle imprese
autorizzate alla gestione di rifiuti, aggiornati ogni trenta giorni, nei
quali sono inseriti, a domanda, gli elementi identificativi dell'impresa
consultabili dagli operatori secondo le procedure fissate con decreto
del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, nel rispetto
dei principi di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. I
registri sono pubblici e, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della
parte quarta del presente decreto, sono resi disponibili al pubblico,
senza oneri, anche per via telematica, secondo i criteri fissati dal
predetto decreto. Le Amministrazioni autorizzanti comunicano al Comitato
nazionale, subito dopo il rilascio dell'autorizzazione, la ragione
sociale dell'impresa autorizzata, l'attivita' per la quale viene
rilasciata l'autorizzazione, i rifiuti oggetto dell'attivita' di
gestione, la scadenza dell'autorizzazione e successivamente segnalano
ogni variazione delle predette informazioni che intervenga nel corso
della validita' dell'autorizzazione stessa. Nel caso di ritardo
dell'Amministrazione superiore a trenta giorni dal rilascio
dell'autorizzazione, l'impresa interessata puo' inoltrare copia
autentica del provvedimento, anche per via telematica, al Comitato
nazionale, che ne dispone l'inserimento nei registri.
24.
25.
26. Per la tenuta dei registri di cui ai commi 22, 23, 24 e 25 gli
interessati sono tenuti alla corresponsione di un diritto annuale di
iscrizione, per ogni tipologia di registro, pari a 50 euro,
rideterminabile ai sensi dell'articolo 21 del decreto del Ministro
dell'ambiente 28 aprile 1998, n. 406. I diritti di cui al commi 8, 24 e
25 sono versati, secondo le modalita' di cui al comma 16, alla
competente Sezione regionale dell'Albo, che procede a contabilizzarli
separatamente e ad utilizzarli integralmente per l'attuazione dei
medesimi commi.
27. La tenuta dei registri di cui ai commi 22 e 23 decorre dall'entrata
in vigore del decreto di cui al comma 16.
28. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.»
- Si riporta il testo dell'articolo 21, della legge 7 agosto 1990, n.
241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di
diritto di accesso ai documenti amministrativi», pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1990, n. 192:
«Art. 21 (Disposizioni sanzionatorie).- 1. Con la denuncia o con la
domanda di cui agli articoli 19 e 20 l'interessato deve dichiarare la
sussistenza dei presupposti e dei requisiti di legge richiesti. In caso
di dichiarazioni mendaci o di false attestazioni non e' ammessa la
conformazione dell'attivita' e dei suoi effetti a legge o la sanatoria
prevista dagli articoli medesimi ed il dichiarante e' punito con la
sanzione prevista dall'articolo 483 del codice penale, salvo che il
fatto costituisca piu' grave reato.
2. Le sanzioni attualmente previste in caso di svolgimento dell'attivita'
in carenza dell'atto di assenso dell'amministrazione o in difformita' di
esso si applicano anche nei riguardi di coloro i quali diano inizio all'attivita'
ai sensi degli articoli 19 e 20 in mancanza dei requisiti richiesti o,
comunque, in contrasto con la normativa vigente.
2-bis. Restano ferme le attribuzioni di vigilanza, prevenzione e
controllo su attivita' soggette ad atti di assenso da parte di pubbliche
amministrazioni previste da leggi vigenti, anche se e' stato dato inizio
all'attivita' ai sensi degli articoli 19 e 20.».
Art. 4
Ritiro dei RAEE provenienti dai nuclei domestici da parte degli
installatori e dei gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE
1. Le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, all'articolo
2, commi 1, lettere a), c) e d), 2 e 4, e all'articolo 3 si applicano
anche al ritiro di RAEE provenienti dai nuclei domestici effettuato
dagli installatori e dai gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE
nello svolgimento della propria attivita', limitatamente alle seguenti
fattispecie:
a) raggruppamento dei RAEE ritirati presso i locali del proprio
esercizio;
b) trasporto dei RAEE con mezzi propri presso i centri di raccolta di
cui all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 dal
domicilio del cliente o dalla sede del proprio esercizio.
2. La provenienza domestica dei RAEE conferiti dagli installatori e dai
gestori dei centri di assistenza tecnica ai centri di raccolta di cui
all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 151 del 2005 e'
attestata da un documento di autocertificazione redatto ai sensi
dell'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre
2000, n.445 e sottoscritto dall'installatore o dal gestore del centro di
assistenza. Tale documento e' redatto in conformita' al modello di cui
all'Allegato III ed e' consegnato all'addetto del centro di raccolta,
unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di
identita' del sottoscrittore.
