AmbienteDiritto.it

Legislazione  Giurisprudenza                                                                  


     Copyright ©  AmbienteDiritto

 

 

Decreto Legislativo 28 luglio 2004, n. 260
 

Disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, concernente la classificazione, l'imballaggio e l'etichettatura dei preparati pericolosi.

 

(GU n. 260 del 5-11-2004 - Suppl. Ordinario n.163)
 


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 


Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 30 luglio 2002, n. 180, ed, in particolare, l'articolo 1, comma 3;
Vista la direttiva 1999/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 maggio 1999, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi;
Vista la direttiva 2001/60/CE della Commissione, del 7 agosto 2001, recante adeguamento al progresso tecnico della direttiva 1999/45/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi;
Visto il decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65;
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, ed in particolare l'articolo 25, commi 1 e 2, e l'articolo 37, commi 1 e 2;
Visto il decreto legislativo 16 luglio 1998, n. 285;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 aprile 2004;
Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 23 luglio 2004;
Sulla proposta del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro della salute, di concerto con i Ministri degli affari esteri, della giustizia, dell'economia e delle finanze, dell'ambiente e della tutela del territorio, del lavoro e delle politiche sociali, delle attività produttive e delle politiche agricole e forestali;

 

 


Emana
Il seguente decreto legislativo:
 

 


Art. 1
Modifiche al decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65


1. Al decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, sono apportate le seguenti modificazioni:

 

  1. all'articolo 9, il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. I preparati di cui all'articolo 1, comma 2, quali definiti nell'allegato IV, parti B e C, sono immessi sul mercato soltanto se l'etichetta dell'imballaggio risponde alle condizioni del comma 4, lettere a) e b), e alle disposizioni particolari dello stesso allegato IV, parti B e C.";

  2. All'articolo 10, comma 4, le parole: "secondo i criteri riportati nell'allegato VI del decreto del Ministro della sanità in data 28 aprile 1997, e successivi aggiornamenti" sono sostituite dalle seguenti: "secondo i criteri riportati nella Tabella A del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52";

  3. All'articolo 10, comma 5, lettera b), il numera 1), è sostituito dal seguente:

    "1) quando l'imballaggio è provvisto di una etichettatura conforme ai regolamenti internazionali relativi al trasporto di merci pericolose e conforme all'articolo 9, comma 4, lettere a), b), c), e) e f); ai preparati classificati in base all'articolo 6 sono altresì applicabili le disposizioni dell'articolo 9, comma 4, lettera d), concernenti tale proprietà se quest'ultima no è stata espressamente indicata sull'etichetta;";

  4. all'articolo 11, i commi 5 e 6, sono sostituiti dai seguenti:

    "5. Il Ministro della salute stabilisce altresì, di concerto con le Amministrazioni competenti e con le modalità, di cui al comma 4:

    a) in deroga agli articoli 9 e 10, i casi in cui gli imballaggi dei preparati pericolosi che non sono classificati come nocivi, estremamente infiammabili, facilmente infiammabili o infiammabili, irritanti o comburenti possono no essere etichettati o possono essere etichettati in modo diverso, quando contengano quantitativi talmente limitati da non comportare alcun pericolo sia per le persone che manipolano tali preparati che per terzi;
    b) in deroga agli articoli 9 e 10, i casi in cui gli imballaggi dei preparati pericolosi, classificati conformemente all'articolo 6, possono non essere etichettati o possono essere etichettati in modo diverso, quando contengano quantitativi talmente limitati da non comportare alcun pericolo per l'ambiente;
    c) in deroga agli articoli 9 e 10, i casi in cui gli imballaggi dei preparati pericolosi che non ricadono nelle fattispecie di cui alle lettere a) e b), sono etichettati in altro modo idoneo, qualora le dimensioni ridotte non consentano l'etichettatura di cui agli articoli 9 e 10 e non vi sia motivo di temere un pericolo sia per le persone che manipolano tali preparati che per terzi.

    6. In caso di applicazione dei commi 3, 4 e 5, non è consentito l'impiego di simboli, indicazioni di pericolo, frasi di rischio (R) o consigli di prudenza (S) diversi da quelli stabiliti dal presente decreto.";

  5. all'articolo 14, il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. Il responsabile dell'immissione sul mercato del preparato può essere autorizzato a fare riferimento ad una sostanza mediante una denominazione che identifichi i principali gruppi chimici funzionali o mediante una denominazione alternativa, qualora possa dimostrare che la divulgazione dell'identità chimica della sostanza, sull'etichetta o sulla scheda informativa in materia di sicurezza, compromette il carattere riservato della sua proprietà intellettuale. Tale possibilità è ammessa nei casi in cui la sostanza è classificata come:
    a) irritante, ad eccezione di quelle cui è stata attribuita la frase di rischio R41, o irritante in combinazione con una o più delle altre proprietà di cui all'Allegato VII, parte A, punto 4;
    b) nociva, o nociva in combinazione con una o più proprietà di cui all'Allegato VII, parte A, punto 4, che presenta, da sola effetti acuti letali.";

  6. all'Allegato I, parte A, il primo punto; "1.2" è sostituito dal seguente "1.1.2";

  7. all'Allegato I, parte A, punto 2.1.2., nella sommatoria, al secondo membro, eliminare il segno + all'apice di PT+;

  8. all'Allegato I, parte A, il secondo punto: "4.2.1" è sostituito dal seguente: "4.2.2";

  9. all'Allegato I, parte A, al punto 5.1.2, ai primi due membri della sommatoria, sostituire "LXi, R38," con "LXi, R41,";

  10. all'Allegato I, parte A, il secondo punto; "5.2.2" è sostituito dal seguente: "5.2.3";

  11. all'Allegato I, parte A, punto 5.3.1, alla lettera b), la seconda "b)" è soppressa;

  12. all'Allegato I, parte A, punto 5.4. le parole: "l'indicazione pericolo" sono sostituite dalle seguenti: "l'indicazione di pericolo";

  13. all'Allegato I, parte a, all'alinea del punto 5.4.3., la parola: "contrassegnata" è sostituita con la seguente: "contrassegnate";

  14. all'Allegato I, parte A, punto 6.2., lettera b) le parole: "decreto del Ministero della sanità dell'11 aprile 2001 e successivi aggiornamenti e successivi aggiornamenti, "sono sostituite dalle seguenti: "decreto del Ministro della sanità 11 aprile 2001 e successivi aggiornamenti,";

  15. all'Allegato I, parte B, Tabella II, alla terza colonna, le parole: "39 (*) obbligatoria" sono sostituite dalle seguenti: "R39 (*) obbligatoria";

  16. all'Allegato I, parte B, Tabella III, alla terza colonna, le parole: "% conc. < 10%" sono sostituite dalle seguenti: "1% conc. < 10%";

  17. all'Allegato I, parte B, Tabella IV e Tabella IV A, nel N.B. le parole; "e dell'articolo 5, comma 8 del presente decreto" sono sostituite dalle seguenti: "e dell'articolo 4, comma 6, del presente decreto.";

  18. all'Allegato I, parte B, Tabella IVA, alla secondo colonna, le parole: "35 obbligatoria" sono sostituite dalle seguenti: "R35 obbligatoria";

  19. all'Allegato I, parte B, Tabella V A, nella prima e nella terza colonna, le parole: "R 42/43" sono sostituite dalle seguenti: "R 43";

  20. all'Allegato II parte A, dolo l'intestazione "a) Ambiente acquatico", il numero: "1." è soppresso.

  21. all'Allegato II, parte A, lettera a) al punto 1.2, seconda riga, i numeri: "1.1.1" sono sostituiti dai seguenti: "1.1";

  22. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 2, le parole: "ai sensi del precedente punto 1.1." sono sostituite dalle seguenti: "ai sensi del punto 1";

  23. all'Allegato II, parte A, lettera a), punto 2.2, alla seconda riga, i numeri: "1.2.1" sono sostituiti dai seguenti: "2.1" e nella definizione di "PN,R51-53", le parole: "R50-53" sono sostituite dalle seguenti: "R51-53";

  24. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 3 le parole: "ai sensi dei precedenti punti 1.1 o 1.2" sono sostituite dalle seguenti: "ai sensi dei punti 1 o 2";

  25. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 3.2, seconda riga, i numeri: "1.3.1" sono sostituiti dai seguenti: "3.1";

  26. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 4, le parole: "ai sensi del precedente punto 1.1" sono sostituite dalle seguenti: "ai sensi del punto 1";

  27. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 4.3, seconda riga, i numeri: "1.4.1 o 1.4.2" sono sostituiti dai seguenti: "4.1 o 4.2"

  28. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 5, le parole: "ai sensi dei precedenti punti 1.1, 1.2, 1.3 o 1.4" sono sostituite dalle seguenti: "ai sensi dei punti 1, 2, 3 o 4";

  29. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 5.2, seconda riga, i numeri: "1.5.1" sono sostituiti dai seguenti: "5.1";

  30. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 6, le parole: "ai sensi dei precedenti punti 1.1, 1.2 o 1.3" sono sostituite dalle seguenti: "ai sensi dei punti 1, 2 o 3";

  31. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 6.2, seconda riga, i numeri: "1.6.1" sono sostituiti dai seguenti: "6.1";

  32. all'Allegato II, parte A, lettera a), al punto 6.3, seconda riga, i numeri: "1.6.2" sono sostituiti dai seguenti: "6.2";

  33. all'Allegato II, parte A, alla lettera b), dopo le intestazioni: "1. STRATO DI OZONO" e "2. AMBIENTE TERRESTRE", il numero "1" è soppresso;

  34. all'Allegato II, parte B, Tabella 1, alla quarta colonna, la formula: "0,25%Cn < 2,5%" è sostituita dalla seguente: "0,25% Cn < 2,5%";

  35. all'Allegato II, parte B, Tabella 2, nell'intestazione della seconda colonna sono aggiunte le seguenti parole: "N, R 50";

  36. all'Allegato II, parte B, Tabella 3, nell'intestazione della seconda colonna sono aggiunte le seguenti parole: "R 52";

  37. all'Allegato II, parte B, Tabella 4, nell'intestazione della seconda colonna, sono aggiunte le seguenti parole: "R 53";

  38. all'Allegato II, parte B, Tabella 5, nella prima intestazione della seconda colonna, sono aggiunte le seguenti parole: "N, R59", mentre, nella seconda intestazione della seconda colonna, sono aggiunte le seguenti parole: "R 59";

  39. all'allegato II, parte C, terzo capoverso, le parole: "parte C del Ministero della sanità del 28 aprile 1997" sono sostituite dalle seguenti: "parte C del decreto del Ministro della sanità 28 aprile 1997";

  40. all'Allegato III, parte A, punto 1. le parole: "all'articolo 6 della presente direttiva" sono sostituite dalle seguenti: "all'articolo 5 del presente decreto legislativo";

  41. all'Allegato III, parte A, alla quarta colonna della Tabella, i numeri: "2006596 e 2008389" sono sostituiti dai seguenti: "200-659-6 e 200-838-9";