Note all'art. 4:
- Si riporta il testo del'articolo 47 del decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 recante «Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa.», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 febbraio 2001,
n. 42, (S.O.):
«Art.47 (Dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorieta'). - 1. L'atto
di notorieta' concernente stati, qualita' personali o fatti che siano a
diretta conoscenza dell'interessato e' sostituito da dichiarazione resa
e sottoscritta dal medesimo con la osservanza delle modalita' di cui
all'articolo 38.
2. La dichiarazione resa nell'interesse proprio del dichiarante puo'
riguardare anche stati, qualita' personali e fatti relativi ad altri
soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza.
3. Fatte salve le eccezioni espressamente previste per legge, nei
rapporti con la pubblica amministrazione e con i concessionari di
pubblici servizi, tutti gli stati, le qualita' personali e i fatti non
espressamente indicati nell'articolo 46 sono comprovati dall'interessato
mediante la dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta'.
4. Salvo il caso in cui la legge preveda espressamente che la denuncia
all'Autorita' di Polizia Giudiziaria e' presupposto necessario per
attivare il procedimento amministrativo di rilascio del duplicato di
documenti di riconoscimento o comunque attestanti stati e qualita'
personali dell'interessato, lo smarrimento dei documenti medesimi e'
comprovato da chi ne richiede il duplicato mediante dichiarazione
sostitutiva».
Capo II
Modalita' semplificate per la gestione dei RAEE professionali
Art. 5
Ritiro dei RAEE da parte dei distributori e loro raggruppamento per il
trasporto agli impianti autorizzati indicati dai produttori di AEE
1. Le disposizioni di cui al precedente articolo 1, commi 2 e 3, si
applicano anche ai distributori di AEE professionali formalmente
incaricati dai produttori di tali apparecchiature di provvedere al
ritiro dei RAEE definiti come professionali dal decreto legislativon.
151 del 2005, nell'ambito dell'organizzazione di un sistema di raccolta
di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo n.151 del 2005.
2. I RAEE professionali sono raggruppati con le modalita' di cui
all'articolo 1, comma 2, lettera c) e trasportati presso gli impianti
autorizzati indicati dai produttori di AEE professionali nel rispetto
delle condizioni di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b).
3. I distributori che effettuano il raggruppamento di cui al comma 2 si
iscrivono all'Albo dei gestori ambientali secondo le modalita' di cui
all'articolo 3 e adempiono agli obblighi di cui all'articolo 1, comma 3,
del presente decreto.
Note all'art. 5:
- Il comma 3, dell'articolo 6, del citato decreto legislativo 25 luglio
2005, n. 151, e' riportato nelle note alle premesse.
Art. 6
Trasporto dei RAEE presso gli impianti autorizzati indicati dai
produttori di AEE professionali
1. Il trasporto dei RAEE professionali e' effettuato dai
distributori o dai terzi che agiscono in loro nome secondo le modalita'
e le condizioni previste dagli articoli 2 e 3 del presente decreto.
2. Per le utenze professionali, il tragitto indicato dall'articolo 2,
comma 1, lettera a), s'identifica con quello dal domicilio dell'utente
non domestico, presso il quale viene effettuato il ritiro del RAEE,
all'impianto autorizzato indicato dal produttore di AEE professionali o
al luogo ove e' effettuato il raggruppamento di cui all'articolo 5.
Art. 7
Ritiro dei RAEE professionali da parte degli installatori e dei gestori
dei centri di assistenza tecnica incaricati dai produttori di AEE
1. Le disposizioni di cui agli articoli 3, 5 e 6 si applicano anche
al ritiro di RAEE professionali effettuato dagli installatori e dai
gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE formalmente incaricati
dai produttori di tali apparecchiature di provvedere al ritiro
nell'ambito dell'organizzazione di un sistema di raccolta di cui
all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo n. 151 del 2005,
limitatamente alle seguenti fattispecie:
a) raggruppamento dei RAEE ritirati presso i locali del proprio
esercizio;
b) trasporto dei RAEE con mezzi propri presso gli impianti autorizzati
indicati dai produttori di AEE dal domicilio dell'utente professionale o
dalla sede del proprio esercizio.
Note all'art. 7:
- Il comma 3, dell'articolo 6, del citato decreto legislativo 25 luglio
2005, n. 151, e' riportato nelle note alle premesse.
Capo III
Disposizioni finali
Art. 8
Realizzazione e gestione dei centri di raccolta
1. La realizzazione e la gestione di centri di raccolta di cui
all'articolo 6, comma 1, lettere a) e c) del decreto legislativo n. 151
del 2005, si svolge con le modalita' previste dal decreto del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dell'8 aprile
2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del
28 aprile 2008, n. 99 e successive modifiche ed integrazioni.