  42. all'Allegato IV, parte A, punti 3 e 4, alla seconda riga, le parole: "nell'allegato III del Ministero della sanità del 28 aprile 1997" sono sostituite dalle seguenti: "nell'allegato III del decreto del Ministro della sanità 28 aprile 1997";

  43. all'Allegato V, parte A, alla terza colonna della Tabella, il numero della direttiva: "67/546/CEE" è sostituito dal seguente: "67/548/CEE";

  44. all'Allegato V, parte A, punti 7. e 8., le parole: "della presente direttiva" sono soppresse;

  45. all'Allegato V, parte A, il punto 10, è sostituito dal seguente: "Scheda informativa in materia di sicurezza a norma del decreto del Ministro della sanità 4 aprile 1997 e successivi aggiornamenti.";

  46. all'Allegato V, parte B, punto 3. Ripartizione delle sostanze in famiglie e in sottofamiglie:
    1) alla famiglia 015, alla seconda colonna, terza riga, le parole: "Composti del fosforo" sono sostituite dalle seguenti: "Composti del fosfonio";
    2) alla famiglia 059, alla seconda colonna, le parole: "Composti del preseodimio" sono sostituite dalle seguenti: "Composti del praseodimio";
    3) alla famiglia 602, alla seconda colonna, quinta riga, la parola: "famigli" è sostituita dalla seguente: "famiglia";
    4) alla famiglia 648, alla seconda colonna, le parole: "Distillati (carbone), frazione intermedi idrogenata di idrocracking di estrazione con solvente" sono soppresse una sola volta;
    5) alla famiglia 648, alla penultima riga della seconda colonna, la parola: "redisuo" è sostituita dalle seguente: "residuo";

  47. all'Allegato VII, parte A:
    1) ai punti 1 e 2:
        a) le parole: "all'articolo 6", sono sostituite dalle seguenti: "all'articolo 5";
        b) le parole: "all'allegato II, parte B, del presente decreto" sono sostituite dalle seguenti: "all'allegato I, parte B;";
    2) il punto 4 è sostituito dal seguente:n"4. non deve figurare in etichetta il nome di qualsiasi sostanza che abbia portato a classificare il preparato in una o più delle categorie di pericolo seguenti, a meno che la sostanza non debba essere menzionata ai sensi dei punti 1,2 e 3:
        c) esplosivo,
        d) carburante
        e) estremamente infiammabile,
        f) facilmente infiammabile, infiammabile,
        g) irritante,
        h) pericoloso per l'ambiente.";
    3) Al punto 6, le parole: "decreto ministeriale 28 aprile 1997" sono sostituite dalle seguenti: "decreto del Ministro della sanità 28 aprile 1997";

  48. all'Allegato XI, parte A, dopo il punto 5, è inserita la seguente parte:

 

 


"Parte B

Indicazioni da fornire e criteri per la predisposizione della documentazione


 


Il programma operativo fornito dall'Istituto superiore di sanità consente una compilazione assistita del formulario elettronico necessario alla definizione dell'Archivio preparati.


Alcune informazioni risultano obbligatorie e vanno inserite per consentire al programma medesimo di procedere. Altre informazioni sono considerate facoltative.


In ogni caso, si riporta qui di seguito l'elenco delle informazioni richieste, con relative note esplicative:

1) Nome commerciale del preparato
Deve essere indicata la designazione o il nome commerciale del preparato


2) Altre denominazioni commerciali del preparato
Vanno riportate le altre denominazioni utilizzate dall'azienda per identificare prodotti di composizione simile, cioè rientranti negli intervalli di variabilità compositiva indicati di seguito; in questo modo è possibile, per serie di prodotti, fornire un'unica scheda informativa, indicando al presente punto tutte le altre idenficazioni commerciali dei prodotti con l'Istituto superiore di sanità per l'Archivio preparati pericolosi, e che resta uguale anche se in futuro per una certa azienda il reale numero di partita IVA dovesse cambiare.


3) Codice dell'azienda
E un codice che consente di gestire in modo informatico le informazione fornite. Deve essere un codice specifico per ogni azienda; va utilizzato preferibilmente il numero di partita IVA, che diventa il codice di riferimento dell'azienda nei rapporti con l'Istituto superire di sanità per l'Archivio preparati pericolosi, e che resta uguale anche se in futuro per una certa azienda il reale numero di partita IVA dovesse cambiare.


4) Codice del prodotto
E un codice che viene automaticamente attribuito al prodotto dal programma, ma che può essere modificato dal compilatore, allo scopo di immettere un proprio codice interno.
Nei casi in cui una scheda faccia riferimento ad una famiglia di prodotti, secondo quanto indicato al punto 2), viene comunque assegnato un solo codice.


5) Identificazione del responsabile dell'immissione sul mercato italiano
Deve essere indicata l'azienda responsabile dell'immissione sul mercato italiano che appare sull'etichetta del prodotto (fabbricante, importatore o distributore).


Al riguardo si ricorda che:
    a) per i preparati pericolosi immessi sul mercato italiano da aziende non italiane, l'informazione deve essere fornita all'ISS direttamente da dette aziende;


    b) per i preparati pericolosi importati o distribuiti da aziende italiane, qualora l'importatore o il distributore non conosca l'esatta composizione del prodotto, lo stesso importatore o distributore del prodotto può compilare il formulario indicando come unico componente il nome e il codice originale del preparato, chiedendo al produttore di inviare a sua volta una dichiarazione sullo stesso preparato in cui siano inserite le informazioni sulla composizione;


    c) per i preparati, pericolosi o non pericolosi, utilizzati come materia prima per la formulazione di preparati pericolosi si pongono due casi distinti:
    - nel caso di preparato pericoloso utilizzato come materia prima, qualora l'utilizzatore non disponga delle informazioni sui componenti non pericolosi presenti, egli presenta una dichiarazione in cui indica, fra i componenti, il nome del preparato-materia prima e dell'azienda fornitrice. Poiché detta azienda fornitrice ha anch'essa l'obbligo, ai sensi del presente decreto, di fornire all'ISS le informazioni richieste, lo stesso ISS può disporre delle informazioni complessive circa la composizione completa del preparato finale.";

ggg) negli Allegati, le parole: "decreto del Ministero della Sanità del" e: "decreto del Ministero della Sanità dell'", ove ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: "decreto del Ministro della sanità".


Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.

Dato a Roma, addì 28 luglio 2004


CIAMPI

BERLUSCONI, Presidente del Consiglio dei Ministri
BUTTIGLIONE, Ministro per le politiche comunitarie
SIRCHIA, Ministro della salute
FRATTINI, Ministro degli affari esteri
CASTELLI, Ministro della giustizia
SINISCALCO, Ministro dell'economia e delle finanze
MATTEOLI, dell'ambiente e della tutela del territorio
MARONI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali
MARZANO, Ministro delle attività produttive
ALEMANNO, Ministro delle politiche agricole e forestali




Visto, il Guardasigilli: CASTELLI

 


NOTE

 



AVVERTENZA:


Il testo delle note qui pubblicato è stato redatto ai sensi dell'art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica, e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore o l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.


Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee (GUCE).

Note alle premesse:


- L'art. 76 della Costituzione stabilisce che l'esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi o criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.


- L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro, al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge e di regolamenti.


- La legge 30 luglio 2002, n. 180, reca: "Delega al Governo per il recepimento delle direttive comunitarie 1999/45/CE, 1999/74/CE, 1999/105/CE, 2000/52/CE, 2001/109/CE, 2002/25/CE". L'art. 1, comma 3, così recita:
"3. Il Governo può emanare disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi emanati ai sensi del comma 1, entro un anno della data di entrata in vigore di ciascuno di essi, secondo la procedura e nel rispetto dei principi e criteri direttivi richiamati al comma 2.".


- La direttiva 1999/45/CE è pubblicata in GUCE n. L 200 del 30 luglio 1999.


- La direttiva 2001/60/CE è pubblicata in GUCE n. L 226 del 22 agosto 2001.


- Il decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, reca: "Attuazione della direttiva 1999/45/CE e della direttiva 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio o all'etichettatura dei preparati pericolosi".


- Il decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, reca: "Attuazione della direttiva 92/32/CE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose". Gli articoli 25, commi 1 e 2, e 37, commi 1 e 2, così recitano:


    "Art. 25 (Scheda informativa in materia di sicurezza). - 1. Per consentire agli utilizzatori professionali di prendere le misure necessarie per la protezione dell'ambiente, nonché della salute e della sicurezza, sul luogo di lavoro, il fabbricante, l'importatore o il distributore che immette sul mercato una sostanza pericolosa deve fornire gratuitamente, su supporto cartaceo o per via elettronica, al destinatario della sostanza stessa una scheda informativa in materia di sicurezza in occasione o anteriormente alla prima fornitura; egli è tenuto altresì a trasmettere, ove sia venuto a conoscenza di ogni nuova informazione al riguardo, una scheda aggiornata.

    2. La scheda di cui al comma 1 deve essere redatta in lingua italiana, nell'osservanza delle disposizioni da adottarsi con decreto del Ministro della sanità entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto, in conformità alle direttive comunitarie; la scheda deve riportare, come informazione, la data di compilazione e dell'eventuale aggiornamento.".

 

    "Art. 37 (Adempimenti successivi). - 1. Con decreto del Ministro della sanità, da emanarsi entro il 30 aprile 1997, si provvede al recepimento delle direttive 91/632/CEE, 92/37/CEE, 92/69/CEE, 93/21/CEE, 93/72/CEE, 93/101/CEE e 94/69/CEE, della Commissione, rispettivamente del 28 ottobre 1991, del 30 aprile 1992, del 31 luglio 1992, del 27 aprile 1993, del 1° settembre 1993, del 1° novembre 1993, e del 19 dicembre 1994 e alla pubblicazione integrale degli allegati da I a IX.


    2. Con decreto del Ministro della sanità, previa comunicazione al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e al Ministro dell'ambiente, si provvede al recepimento di ulteriori direttive tecniche di modifica degli allegati; il decreto è emanato di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e con il Ministro dell'ambiente ogni qualvolta la nuova direttiva preveda poteri discrezionali per il proprio recepimento.".


- Il decreto legislativo 16 luglio 1998, n. 285, reca: "Attuazione di direttive comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi, a norma dell'art. 38 della legge 24 aprile 1998, n. 128.".



Note all'art. 1:


- Per il decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, vedi note alle premesse. Il testo dell'art. 9, così come modificato dal decreto qui pubblicato, così recita:
    "Art. 9 (Etichettatura). - 1. I preparati di cui all'art. 1 sono immessi sul mercato solo se l'etichettatura dell'imballaggio risponde a tutte le condizioni del presente articolo e alle disposizioni particolari di cui all'allegato IV, parti A e B.

    2. I preparati di cui all'art. 1, comma 2, quali definiti nell'allegato IV, parti B e C, sono immessi sul mercato soltanto se l'etichetta dell'imballaggio risponde alle condizioni del comma 4, lettere a) e b), e alle disposizioni particolari dello stesso allegato IV, parti B e C.


    3. Fatte salve le informazioni richieste a norma dell'art. 16 e dell'allegato V del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, i prodotti fitosanitari sono immessi sul mercato soltanto se l'etichettatura è conforme alle prescrizioni del presente decreto e se recano la dicitura: "Per evitare rischi per l'uomo e per l'ambiente seguire le istruzioni per l'uso".


    4. Ogni imballaggio deve recare le seguenti indicazioni scritte in modo leggibile ed indelebile, in lingua italiana:

  1. Denominazione o nome commerciale del preparato;

  2. Nome e indirizzo completi, compreso il numero di telefono, del responsabile dell'immissione sul mercato stabilito nell'Unione europea;

  3. Il nome chimico delle sostanze presenti nel preparato che hanno dato luogo alla classificazione ed alla scelta delle corrispondenti frasi di rischio, secondo i criteri indicati nell'allegato VI, parte A;

  4. Simboli ed indicazioni di pericolo individuati sulla base dei criteri di cui all'allegato VII, parte B;

  5. Frasi di rischio (frasi R) individuati secondo quanto previsto all'allegato VII, parte C;

  6. Consigli di prudenza (frasi S) individuati secondo quanto previsto dall'allegato VII, parte D;

  7. Quantitativo nominale espresso in massa o in volume del contenuto, nel caso di preparati offerti o venduti al pubblico.

    5. Se il contenuto dell'imballaggio non supera 125 ml:
        a) Per i preparati classificati come facilmente infiammabili, comburenti o irritanti, tranne quelli contrassegnati con R41, o pericolosi per l'ambiente e contrassegnati con il simbolo N, non è necessario indicare le frasi R o S;
        b) Per i preparati classificati infiammabili o pericolosi per l'ambiente non contrassegnati dal simbolo N è necessario indicare le frasi R, ma non è necessario indicare le frasi S.


    6. Fatte salve le disposizioni dell'art. 16, comma 4, del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, sull'imballaggio o sull'etichetta dei preparati contemplati dal presente decreto non possono figurare indicazioni quali non tossico, non nocivo, non inquinante, ecologico o qualsiasi altra indicazione diretta ad indicare il carattere non pericoloso o che induca a sottovalutare i pericoli inerenti tali preparati.".

    - Il testo dell'art. 10, così come modificato dal decreto qui pubblicato, così recita:
    "Art. 10 (Applicazione dei requisiti per l'etichettatura). - 1. Se le indicazioni prescritte dall'art. 9 figurano su un'etichetta, questa deve essere saldamento apposta su uno o più lati dell'imballaggio, in modo da consentirne la lettura orizzontale quando l'imballaggio si trova in posizione normale. L'etichetta deve contenere esclusivamente le informazioni richieste dal presente decreto e, se necessario, indicazioni complementari in materia di salute o di sicurezza.

 

    2. l'etichetta non è necessaria quando è l'imballaggio stesso a recare ben visibili le indicazioni richieste, secondo la modalità del comma 1.

 

   3. Il colore e la presentazione dell'etichetta, o dell'imballaggio nel caso previsto dal comma 2, devono essere tali da far risaltare con chiarezza il simbolo di pericolo con il suo fondo.


    4. Le informazioni da opporre sull'etichetta, a norma dell'art. 9, devono risultare chiaramente sul fondo e la loro dimensione e spaziatura devono essere sufficienti per consentirne un'agevole lettura. Le disposizioni specifiche riguardanti la presentazione ed il formato di queste informazioni, nonché le dimensioni dell'etichetta, sono stabilite, ai sensi dell'art. 37, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 997, n. 52, secondo i criteri riportati nella tabella A del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, secondo i criteri riportati nella tabella ! del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n.52.


    5. I requisiti di etichettatura previsti dal presente decreto si considerano soddisfatti:

        a) Nel caso di imballaggi esterni che racchiudono uno o più imballaggi interni, quando l'imballaggio esterno è provvisto di una etichetta conforme ai regolamenti internazionali relativi al trasporto di merci pericolose e l'imballaggio o gli imballaggi interni sono provvisti di una etichettatura conforme al presente decreto;
         b) Nel caso di imballaggi unici:
                1) quando l'imballaggio è provvisto di una etichettatura conforme ai regolamenti internazionali relativi al trasporto di merci pericolose e conforme all'art. 9, comma 4, lettere a), b), c), e) e f); ai preparati classificati in base all'art. 6 sono altresì applicabili le disposizioni dell'art. 9, comma 4, lettera d), concernenti tale proprietà se quest'ultima non è stata espressamente indicata sull'etichetta;

oppure
                 2) ove opportuno, per tipologie particolari di imballaggio, ivi comprese le bombole mobili per il gas, se sono soddisfate, asi sensi dell'art. 37, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, le disposizioni specifiche secondo i criteri di cui all'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministro della sanità, e successivi aggiornamenti".

    - Il testo dell'art. 11, così come modificato dal decreto qui pubblicato, così recita:
    Art. 11 (Deroghe alle norme di etichettatura e di imballaggio). - 1. Gli articoli 8, 9 e 10 non si applicano ali esplosivi immessi sul mercato allo scopo di produrre come effetto pratico esplosioni o effetti pirotecnici.


    2. Gli articoli 8, 9, e 10 non si applicano a taluni preparati pericolosi ai sensi degli articoli 4, 5, e 6, definiti all'allegato VI che non presentano, nella forma in cui sono immessi sul mercato, rischi di natura chimico-fisica o rischi per la salute o per l'ambiente.


    3. Quando gli imballaggi sono di dimensioni ridotte o sono altrimenti inadatti per consentire un'etichettatura conforme a quanto previsto dall'art. 10, commi 1 e 2, l'etichetta può essere realizzata in dimensioni ridotte, comunque non inferiore a 10 centimetri quadrati ed il simbolo deve misurare almeno un centimetro quadrato.


    4. Nel caso in cui risulti materialmente impossibile effettuare una etichettatura conforme alle modalità di cui al comma 3, il Ministro della salute, con decreto da adottare di concerto con il Ministro delle attività produttive, stabilisce le caratteristiche cui deve corrispondere l'etichetta.


    5. Il Ministro della salute stabilisce altresì, di concerto con le Amministrazioni competenti e con le modalità, di cui al comma 4:

        a) In deroga agli articoli 9 e 10, i casi in cui gli imballaggi dei preparati pericolosi che non sono classificati come nocivi, estremamente infiammabili, facilmente infiammabili o infiammabili, irritanti o comburenti possono non essere etichettati o possono essere etichettati in modo diverso, quando contengano quantitativi talmente limitati da non comportare alcun pericolo sia per le persone che manipolano tali preparati che per terzi;
        b) In deroga agli articoli 9 e 10, i casi in cui gli imballaggi dei preparati pericolosi, classificati conformemente all'art. 6, possono non essere etichettati o possono essere etichettati in modo diverso, quando contengano quantitativi talmente limitati da non comportare alcun pericolo per l'ambiente;
        c) In deroga agli articoli 9 e 10, i casi in cui gli imballaggi dei preparati pericolosi che non ricadono nelle fattispecie di cui alle lettere a) e b), sono etichettati in altro modo idoneo, qualora le dimensioni ridotte non consentano l'etichettatura di cui agli articoli 9 e 10 e non vi sia motivo di temere un pericolo sia per le persone che manipolano tali preparati che per terzi.


    6. In caso di applicazione dei commi 3, 4 e 5, non è consentito l'impiego di simboli, indicazioni di pericolo, frasi di rischio (R) o consigli di prudenza (S) diversi da quelli stabiliti dal presente decreto.


    7. Le disposizioni di cui ai commi 4 e 5 sono comunicate immediatamente alla Commissione europea ed agli altri Stati membri".


    - Il testo dell'art. 14, così come modificato dal decreto qui pubblicato, così come modificato dal decreto qui pubblicato, così recita:
    Art. 14 (Riservatezza delle informazioni). - 1. Il responsabile dell'immissione sul mercato del preparato può essere autorizzato a fare riferimento ad una sostanza mediante una denominazione che identifichi i principali gruppi chimici funzionali o mediante una denominazione alternativa, qualora possa dimostrare che la divulgazione dell'identità chimica della sostanza, sull'etichetta o sulla scheda informativa in materia di sicurezza, compromette il carattere riservato della sua proprietà intellettuale. Tale possibilità è ammessa nei casi in cui la sostanza è classificata come:
        a) irritante, ad eccezione di quelle cui è stata attribuita la frase di rischio R41, o irritante in combinazione con una o più delle altre proprietà di cui all'allegato VII, parte A, punto 4;
        b) nociva, o nociva in combinazione con una o più proprietà di cui all'allegato VII, parte A, punto 4, che presenta, da sola, effetti acuti letali.


     2. Questa facoltà è comunque esclusa nel caso in cui la sostanza in questione sia soggetta ad un limite di esposizione comunitario.


    3
. Il responsabile dell'immissione sul mercato che intenda avvalersi dell'autorizzazione di cui al comma 1, presenta apposita domanda al Ministero della salute, redatta in conformità a quante disposto nell'allegato V.


    4. Il Ministero della salute può chiedere ulteriori informazioni al responsabile dell'immissione sul mercato qualora lo ritenga necessario ai fini di una corretta valutazione della richiesta.


    5. Il Ministero della salute notifica la sua decisione al richiedente, il quale, in caso di accoglimento della domanda, trasmette copia dell'autorizzazione a ciascuno degli Stati membri nei quali intende immettere il prodotto sul mercato.


    6. Le informazioni considerate riservate, portate a conoscenza del Ministero della salute, sono trattate a norma dell'art. 17 del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52.".


    - Si riporta il testo dell'allegato I, parte A, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:


 



"Parte A
Procedura di valutazione dei pericoli per la salute
 



    La valutazione procede secondo i seguenti passaggi.


     1. I preparati seguenti sono classificati molto tossici:


    1.1. a causa dei loro effetti acuti letali e contrassegnati con il simbolo "T", con l'indicazione di pericolo "molto tossico" e con le frasi di rischio R26, R27 o R28.


    1.1.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate molto tossiche che producano tali effetti in una concentrazione singola pari o superiore:
        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, in merito alla o alle sostanze considerate;
        b) oppure a quella fissata al punto 1, parte B del presente allegato (tabella I o LA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;


    1.1.2 i preparati contenenti più sostanze classificate come molto tossiche in concentrazioni singole inferiori ai limiti fissati al punto 1.1.1, lettera a) o lettera b) se:

 

(PT+/LT+) ≥ 1
 

dove:


        PT+= è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza molto tossica contenuta nel preparato;
        LT+ = è il limite molto tossico fissato per ciascuna sostanza molto tossica, espresso in percentuale, in peso o in volume;


    1.2. a causa dei loro effetti irreversibili non letali dopo un'unica esposizione e contrassegnati con il simbolo "T", con l'indicazione di pericolo "molto tossico" e con le frasi di rischio R39/via di esposizione,
i preparati contenenti almeno una sostanza pericolosa che produca tali effetti in una concentrazione singola pari o superiore:

        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti per la o le sostanze considerate;

        b) oppure a quella fissata al punto 2, parte B, del presente allegato (tabella II o IIA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione.