Note all'art. 8:
- Le lettere a) e c) del comma 1, dell'articolo 6, del citato decreto
legislativo 25 luglio 2005, n. 151, sono riportate nelle note alle
premesse.
- Il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare dell'8 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana 28 aprile 2008, n. 99, reca: «Disciplina dei centri
di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come
previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo
3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche.».
Art. 9
Esonero dalla comunicazione di cui all'art. 189, comma 3, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - MUD
1. I soggetti che effettuano attivita' di raccolta e di trasporto
dei RAEE ai sensi del presente regolamento sono esonerati dall'obbligo
della comunicazione di cui all'articolo 189, comma 3, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Note all'art. 9:
- Si riporta il testo del comma 3, dell'articolo 189, del citato decreto
legislativo 3 aprile 2006, n 152:
«3. Chiunque effettua a titolo professionale attivita' di raccolta e
trasporto di rifiuti, i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza
detenzione, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero
e di smaltimento di rifiuti, i Consorzi istituiti per il recupero ed il
riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, nonche' le imprese e
gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e le imprese e gli
enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all'articolo
184, comma 3, lettere c), d) e g), comunicano annualmente alle camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente
competenti, con le modalita' previste dalla legge 25 gennaio 1994, n.
70, le quantita' e le caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto
delle predette attivita'. Sono esonerati da tale obbligo gli
imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile con un
volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che
raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui
all'articolo 212, comma 8, nonche', per i soli rifiuti non pericolosi,
le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno piu' di dieci
dipendenti.».
Art. 10
Sanzioni
1. I soggetti che effettuano attivita' di raccolta e di trasporto dei
RAEE ai sensi del presente regolamento sono assoggettati alle sanzioni
relative alle attivita' di raccolta e trasporto di cui all'articolo 256
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e alle sanzioni relative
alla violazione degli obblighi di tenuta dei registri obbligatori e dei
formulari di cui all'articolo 258 del medesimo decreto.
Note all'art. 10:
- Si riportano i testi degli articoli 256 e 258, del citato decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152:
«Art. 256 (Attivita' di gestione di rifiuti non autorizzata). - 1.
Chiunque effettua una attivita' di raccolta, trasporto, recupero,
smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della
prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione di cui agli
articoli 208, 209, 210, 211, 212, 214, 215 e 216 e' punito:
a) con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da
duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non
pericolosi;
b) con la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da
duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti
pericolosi.
2. Le pene di cui al comma 1 si applicano ai titolari di imprese ed ai
responsabili di enti che abbandonano o depositano in modo incontrollato
i rifiuti ovvero li immettono nelle acque superficiali o sotterranee in
violazione del divieto di cui all'articolo 192, commi 1 e 2.
3. Chiunque realizza o gestisce una discarica non autorizzata e' punito
con la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da
duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Si applica la pena
dell'arresto da uno a tre anni e dell'ammenda da euro cinquemiladuecento
a euro cinquantaduemila se la discarica e' destinata, anche in parte,
allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Alla sentenza di condanna o alla
sentenza emessa ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura
penale, consegue la confisca dell'area sulla quale e' realizzata la
discarica abusiva se di proprieta' dell'autore o del compartecipe al
reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica o di ripristino dello stato
dei luoghi.
4. Le pene di cui ai commi 1, 2 e 3 sono ridotte della meta' nelle
ipotesi di inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle
autorizzazioni, nonche' nelle ipotesi di carenza dei requisiti e delle
condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni.
5. Chiunque, in violazione del divieto di cui all'articolo 187, effettua
attivita' non consentite di miscelazione di rifiuti, e' punito con la
pena di cui al comma 1, lettera b).
6. Chiunque effettua il deposito temporaneo presso il luogo di
produzione di rifiuti sanitari pericolosi, con violazione delle
disposizioni di cui all'articolo 227, comma 1, lettera b), e' punito con
la pena dell'arresto da tre mesi ad un anno o con la pena dell'ammenda
da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Si applica la sanzione
amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a
quindicimilacinquecento euro per i quantitativi non superiori a duecento
litri o quantita' equivalenti.
7. Chiunque viola gli obblighi di cui agli articoli 231, commi 7, 8 e 9,
233, commi 12 e 13, e 234, comma 14, e' punito con la sanzione
amministrativa pecuniaria da duecentosessanta euro a
millecinquecentocinquanta euro.