     2. I preparati seguenti sono classificati tossici;


    2.1. a causa dei loro affetti acuti letali e contrassegnati con il simbolo "T",con l'indicazione di pericolo "tossico" e con le frasi di rischio R23, R24 o R25;


    2.1.1, i preparati contenenti una o più sostanze classificate molto tossiche che producano tali effetti in una concentrazione singola pari o superiore:

        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, per la sostanza o le sostanze considerate;

        b) oppure a quella fissata al punto 1, parte B del presente allegato (tabella I o IA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;

    2.1.2. i preparati contenenti più sostanze classificate molto tossiche o tossiche in una concentrazione singola inferiori ai limiti fissati al punto 2.1.1. a) o b) se:

 

[(PT+/LT) + (PT/LT)  ] ≥ 1

 

    PT+= è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza molto tossica presente nel preparato;
    PT = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza tossica presente nel preparato;
    LT = è il limite tossico rispettivo specificato per ciascuna sostanza molto tossica o tossica, espresso in percentuale, in peso o in volume;


    2.2. a causa dei loro affetti irreversibili non letali dopo un'unica esposizione e contrassegnati con il simbolo "T", l'indicazione di pericolo "tossico" e con le frasi di rischio R39/via di esposizione,
i preparati contenenti al meno una sostanza pericolosa classificata come "molto tossica o tossica" che producano tali effetti in una concentrazione singola pari o superiore:

    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;

    b) oppure a quella fissata al punto 2, parte B del presente allegato (tabella II o IIA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;

 

    2.3 a causa dei loro affetti a lungo termine e contrassegnati con il simbolo "T", con l'indicazione di pericolo "tossico" e con le frasi di rischio R48/via di esposizione;
    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate,
    b) oppure a quella fissata al punto 3, parte B del presente allegato (tabella III o IIIA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;


    3. I preparati seguenti sono classificati nocivi:


    3.1. a causa dei loro affetti acuti letali e contrassegnati con il simbolo "Xn" e l'indicazione di pericolo "nocivo" e con le frasi di rischio R20, R21 o R22;


   3.1.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate molto tossiche, tossiche o nocive e che producano tali effetti in una concentrazione singola pari o superiore:
   
a)  a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la sostanza o le sostanze considerate;

    b) oppure a quella fissata al punto 1, parte B del presente allegato (tabella I o IA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;


    3.1.2 i preparati contenenti più sostanze classificate molto tossiche, tossiche o nocive in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 3.1.1 a) o b) se:

[(PT+/Lxn) + (PT/Lxn) + (Pxn/Lxn)] ≥ 1


dove:

    PT+ = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza molto tossica presente nel preparato;
   
PT = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza tossica presente nel preparato;
   
Pxn = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza nociva presente nel preparato;

    Lxn = è il limite nocivo rispettivo specificato per ciascuna sostanza molto tossica, tossica o nociva espresso in percentuale, in peso o in volume;


    3.2. a causa dei loro effetti acuti per i polmoni se ingeriti e contrassegnati con il simbolo "Xn" con l'indicazione di pericolo "nocivo" e con la frase di rischio R65,
i preparati classificati nocivi secondo i criteri specificati nel punto 3.2.3 dell'allegato VI del decreto ministeriale 11 aprile 2002 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti. Nell'applicare il metodo convenzionale previsto dal precedente punto 3.1. non si tiene conto della classificazione delle sostanze come R65;


    3.3. a causa dei loro effetti irreversibili non letali dopo un'unica esposizioni e contrassegnati con il simbolo "Xn", l'indicazione di pericolo "nocivo" e con le frasi di rischio R68/via di esposizione,
i preparati contenenti almeno una sostanza pericolosa classificata molto tossica, tossica o nociva producano tali effetti in una concentrazione singola, pari o superiore;
    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
    b) oppure a quella fissata al punto 2, parte B del presente allegato (tabella II o IIA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;


    3.4. a causa dei loro effetti a lungo termine e contrassegnati con il simbolo "Xn", l'indicazione di pericolo "nocivo" e con le frasi di rischio R48/via di esposizione,
i preparati contenenti almeno una sostanza pericolosa classificata tossica o nociva che produca tali effetti in una concentrazione singola pari o superiore:
    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate:
    b) oppure a quella fissata al punto 3, parte B del presente allegato (tabella III o IIIA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione.


    4. I preparati seguenti sono classificati corrosivi:


    4.1. e contrassegnati con il simbolo "C", l'indicazione di pericolo "corrosivo" e la frase di rischio R35;


   4.1.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con la frase R35 per una concentrazione singola, pari o superiore:
    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
    b) oppure a quella fissata al punto 4, parte B del presente allegato (tabella IV o IVA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;


    4.1.2. i preparati contenenti più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con la frase R35 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 4.1.1 a) o b) se:

 

(PC.R35/LC.R35) ≥ 1

 

dove:
    PC.R35 = è la percentuale in peso o in volume di ogni sostanza corrosiva presente nel preparato o contrassegnata con la frase R35;
    LC.R35 = è il limite di corrosione R35 specificato per ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35, espresso in percentuale, in peso o in volume;


    4.2. e sono contrassegnati con il simbolo "C", l'indicazione di pericolo "corrosivo" e la frase di rischio R34;


   4.2.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con la frase R35 o R34 in una concentrazione singola pari o superiore:
    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
    b) oppure a quella fissata al punto 4, parte B del presente allegato (tabella IV IVA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;

    4.2.2. i preparati contenenti più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con il simbolo "C", l'indicazione di pericolo "corrosivo" e con la frase R35 o R34 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 4.2.1 a) o b) se:

 

[(PC.R35 / LC.R34) + (PC.R34 / LC.R34)] ≥ 1

 

dove:
    PC.R35 = è la percentuale in peso o in volume di ogni sostanza corrosiva presente nel preparato, contrassegnata con la frase R35;
    PC.34 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva presente nel preparato contrassegnata con la frase R34;

    LC.R34 = è il limite rispettivo di corrosione R34 specificato per ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 o R34 ed espressa in percentuale, in peso o in volume.


    5. I preparati seguenti sono classificati irritanti:


   5.1. in quanto possono provocare lesioni oculari gravi e sono contrassegnati con il simbolo "X i" l'indicazione di pericolo "irritante" e con la frase di rischio R41;


    5.1.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate irritanti e contrassegnate con la frase R41 in una concentrazione singola pari o superiore:
   a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
   b) oppure a quella fissata al punto 4, parte B del presente allegato (tabella IV o IVA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;

    5.1.2. i preparati contenenti più sostanze classificate irritanti e contrassegnate con la frase R41 o classificate corrosive e cui si applica la frase R35 o R34 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 5.1.1 a) o b) se:

 

 

[(PC.R35 / LXi ,R41, + (PC.R34 / “LXi,R41,” ; + (PXi.R41/ LXi,R41) ≥ 1

 


dove:
    PC.R35 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 presente nel preparato;
    PC.R34 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R34 presente nel preparato;
    PXi.R41 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza irritante contrassegnata con la frase R41 presente nel preparato;
   LXi.R41 = è il limite di irritazione R41 rispettivo fissato per ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 o R34 sostanza irritante contrassegnata con la frase R41, espresso in percentuale, in peso o in volume;

    5.2 irritante per gli occhi e contrassegnati con il simbolo "Xi", con l'indicazione di pericolo "irritante" e con la frase di rischio R36;


   5.2.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con la frase R35 o R34 o irritanti e contrassegnate con la frase R41 o R36 in una concentrazione singola, pari o superiore:
   a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
    b) oppure a quella fissata al punto 4, parte B del presente allegato (tabella IV o IVA) se la o le sostanze considerate non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;

    5.2.3. i preparati contenenti più sostanze classificate irritanti e contrassegnate con la frase R41 o R36 o come corrosive e contrassegnate con le frasi R35 o R34 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 5.2.1. lettera a) o lettera b) se:

 

[(PC.R35 / LXi.R36) + (PC.R34 / LXi.R36) + (PXi.R41/ LXi.R36) + (PXi.R36 / LXi.R36)] ≥ 1

 

Dove:
    PC.R35  = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35, presente nel preparato;
    PC.R34 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R34, presente nel preparato;
    PXi.R41 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza irritante contrassegnata con la frase R41, presente nel preparato;
    PXi.R36 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza irritante contrassegnata con la frase R36, presente nel preparato;
   LXi.R36 = è il limite di irritazione R36 rispettivo, specificato per ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 o R34 o sostanza irritante contrassegnata con la frase R41 o R36, espresso in percentuale in peso o in volume;

    5.3. irritanti per la pelle e contrassegnati con il simbolo "Xi", con l'indicazione di pericolo "irritante" e con la frase di rischio R38;


    5.3.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con le frasi R35 o R34 o irritanti e contrassegnate con la frase R38 in una concentrazione singola, pari o superiore:
    a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
    b) oppure a quella fissata al punto 4, parte B del presente allegato (tabella IV o IVA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;

    5.3.2. i preparati contenenti più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con le frasi R35 o R34 o irritanti e contrassegnate con la frase R38 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 5.3.1 lettera a) o lettera b) se:

 


[(PC.R35 / LXi.R38)+ (PC.R34 / LXi.R38) + (PXi.R38/ LXi.R38)] ≥ 1

 

 

dove:
    PC.R35 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 presente nel preparato;
    PC.R34 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R34 presente nel preparato;
    PXi.R38 = è la percentuale in peso o in volume di ciascuna sostanza irritante contrassegnata con la frase R38 presente nel preparato;
   LXi.R38 = è il limite di irritazione R38 rispettivo fissato per ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 o R34 o sostanza irritante contrassegnata con la frase R38, espresso in percentuale in peso o in volume;

    5.4. irritanti per le vie respiratorie e contrassegnati con il simbolo "Xi", con l'indicazione di pericolo "irritante" e con la frase di rischio R37;


    5.4.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate irritanti e contrassegnati con la frase R37 in una concentrazione singola, pari o superiore:
        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
        b) oppure a quella fissata al punto 4, parte B del presente allegato (tabella IV o IVA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;

    5.4.2. i preparati contenenti più sostanze classificate irritanti e contrassegnate con la frase R37 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 5.4.1. lettera a) o lettera b) se:
 

[(PXi.R37/ LXi.R37)] ≥ 1

 

dove:
    PXi.R37 = è la percentuale in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R37 presente nel preparato;
    LXi.R37 = è il limite di irritazione R37 specificato per ciascuna sostanza irritante contrassegnata con la frase R37, espresso in percentuale in peso o in volume;

    5.4.3. i preparati gassosi contenenti più sostanze classificate corrosive e contrassegnate con le frasi R35 o R34 o irritanti e contrassegnate con la frase R37 in una concentrazione singola, inferiore ai limiti fissati al punto 5.4.1. lettera a) o lettera b) se:

 

[(PC.R35 / LXi .R37)+ (PC.R34 / LXi.R37) + (PXi.R37/ LXi.R37)] ≥ 1


dove:
PC.R35 = è la percentuale in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R35 presente nel preparato;
PC.R34  = è la percentuale in volume di ciascuna sostanza corrosiva contrassegnata con la frase R34 presente nel preparato.
PXi.R37 = è la percentuale in volume di ciascuna sostanza irritante contrassegnata con la frase R37 presente nel preparato;
LXi.R37 = è il limite di irritazione R37 rispettivo fissato per ciascuna sostanza gassosa corrosiva contrassegnata con la frase R35 o R34 o sostanza gassosa irritante contrassegnata con la frase R37, espresso in percentuale in peso o in volume.


    6. I preparati seguenti sono classificati come sensibilizzanti;


    6.1. Per la pelle e contrassegnati con il simbolo "Xi", con l'indicazione di pericolo "irritante", e con la frase di rischio R43 che produca tali effetti in una concentrazione singola, pari o superiore:
         a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità, per la o le sostanze considerate;
        b) oppure a quella fissata al punto 5, parte B del presente allegato (tabella V o VA) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurano senza limiti di concentrazione;


    6.2. per le vie respiratorie e contrassegnati con il simbolo "Xi" con l'indicazione di pericolo "nocivo" e con la frase di rischio R42, i preparati contenenti almeno una sostanza classificata sensibilizzante e contrassegnata con la frase R42 che produca tali effetti in una concentrazione singola, pari o superiore:
         a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;
        b) o quella fissata al punto 5, parte B del presente allegato (tabella V o VA) qualora la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, o vi figurino senza limiti di concentrazione".

- Si riporta il testo dell'allegato I, parte B, tabella II, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato.




"Parte B
Limiti di concentrazione da utilizzare per la valutazione dei pericoli per la salute



    In relazione a ogni effetto pericoloso per la salute, la prima tabella (tabella da I a VI) definisce i limiti di concentrazione (espressi in percentuale peso/peso) da utilizzare per i preparati non gassosi, mentre la seconda tabella (tabella da IA a VIA) definisce i limiti di concentrazione (espressi in percentuale volume/volume) da utilizzare per i preparati gassosi. Tali limiti di concentrazione sono utilizzati in mancanza di limiti di concentrazione specifici per le sostanze di cui all'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti.

    1. Effetti acuti letali.


    1.1. Preparati non gassosi.


   I limiti di concentrazione fissati nella tabella I, espressi in percentuale peso/peso determinano la classificazione del preparato in funzione della concentrazione singola della o delle sostanze presenti, delle quali è pure indicata la classificazione

 

Classificazione della sostanza (gas) Classificazione del preparato

T*

T

Xn

T* con R26, R27, R28 Conc. ≥ 7% 1% ≤ conc.< 7% 0,1% ≤ conc.< 1%
T con R23, R24, R25  

Conc. ≥ 25%

3% ≤ conc.< 25%
Xn con R20, R21, R22    

conc.≥ 25%


    Le frasi di rischio R sono attribuite al preparato secondo i seguenti criteri:
        l'etichettatura deve obbligatoriamente includere una o più frasi R summenzionate a seconda della classificazione usata;
        in linea di massima si applicano le frasi R valide per la o le sostanze la cui concentrazione corrisponde alla classificazione più rigorosa.
   

    1.2. Preparati gassosi.
   I limiti di concentrazione espressi in percentuale volume/volume e riportati nella successiva tabella IA determinano la classificazione del preparato gassoso in funzione della concentrazione singola del o dei gas presenti, dei quali è pure indicata la classificazione.

 

Tabella IA

 

 

Classificazione della sostanza

Classificazione del preparato

T*

T

Xn

T* con R26, R27, R28 Conc. ≥ 1% 0,2% ≤ conc.< 1% 0,02% ≤ conc. < 0,2%
T con R23, R24, R25  

Conc. ≥ 5%

0,5% ≤ conc. < 5%
Xn con R20, R21, R22    

conc. ≥  5%

 

    Le frasi di rischio R sono attribuite al preparato secondo i seguenti criteri:
        l'etichettatura deve obbligatoriamente includere una o più delle frasi R summenzionate a seconda della classificazione usata;
        in linea di massima si applicano le frasi R valide per la o le sostanze la cui concentrazione corrisponde alla classificazione più rigorosa.
 

    2. Effetti irreversibili non letali dopo un'unica esposizione.
 

    2.1. Preparati non gassosi.
   Per le sostanze che producono effetti irreversibili non letali dopo una singola esposizione (R39/via di esposizione - R68/via di esposizione), i limiti di concentrazione singola fissati nella tabella II, espressi in percentuale peso/peso, determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.

 

Tabella II

 

Classificazione della sostanza

Classificazione del preparato

T*

T

Xn

T* con R39/via di esposizione

conc. ≥ 10%

R39(*)obbligatoria

1% ≤ conc. < 10%

R39 (*) obbligatoria

 

0,1% ≤ conc. < 1%

R68 (*) obbligatoria

 

T con R39/via di esposizione

 

conc. ≥ 10%

R39(*) obbligatoria

 

1% ≤ conc. < 10%

R68 (*) obbligatoria

 

Xn con R68/via di esposizione

 

 

conc. ≥  10%

R68 (*) obbligatoria

 


______________
(*) Per specificare la via di somministrazione/esposizione (via di esposizione), si devono indicare le frasi R combinate quali figurano ai punto 3.2.1 e 3.2.3 della guida all'etichettatura (allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti).


   
2.2. Preparati gassosi.
   Per i gas che producono effetti irreversibili non letali dopo una singola esposizione (R39/via di esposizione - R68/via di esposizione), i singoli limiti di concentrazione espressi in percentuale volume/volume fissati nella tabella IIA determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.
 



Tabella IIA
 

Classificazione della sostanza

Classificazione del preparato

T*

T

Xn

T* con R39/via di esposizione

conc. ≥ 1%

R39(*)obbligatoria

0,2% ≤ conc. < 1%

R39 (*) obbligatoria

 

0,02% ≤ conc. < 0,2%

R68 (*) obbligatoria

 

T con R39/via di esposizione

 

conc. ≥ 5%

R39(*) obbligatoria

 

0,5% ≤ conc. < 5%

R68 (*) obbligatoria

 

Xn con R68/via di esposizione

 

 

conc. ≥  5%

R68 (*) obbligatoria

 


__________________
(*) Per specificare la via di somministrazione/esposizione (via di esposizione), si devono indicare le frasi R combinate quali figurano ai punto 3.2.1, 3.2.2. e 3.2.3 della guida all'etichettatura (allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti).

    3. Effetti gravi dopo esposizione ripetuta o prolungata
 

    3.1 Preparati non gassosi
    Per le sostanze che producono effetti gravi dopo esposizione ripetuta o prolungata (R48/via di esposizione), i limiti di concentrazione singola fissati nella tabella III, espressi in percentuale peso/peso determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.

 

Tabella III

 

Classificazione della sostanza

Classificazione del preparato

T

Xn

T con R48/via di esposizione

conc. ≥ 10%

R48(*) obbligatoria

1% ≤conc.<10%

R48(*) obbligatoria

Xn con R48/via di esposizione

 

conc. ≥ 10%

R48(*) obbligatoria

____________________________
(*) Per specificare la via di somministrazione/esposizione (via di esposizione), si devono indicare le frasi R combinate quali figurano ai punto 3.2.1, 3.2.2 e 3.2.3 della guida all'etichettatura (allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti).

    3.2. Preparati gassosi.
    Per i gas che producono effetti gravi dopo esposizione ripetuta o prolungata (R48/via di esposizione), i singoli limiti di concentrazione espressi in percentuale volume/volume fissati nella tabella IIIA determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.



Tabella IIIA
 

Classificazione della sostanza (gas)

Classificazione del preparato

T

Xn

T con R48/via di esposizione

conc. ≥ 5%

R48(*) obbligatoria

 

1% ≤conc.< 5%

R48(*) obbligatoria

Xn con R48/via di esposizione

 

conc. ≥ 5%

R48(*) obbligatoria


__________
(*) Per specificare la via somministrazione/esposizione (via di esposizione), si devono indicare le frasi R combinate quali figurano ai punto 3.2.1., 3.2.2 e 3.2.3 della guida all'etichettatura (allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti).



    4. Effetti corrosivi ed irritanti, ivi comprese le lesioni oculari gravi.
 

    4.1. Preparati non gassosi.
   Per le sostanze che producono effetti corrosivi (R34-R35) o effetti irritanti (R36, R37, R38, R41), i limiti di concentrazione singola specificati nella tabella IV, espressi in percentuale peso/peso determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.

 



Tabella IV

 

Classificazione della sostanza

Classificazione del preparato

C con R35

C con R34

Xi con R41

Xi con R36, R37, R38

C con R35

Conc. ≥ 10%

R35 obbligatoria

 

 

5% ≤ conc. < 10%

R34 obbligatoria

 

5%

1% ≤ conc. 5%

R36/38 obbligatoria

 

C con R34

 

Conc. ≥ 10%

R34 obbligatoria

 

 

10% (*)

5% ≤ conc. < 10%

R36/38 obbligatoria

 

Xi con R36

 

 

Conc. ≥ 10%

R41 obbligatoria

 

5% ≤ conc. < 10%

R36 obbligatoria

 

Xi con R36, R37, R38

 

 

 

Conc. ≥ 20%

R36, R37, R38 sono obbligatorie

 in base alla concentrazione se sono

applicate alle sostanze considerate

 

____________
    (*) Secondo la guida all'etichettatura (allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti), le sostanze corrosive contrassegnate delle frasi R35 o R34 devono essere considerate come contrassegnate anche dalla frase R41. Pertanto, se il preparato contiene sostanze corrosive con R35 o R34 al di sotto dei limiti di concentrazione per una classificazione del preparato come corrosivo, tali sostanze possono contribuire alla classificazione del preparato come irritante (R41) o irritante (R36).
    N.B. La semplice applicazione del metodo convenzionale ai preparati contenenti sostanze classificate come corrosive o irritanti può portare a errori per eccesso o per difetto della classificazione del rischio, se non si tiene conto di altri fattori pertinenti (ad.es. pH del preparato). Pertanto, per la classificazione di corrosività, si tiene conto delle osservazioni di cui al paragrafo 3.2.5. dell'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, e dell'art. 5, comma 6, del presente decreto.

     4.2. Preparati gassosi.
   Per i gas che producono effetti di questo tipo (R34, R35 o R36, R37, R38, R41), i singoli limiti di concentrazione espressi in percentuale volume/volume fissati nella tabella IVA determinano, ove è necessario, la classificazione del preparato.