8. I soggetti di cui agli articoli 233, 234, 235 e 236 che non adempiono
agli obblighi di partecipazione ivi previsti sono puniti con una
sanzione amministrativa pecuniaria da ottomila euro a quarantacinquemila
euro, fatto comunque salvo l'obbligo di corrispondere i contributi
pregressi. Sino all'adozione del decreto di cui all'articolo 234, comma
2, le sanzioni di cui al presente comma non sono applicabili ai soggetti
di cui al medesimo articolo 234.
9. Le sanzioni di cui al comma 8 sono ridotte della meta' nel caso di
adesione effettuata entro il sessantesimo giorno dalla scadenza del
termine per adempiere agli obblighi di partecipazione previsti dagli
articoli 233, 234, 235 e 236.»
«Art. 258 (Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei
registri obbligatori e dei formulari). - 1. I soggetti di cui
all'articolo 189, comma 3, che non effettuino la comunicazione ivi
prescritta ovvero la effettuino in modo incompleto o inesatto sono
puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro
a quindicimilacinquecento euro; se la comunicazione e' effettuata entro
il sessantesimo giorno dalla scadenza del termine stabilito ai sensi
della legge 25 gennaio 1994, n. 70, si applica la sanzione
amministrativa pecuniaria da ventisei euro a centosessanta euro.
2. Chiunque omette di tenere ovvero tiene in modo incompleto il registro
di carico e scarico di cui all'articolo 190, comma 1, e' punito con la
sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a
quindicimilacinquecento euro. Se il registro e' relativo a rifiuti
pericolosi si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da
quindicimilacinquecento euro a novantatremila euro, nonche' la sanzione
amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla
carica rivestita dal soggetto responsabile dell'infrazione e dalla
carica di amministratore.
3. Nel caso di imprese che occupino un numero di unita' lavorative
inferiore a 15 dipendenti, le misure minime e massime di cui al comma 2
sono ridotte rispettivamente da millequaranta euro a seimiladuecento
euro per i rifiuti non pericolosi e da duemilasettanta euro a
dodicimilaquattrocento euro per i rifiuti pericolosi. Il numero di
unita' lavorative e' calcolato con riferimento al numero di dipendenti
occupati mediamente a tempo pieno durante un anno, mentre i lavoratori a
tempo parziale e quelli stagionali rappresentano frazioni di unita'
lavorative annue; ai predetti fini l'anno da prendere in considerazione
e' quello dell'ultimo esercizio contabile approvato, precedente il
momento di accertamento dell'infrazione.
4. Chiunque effettua il trasporto di rifiuti senza il formulario di cui
all'articolo 193 ovvero indica nel formulario stesso dati incompleti o
inesatti e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da
milleseicento euro a novemilatrecento euro. Si applica la pena di cui
all'articolo 483 del codice penale nel caso di trasporto di rifiuti
pericolosi. Tale ultima pena si applica anche a chi, nella
predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, fornisce false
indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche
chimico-fisiche dei rifiuti e a chi fa uso di un certificato falso
durante il trasporto.
5. Se le indicazioni di cui ai commi 1 e 2 sono formalmente incomplete o
inesatte ma i dati riportati nella comunicazione al catasto, nei
registri di carico e scarico, nei formulari di identificazione dei
rifiuti trasportati e nelle altre scritture contabili tenute per legge
consentono di ricostruire le informazioni dovute, si applica la sanzione
amministrativa pecuniaria da duecentosessanta euro a
millecinquecentocinquanta euro. La stessa pena si applica se le
indicazioni di cui al comma 4 sono formalmente incomplete o inesatte ma
contengono tutti gli elementi per ricostruire le informazioni dovute per
legge, nonche' nei casi di mancato invio alle autorita' competenti e di
mancata conservazione dei registri di cui all'articolo 190, comma 1, o
del formulario di cui all'articolo 193.».
Art. 11
Norme transitorie
1. In sede di prima applicazione del presente regolamento, l'obbligo di
iscrizione all'Albo dei gestori ambientali di cui all'articolo 3 del
presente decreto, si intende assolto con la presentazione alla sezione
regionale o provinciale dell'Albo territorialmente competente della
comunicazione effettuata ai sensi di quanto previsto dai commi 2 e 3
dell'articolo 3 medesimo.
2. L'iscrizione di cui al precedente comma 1 deve ritenersi validamente
operante fino a che la competente sezione regionale o provinciale
dell'Albo non adotti una formale pronuncia di iscrizione o di rigetto
della domanda.
Il presente regolamento, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Roma, 8 marzo 2010
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
Prestigiacomo
Il Ministro dello sviluppo economico
Scajola
Il Ministro della salute
Fazio
Visto, il Guardasigilli: Alfano
Registrato alla Corte dei conti il 26 aprile 2010
Ufficio controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto del
territorio, registro n. 4, foglio n. 289
Allegati omessi