Tabella IVA
 

Classificazione della sostanza

(gas)

Classificazione del preparato

C con R35

C con R34

Xi con R41

Xi con R36, R37, R38

C con R35

Conc. ≥ 1%

R35 obbligatoria

 

 

0,2% ≤ conc. < 1%

R34 obbligatoria

 

0,2 %

0,02% ≤ conc. 0,2%

R36/37/38 obbligatoria

 

C con R34

 

Conc. ≥ 5%

R34 obbligatoria

 

 

5 % (*)

0,5% ≤ conc. < 5%

R36/37/38 obbligatoria

 

Xi con R41

 

 

Conc. ≥ 5 %

R41 obbligatoria

 

0,5% ≤ conc. < 5%

R36 obbligatoria

 

Xi con R36, R37, R38

 

 

 

Conc. ≥ 5%

R36, R37, R38 sono obbligatorie

secondo il caso


_________________
    (*) Secondo la guida all'etichettatura (allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti), le sostanze corrosive contrassegnate delle frasi R35 o R34 devono essere considerate come contrassegnate anche dalla frase R41. Pertanto, se il preparato contiene sostanze corrosive con R35 o R34 al di sotto dei limiti di concentrazione per una classificazione del preparato come corrosivo, tali sostanze possono contribuire alla classificazione del preparato come irritante (R41) o irritante (R36).
    N.B. La semplice applicazione del metodo convenzionale ai preparati contenenti sostanze classificate come corrosive o irritabili può portare a errori per eccesso, o per difetto della classificazione del rischio, se non si tiene conto di altri fattori pertinenti (ad es. pH del preparato). Pertanto, per la classificazione di corrosività, si tiene conto delle osservazioni di cui al paragrafo 3.2.5 dell'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, "e dell'art. 5, comma 6, del presente decreto.".



    5. Effetti sensibilizzanti


    5.1. Preparati non gassosi.
    I preparati che producono tali effetti, sono classificati sensibilizzanti con:
        il simbolo Xn e la frase R42, se questo effetto può prodursi in seguito ad inalazione;
        il simbolo Xi e la frase R43, se questo effetto può prodursi per contatto con la pelle,
   I limiti di concentrazione singola specificati nella tabella V, espressi in percentuale peso/peso determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.

 


Tabella V

 

Classificazione della sostanza

Classificazione del preparato

Sensibilizzazione con R42

Sensibilizzazione con R43

sensibilizzazione con R42

Conc. ≥ 1%

R42 obbligatoria

 

 

Sensibilizzazione con R43

 

Conc. ≥ 1%

R42 obbligatoria

 


 

 5.2. Preparati gassosi.

 I preparati gasso che producono tali effetti, sono classificati sensibilizzanti con:
        il simbolo Xn e la frase R42, se questo effetto può prodursi in seguito ad inalazione;
        il simbolo Xi e la frase R43, se questo effetto può prodursi per contatto con la pelle.
     I limiti di concentrazione singola specificati nella tabella VA, espressi in percentuale volume/volume determinano, ove necessario, la classificazione del preparato.



Tabella VA

 

 

 

Classificazione della sostanza

(gas)

Classificazione del preparato gassoso

Sensibilizzazione con R42

Sensibilizzazione con R43

sensibilizzazione con R42

Conc. ≥ 0,2%

R42 obbligatoria

 

 

Sensibilizzazione con "R43"

 

Conc. ≥ 0,2%

R43 obbligatoria

 

 

 

 

 

 

    6. Effetti cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione.
 

    6.1. Preparati non gassosi.
   Per le sostanze che producono tali effetti, i limiti di concentrazione specificati nella tabella VI, espressi in percentuale peso/peso, determinano, ove necessario, la classificazione del preparato. Sono attribuiti i simboli e le frasi e le frasi di rischio seguenti:



 
 

Cancerogeno categorie 1 e 2;

T; R45 o R49;

Cancerogeno categoria 3;

Xn; R40;

Mutageno categorie 1 e 2;

 T; R46;

Mutageno categoria 3;

Xn; R68;

Tossico per la riproduzione, fertilità categorie 1 e 2;

 T; R60;

Tossico per la riproduzione, sviluppo categorie 1 e 2;

T; R61;

Tossico per la riproduzione, fertilità categoria 3; Xn; R62;.
Tossico per la riproduzione, sviluppo categoria 3; Xn; R63".


    - Si riporta il testo dell'allegato II, parte A, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:


 


"PARTE A
Procedura di valutazione dei pericoli per l'ambiente.



    a) Ambiente acquatico.

    Il metodo convenzionale per la valutazione dei pericoli per l'ambiente acquatico tiene conto di tutti i rischi che un preparato può presentare per questo ambiente secondo le specifiche seguenti:
    I preparati seguenti sono classificati pericolosi per l'ambiente:


    1. E sono contrassegnati con il simbolo "N", l'indicazione di pericolo "pericoloso per l'ambiente" e le frasi di rischio R50 e R53 (R50-53):


   1.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53 in una concentrazione singola, pari a superiore:
        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate,
        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 1) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;


    1.2 i preparati contenenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 1.1, lettera a) o lettera b) se:

 

(PN.R50-53/LN.R50-53) ≥ 1

dove
    PN.R50-53 = è la percentuale in peso d ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R50-53, presente nel preparato,
    LN.R50-53 = è il limite R50-53 fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R50-53, espresso in percentuale in peso.

    2. E sono contrassegnati con il simbolo "N", l'indicazione di pericolo "pericoloso per l'ambiente" e le frasi di rischio R51 e R53 (R51-R53) a meno che il preparato non sia già classificato ai sensi del punto 1;


   2.1. i preparati contenenti uno o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53 o R51-53 per una concentrazione singola, pari o superiore:
        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate,
        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 1) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;


    2.2 i preparati contenenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53 o R51-53 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 2.1, lettera a) o lettera b) se:
 

(PN.R50-53/LN.R51-53) + (PN.R51-53/LN.R51-53)  ≥ 1

dove:
    PN.R50-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R50-53, presente nel preparato;
    PN.R51-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R51-53, presente nel preparato;
    LN.R51-53 = è il limite R51-53 rispettivo fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R50-53 o R51-53, espresso in percentuale in peso.

    3. E sotto contrassegnati con le frasi di rischio R52 e R53 (R52-R53), a meno che il preparato non sia già classificato ai sensi dei punti 1 o 2;

   

    3.1 per una concentrazione singola, pari o superiore:
        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2004 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti per la o le sostanze considerate;
        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 1) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;

    3.2 i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53, R51-53 o R52-R53 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 3.1, lettera a) o lettera b) se:
 

[(PN.R50-53/LR52-53) + (PN.R52-53/LN.R52-53) + (PN.R52-53/LR52-53)] ≥ 1

dove:
    PN.R50-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericola per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R50-53, presente nel preparato;
    PN.R52-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R51-53, presente nel preparato;
    PR52-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R52-53, presente nel preparato
    LR52-53 = è il limite R52-53 rispettivo, fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente contrassegnate con le frasi R50-53 o R51-53 o R52-53, espresso in percentuale in peso.

    4. E contrassegnati con il simbolo "N" l'indicazione di pericolo "pericoloso per l'ambiente" e la frase di rischio R50, a meno che il preparato non sia già classificato ai sensi del punto 1;
 

    4.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R50 per una concentrazione singola, pari o superiore:
        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate,
        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 2) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;

    4.2 i preparati contenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R50 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 4.1, lettera a) o lettera b) se:

 


(PN.R50/LN.R50) ≥ 1

 

dove
    PN.R50 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R50, presente nel preparato;
    LN.R50= è il limite R50 rispettivo fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente contrassegnata con la frase R50, espresso in percentuale in peso;

 

    4.3 i preparati contenenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R50 che non rispondono ai criteri di cui al punto  4.1, 4.2 e contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53 per le quali:

 

 

[(PN.R50/LN.R50) + (PN.R50-53/LN.R50)] ≥1

 

dove:

 

    PN.R50 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R50, presente nel preparato;

    PN.R50-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R50-53, presente nel preparato;

    LN.R50 = è il limite R50 fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R50 o R50-53, espresso in percentuale in peso.

 

     5. E sono contrassegnati con la frase di rischio R52, a meno che il preparato non sia già classificato ai sensi dei punti 1, 2, 3 o 4;

   

    5.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R52 in una concentrazione singola, pari o superiore;

        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;

        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 3) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;

   

    5.2 i preparati contenenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R52 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 5.1, lettera a) o lettera b) se:

 

 

(PR52/LR52) ≥1

 

    dove:

        PR52   = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R52, presente nel preparato;

        LR52= è il limite R52 fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R52, espresso in percentuale in peso.

 

    6. E sono contrassegnati con la frase di rischio R53, a meno che il preparato non sia già classificato ai sensi dei punti 1, 2, 3.

 

   6.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnati con la frase R53 per una concentrazione singola, pari o superiore,

        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti per la o le sostanze considerate,

        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 4) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;

 

    6.2 i preparati contenenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R53 in una concentrazione singola inferiore ai limiti fissati al punto 6.1, lettera a) o lettera b) se:

 

(PR53/LR53) ≥1

 

dove:

    PR53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R53, presente nel preparato;

    LR53 = è il limite R53 fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R53, espresso in percentuale in peso;

 

    6.3. i preparati contenenti più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R53 non rispondenti ai criteri di cui al punto 6.2 e contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con le frasi R50-53, R51-53 o R52-53 per le quali:

 

 

          [(PR53/LR53) +(PN.R50-53/LR53) + (PN.R51-53/LR53) + (PR52-53/LR53)]  ≥1  

 

 

dove:

    PR-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con la frase R53, presente nel preparato;

    PN.R50-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R50-53, presente nel preparato;

    PN.R51-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R51-53, presente nel preparato;

    PR52-53 = è la percentuale in peso di ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R52-53, presente nel preparato;

    LR53 = è il limite R53 rispettivo fissato per ciascuna sostanza pericolosa per l'ambiente e contrassegnata con le frasi R53 o R50-53 o R51-53 o R52-53; espresso in percentuale in peso.

 

    b) ambiente non acquatico.

 

    1. Strato di ozono.

 

    Metodo convenzionale per valutare i preparati pericolosi per lo strato di ozono.

    I preparati seguenti sono classificati pericolosi per l'ambiente:

 

    1. E sono contrassegnati con il simbolo "N", l'indicazione di pericolo "pericoloso per l'ambiente" e la frase di rischio R59;

 

    1.1. i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con il simbolo "N" e la frase di rischio R59 per una concentrazione singola, pari o superiore:

        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;

        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 5) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione.

 

    2. E contrassegnati con la frase di rischio R59:

 

   2.1.  i preparati contenenti una o più sostanze classificate pericolose per l'ambiente e contrassegnate con la frase R59 per una concentrazione singola, pari o superiore:

        a) a quella fissata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, per la o le sostanze considerate;

        b) oppure a quella fissata alla parte B del presente allegato (tabella 5) se la o le sostanze non figurano nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, oppure vi figurano senza limiti di concentrazione;"

 

    - Si riporta il testo dell'allegato II, parte B, Tabella 1, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato.

 

 

"Parte B

Limiti di concentrazione da utilizzare per la valutazione dei pericoli per l'ambiente

 

 

I. Per l'ambiente acquatico.

 

    I limiti di concentrazione fissati nella tabelle seguenti, espressi in percentuale peso/peso determinano la classificazione del preparato in funzione della concentrazione singola della o delle sostanze presenti, delle quali è pure indicata la classificazione.

 

 

Tabella 1

Tossicità acquatica acuta e effetti negativi a lungo termine

 

 

 

  Classificazione della sostanza   

Classificazione del preparato

    N, R50-53     

N, R51-53

   R52-53

N, R50-53 Cn ≥ 25% 2,5% ≤ Cn < 25% 0,25% ≤ Cn < 2,5%
N, R51-53   Cn ≤ 25% 2,5% ≤ Cn < 25%
R52-53     Cn ≥ 25%


 

Tabella 2

Tossicità acquatica acuta

 

 

         Classificazione della sostanza                  Classificazione del preparato       
N, R50      Cn ≥ 25% N, R50
N, R50-53 Cn ≥ 25%           

 

 

 

Tabella 3

Tossicità acquatica

 

         Classificazione della sostanza                  Classificazione del preparato       

R52

Cn ≥ 25%  R52

 

 

 

Tabella 4

Effetti nocivi a lungo termine

 

         Classificazione della sostanza                  Classificazione del preparato       

R53

Cn ≥ 25%  R53

N, R50-53    Cn ≥ 25%           

N, R51-53

Cn ≥ 25%        

N, R52-53

Cn ≥ 25%        

 

 

II. Per l'ambiente acquatico.

 

    I limiti di concentrazione fissati nelle tabelle seguenti, espressi in percentuale peso/peso o per i preparati gassosi in volume/volume determinano la classificazione del preparato in funzione della concentrazione singola della o delle sostanze presenti, delle quali è pure indicata la classificazione.

 

 

Tabella 5

Pericoloso per lo strato di ozono

 

         Classificazione della sostanza                  Classificazione del preparato       

N con R59

Cn ≥ 0,1%  N, R59

 

 

         Classificazione della sostanza                  Classificazione del preparato       

R59

Cn ≥ 0,1% R59

 

    - Si riporta il testo dell'allegato II, parte C, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:

 

 

 

"Parte C

Metodi di prova per la valutazione dei pericoli per l'ambiente acquatico

 

    La classificazione di un preparato è effettuata in genere secondo il metodo convenzionale. Tuttavia per determinare la tossicità acquatica acuta, può rivelarsi opportuno in certi casi effettuare prove sul preparato.

 

    Il risultato di queste prove sul preparato può soltanto modificare la classificazione relativa alla tossicità acquatica acuta che sarebbe ottenuta applicando il metodo convenzionale.

 

    Se il responsabile dell'immissione sul mercato decide di effettuare queste prove, esse devono essere realizzate rispettando i criteri di qualità dei metodi indicati nell'allegato V, parte C del decreto del Ministro della sanità 28 aprile 1997, del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti.

 

    Inoltre, le prove devono essere effettuate su tutte e tre le specie previste secondo i criteri dell'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti (alghe, dafnie e pesci) a meno che, dopo la prova su una delle specie, sia già stata attribuita al preparato la classificazione più elevata di pericolo relativa alla tossicità acquatica acuta oppure a meno che non sia gia disponibile un risultato della prova prima dell'entrata in vigore del presente decreto.

 

    - Si riporta il testo dell'allegato III, parte A, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:

 

"Allegato III

 

 

Disposizioni speciali per i recipienti contenenti preparati offerti o venduti al pubblico (art. 8., comma 3)

 

 

Parte A

Recipienti che devono essere muniti di chiusura di sicurezza per bambini

 

  1. I recipienti di qualsiasi capacità contenenti preparati offerti o venduti al dettaglio e etichettati come molto tossici, tossici o corrosivi secondo l'articolo 9 e nelle condizioni previste all'articolo 5 del presente decreto legislativo devono essere muniti di chiusure di sicurezza per bambini.

  2. I recipienti di qualsiasi capacità contenenti preparati che presentano un pericolo all'inalazione (Xn, R65) e classificati ed etichettati in base al punto 3.2.3, dell'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti ad eccezione dei preparati immessi sul mercato sotto forma di aerosol o in un recipiente munito di un sistema di nebulizzazione sigillato.

  3. I recipienti di qualsiasi capacità contenenti almeno una delle sostanze di seguito enumerate e presente in concentrazione uguale o superiore alla concentrazione limite specifica.

 

 

N.

 Identificazione della sostanza  Limite di concentrazione  
     CAS Reg. n.    Nome      EINECS n.
            1 67-56-1             Metanolo      200-659-6            ≥ 3%
2 75-09-2              Diclorometano

200-838-9        

≥ 1%   

 

che sono offerti o venduti al dettaglio devono essere muniti di chiusure di sicurezza per bambini".

 

- Si riporta il testo dell'allegato IV, parte A, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:

 

"Allegato IV

 

Disposizioni speciali concernenti l'etichettatura di taluni preparati

 

 

A. Preparati classificati pericolosi ai sensi degli articoli 4,5 e 6.

 

    1. Preparati venduti al pubblico.

 

    1.1. L'etichetta dell'imballaggio che contiene tali preparati deve riportare, oltre agli specifici consigli di prudenza, appropriati consigli di prudenza S1, S2, S45 o S46 secondo i criteri stabiliti all'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti.

 

    1.2. Se tali preparati sono classificati molto tossici (T+), tossici (T) o corrosivi (C) ed è materialmente impossibile fornire una simile informazione sull'imballaggio stesso, l'imballaggio che contiene tali preparati deve essere corredato da istruzioni per l'uso precise e comprensibili a tutti e comprendenti, se necessario, informazioni relative alla distruzione dell'imballaggio vuoto.

 

     2. Preparati destinati ad essere utilizzati mediante nebulizzazione.

L'etichetta dell'imballaggio contenente tali preparati deve obbligatoriamente riportare il consiglio di prudenza S23 accompagnato da uno dei consigli di prudenza S38 o S51 scelto secondo i criteri di applicazione stabiliti all'allegato VI del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti.

 

     3 Preparati contenenti una sostanza contrassegnata dalla frase R33: "Pericolo di effetti cumulativi".

    Se un preparato contiene almeno una sostanza contrassegnata dalla frase R33, l'etichetta del preparato deve riportare il testo di questa frase R33, come indicato nell'allegato III del decreto del Ministro della sanità 28 aprile 1997 e successivi aggiornamenti, qualora tale sostanza sia presente nel preparato in concentrazione pari o superiore all'1%, a meno che all'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, siano indicati valori diversi.

 

     4. Preparato contenente una sostanza contrassegnata dalla frase R64: "Possibile rischio per i neonati nutriti con latte materno".

    Se un preparato contiene almeno una sostanza caratterizzata dalla frase tipo R64, l'etichetta del preparato deve riportare il riportare il testo di questa frase R64, come indicato nell'allegato III del decreto del Ministro della sanità 28 apriel 1997, e successivi aggiornamenti, qualora tale sostanza sia presente nel preparato in concentrazione pari o superiore all'1%, a meno che all'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti, siano specificati valori diversi.".

 

    - Si riporta il testo dell'allegato V, parte A, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:

 

"Allegato V

 

 

Riservatezza dell'identità chimica di una sostanza

 

(articolo 14)

 

Parte A

 

Informazione che devono figurare nella richiesta di riservatezza.

 

Note introduttive:

 

    A. L'articolo 14 precisa a quali condizioni il responsabile dell'immissione sul mercato può avvalersi della riservatezza

 

    B. Per evitare più dichiarazioni di riservatezza relative alla stessa sostanza utilizzata in preparati diversi, è sufficiente un'unica richiesta di riservatezza se alcuni preparati hanno:

        le stesse componenti pericolose presenti nella stessa gamma di concentrazione;

        le stessa classificazione e la stessa etichettatura;

        gli stessi utilizzi.

 

    Per non rivelare l'identità chimica della stessa sostanza presente in tutti i preparati in questione, deve essere utilizzata un'unica denominazione alternativa. La richiesta di riservatezza deve comprendere tutte le informazioni previste nella richiesta qui di seguito,senza dimenticare il nome o la denominazione commerciale di ciascun  preparato.

 

    C. La denominazione alternativa utilizzata sull'etichetta deve essere la stessa che figura nella rubrica 2 "Composizione/informazioni sugli ingredienti" dell'allegato al decreto ministeriale 4 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti.

 

    Questo implica l'uso di una denominazione alternativa che fornisca sufficienti informazioni sulla sostanza per garantire una manipolazione senza pericolo del preparato.

 

    D. Nel presentare la richiesta di utilizzo di una denominazione alternativa, il responsabile dell'immissione sul mercato deve tener conto della necessità di fornire informazioni sufficienti a garantire che siano prese le necessarie precauzioni per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro e che possano essere ridotti al minimo i rischi derivanti dalla manipolazione del preparato.

 

 

Richiesta di riservatezza

 

A norma dell'articolo 14, la richiesta di riservatezza deve obbligatoriamente comprendere le informazioni seguenti:

    1. Norme e indirizzo completo (compreso il numero di telefono) del responsabile dell'immissione sul mercato all'interno della Comunità (produttore, importatore o distributore).

 

    2. Indicazione precisa della/e sostanza/e per la/e quale/i è richiesta la riservatezza e della denoritinazione alternativa

 

 

Numero CAS 

 Numero EINECS 

Nome chimico secondo nomenclatura internazionale e classificazione (allegato I della direttiva 67/548/CEE  del consiglio o classificazione provvisoria

Denominazione alternativa

a)

b)

c)

 

 

 

 

____________________

    N.B. Per le sostanze classificate provvisoriamente, bisogna aggiungere le informazioni (riferimenti bibliografici) che dimostrano che la classificazione provvisoria è stata effettuata tenendo conto di tutti i dati pertinenti e disponibili relativi alle proprietà della sostanza.

 

  1. Motivazione della riservatezza (probabilità - plausibilità)

  2. Nome/i commerciale/i o designazione/i del/i preparato/i.

  3. La denominazione o il nome commerciale sono gli stessi in tutta la Comunità:

SI ___            NO ___

 

In caso negativo, precisare il nome o la denominazione commerciale utilizzati negli altri Stati membri:

Austria;

Belgio;

Danimarca;

Germania;

Grecia;

Finlandia;

Francia;

Spagna;

Svezia;

Irlanda;

Italia;

Lussemburgo;

Paesi Bassi;

Portogallo;

Regno Unito.

  1. Composizione del/i preparato/i a (come definita nel punto dell'allegato al decreto ministeriale 4 aprile 1997 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti).

  2. Classificazione del/dei preparato/i a norma dell'art. 3.

  3. Etichettatura del/dei preparato/i a norma dell'art. 9.

  4. Utilizzi previsti del/dei preparato/i.

  5. Scheda informativa in materia di sicurezza a norma del decreto del Ministro della sanità 4 aprile 1997, e successivi aggiornamenti.".

    - Si riporta il testo dell'allegato V, parte B, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:

 

 

"Parte B

Guida lessicale per stabilire le denominazioni alternative (nomi generici)

 

1. Nota introduttiva.

    Questa guida lessicale è basata sulla procedura di classificazione delle sostanze pericolose (ripartizione della sostanze in famiglie), quale riportata nell'allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001 del Ministero della sanità e successivi aggiornamenti. Possono essere utilizzate denominazioni alternative a quelle basate sulla seguente guida. Tuttavia, le denominazioni scelte devono fornire in ciascun caso informazioni sufficienti a garantire che il preparato possa essere manipolato senza rischi e che possano essere prese le necessarie precauzioni per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro.

 

    Le famiglie sono definite nel modo seguente:

        sostanze inorganiche od organiche che hanno in comune l'elemento chimico più caratteristico che determina le loro proprietà. Il nome della famiglia è dedotto dal nome dell'elemento chimico. Queste famiglie sono numerate come all'allegato I in base al numero atomico dell'elemento chimico (da 001 a 103);

         sostanze organiche che hanno in comune il gruppo funzionale più caratteristico che determina le loro proprietà.

    Il nome della famiglia è dedotto dal nome del gruppo funzionale.

    Queste famiglie sono numerate in base al numero convenzionale di cui all'allegato I (da 601 a 650).

    In alcuni casi sono state aggiunte sottofamiglie che raggruppano le sostanze che hanno in comune caratteristiche specifiche.

 

2. Determinazione del nome generico.

    Principi generali

    La determinazione del nome generico avviene secondo la seguente procedura generale, in due tappe consecutive:

        i) identificazione dei gruppi funzionali e degli elementi chimici presenti nella molecola;

        ii) presa in considerazione dei gruppi funzionali e degli elementi chimici più significativi.

    I gruppi funzionali e gli elementi identificati presi in considerazione sono i nomi delle famiglie e delle sottofamiglie definiti al punto 3 seguente, il cui elenco non ha tuttavia carattere esclusivo.

 

3. Ripartizione delle sostanze in famiglie e in sottofamiglie.

 

Numero della famiglia allegato III del decreto ministeriale 11 aprile 2001

Famiglie

Sottofamiglie

001

Componenti dell'idrogeno

Idruri

 

002

Composti dell'elio

 

003

Composti del litio

 

004

Composti del berillio

 

005

Composti del boro

Borani

Borati

 

006

Composti del carbone

Carbammati

Composti inorganici del carbone

Sali dell'acido cianidrico

Urea e derivati

 

007

Composti dell'azoto

Composti di ammonio quaternario

Composti acidi dell'azoto

Nitrati

Nitriti

 

008

Composti dell'ossigeno

 

009

Composti del fluoro

Fluoruri inorganici

 

010

Composti del neon

 

011

Composti del sodio

 

012

Composti del magnesio

Derivati organometallici del magnesio

 

013

Composti dell'alluminio

Derivati organometallici dell'alluminio

 

014

Composti del silicio

Siliconi

Silicati

 

015

Composti del fosforo

Composti acidi del fosforo

Composti del fosfonio

Esteri fosforici

Fostati

Fosfiti

Fosforamidi e derivati

 

016

Composti dello zolfo

Composti acidi dello zolfo

Mercaptani

Solfati

Solfiti

 

017

Composti del cloro

Clorati

Perclorati

 

018

Composti dell'argon

 

019

Composti del potassio

 

020

Composti del calcio

 

021

Composti dello scandio

 

022

Composti del titanio

 

023

Composti del vanadio

 

024

Composti del cromo

Composti del cromo IV (cromati)

 

025

Composti del manganese

 

026

Composti del ferro

 

027

Composti del cobalto

 

028

Composti del nichel

 

029

Composti del rame

 

030

Composti dello zinco

Derivati organometallici dello zinco

 

031

Composti del gallio

 

032

Composti del germanio

 

033

Composti dell'arsenico

 

034

Composti del selenio

 

035

Composti del bromo

 

036

Composti del cripton

 

037

Composti del rubinio

 

038 Composti dello stronzio  
039 Composti dell'ittrio  
040 Composti dello zirconio  
041 Composti del niobio  
042 Composti del molibdeno  
043 Composti del tecnezio  
044 Composti del rutenio  
045 Composti del rodio  
046 Composti del palladio  
047 Composti dell'argento  
048 Composti del cadmio  

049

Composti dell'indio

 

050

Composti dello stagno

Derivati organometallici dello stagno

 

051

Composti dell'antimonio

 

052

Composti del tellurio

 

053

Composti dello iodio

 

054

Composti dello xeno

 

055

Composti del cesio

 

056

Composti del bario

 

057

Composti del lantanio

 

058

Composti del cerio

 

059

Composti del praseodimio

 

060

Composti del neodimio

 

061

Composti del promezio

 

062

Composti del samario

 

063

Composti dell'europio

 

064

Composti del gadolinio

 

065

Composti del terbio

 

066

Composti del disprosio

 

067

Composti dell'olmio

 

068

Composti dell'erbio

 

069

Composti del tulio

 

070

Composti dell'itterbio

 

071

Composti del lutezio

 

072

Composti dell'afnio

 

073

Composti del tantalio

 

074

Composti del tungsteno

 

075

Composti del renio

 

076

Composti dell'osmio

 

077

Composti dell'iridio

 

078

Composti del platino

 

079

Composti dell'oro

 

080

Composti del mercurio

Derivati organometallici del mercurio

 

081 Composti del tallio  
082

Composti del piombo

Derivati organometallici del piombo

 
083

Composti del bismuto

 
084

Composti del polonio

 
085

Composti dell'astato

 
086

Composti del radon

 
087

Composti del francio

 
088

Composti del radio

 
089

Composti dell'attinio

 
090

Composti del torio

 
091

Composti del protoattinio

 
092

Composti dell'uranio

 
093

Composti del nettunio

 
094

Composti del plutonio

 
095

Composti dell'americio

 
096

Composti del curio

 
097

Composti del berkelio

 
098

Composti del californio

 
099

Composti dell'einsteinio

 
100

Composti del fermio

 
101

Composti del mendelevio

 
102

Composti del nobelio

 
103

Composti del laurenzio

 
601

Idrocarburi

Idrocarburi alifatici

Idrocarburi aromatici

Idrocarburi aliciclici

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

 

602

Idrocarburi alogenati (*)

Idrocarburi alifatici alogenati (*)

Idrocarburi aromatici alogenati (*)

Idrocarburi aliciclici alogenati (*)

__________

(*) Da precisare secondo la famiglia corrispondente all'ologeno

 
603

Alcoli e derivati

Alcoli alifatici

Alcoli aromatici

Alcoli aliciclici

Alcanolamine

Derivati epossidici

Eteri

Glicoli eteri

Glicoli e polioli

 
604

Fenoli e derivati

Derivati alogenati (*) dei fenoli

_____________

(*) Da precisare secondo la famiglia corrispondente all'alogeno

 
605

Aldeidi e derivati

Aldeidi alifatiche

Aldeidi aromatiche

Aldeidi alicicliche

Acetali alifatici

Acetali aromatici

Acetali aliciclici

 
606

Chetoni e derivati

Chenoti alifatici

Chenoti aromatici (*)

Chenoti aliciclici

_____________

(*) Compresi i chinoni

 
607

Acidi organici e derivati

Acidi alifatici

Acidi alifatici alogenati (*)

Acidi aromatici

Acidi aromatici alogenati (*)

Acidi aliciclici

Acidi aliciclici alogenati (*)

Anidridi di acido alifatico

Anidridi di acido alifatico alogenato (*)

Anidridi di acido aromatico

Anidridi di acido aromatico alogenato (*)

Anidridi di acido aliciclico

Anidridi di acido aliciclico alogenato (*)

Sali di acido alifatico

Sali di acido alifatico alogenato (*)

Sali di acido aromatico

Sali di acido aromatico alogenato (*)

Sali di acido aliciclico

Sali di acido aliciclico alogenato (*)

Esteri di acido alifatico

Esteri di acido alifatico alogenato (*)

Esteri di acido aromatico

Esteri di acido aromatico alogenato (*)

Esteri di acido aliciclico

Esteri di acido aliciclico alogenato (*)

Acrilati

Metacrilati

Lattoni

Alogenuri d'acile

_________

(*) Da precisare secondo la famiglia corrispondente all'alogeno

 
608

Nitrili e derivati

 
609 Nitrocomposti  

610

Composti cloronitrati

 

611

Azossicomposti e azocomposti

 

612

Derivati amminici

Ammine alifatiche e derivati

Ammine alicicliche e derivati

Ammine aromatiche e derivati

Anilina e derivati

Benzidina e derivati

 

613

Basi eterocicliche e derivati

Benzimidazolo e derivati

Imidazolo e derivati

Piretrinoidi

Chinolina e derivati

Triazina e derivati

Triazolo e derivati

 

614

Glucosidi e alcoloidi

Alcoloidi e derivati

Glucosio e derivati

 

615

Cianati e isocianati

Cianati

Isocianati

 

616

Ammidi e derivati

Acetammide e derivati

Anilidi

 

617

Perossidi organici

 

647

Enzimi

 

648

Derivati complessi del carbone

Estratto acido

Estratto alcalino

Olio di antracene

Residuo di estratto di olio di antracene

Frazione di olio di antracene

Olio carbolico

Residuo di estratto di olio carbolico

Liquidi di carbone, estrazione con solvente liquido

Liquidi di carbone, solventi per l'estrazione con solvente liquido

Carbolio

Catrame di carbone

Residuo di estratto di catrame di carbone fossile

Coke (catrame di carbone), bassa temperatura, pece di alta temperatura

Coke (catrame di carbone), pece di alta temperatura

Coke (catrame di carbone), mista pece di carbone alta temperatura

Benzolo grezzo

Fenoli grezzi

Basi di catrame grezze

Basi distillate

Fenoli distillati

Distillati

Distillati (carbone), estrazione con solvente liquido, primaria

Distillati (carbone), idrocracking di estrazione con solvente

Distillati (carbone), frazione intermedia idrogenata di idrocracking di estrazione con solvente.

Residui di estrazione (carbone), catrame di carbone a bassa temperatura alcalino.

Olio fresco

Combustibili, diesel, estrazione del carbone con solvente, di idrocracking idrogenati

Combustibili per aerei a reazione, estrazione del carbone con solvente, d'idrocracking idrogenati

Benzina, estrazione del carbone con solvente, nafta di idrocracking

Prodotti di trattamento termico

Olio di antracene pesante

Ridistillati di olio di antracene pesante

Olio leggero

Olio leggero lavato, altobollente

Olio leggero lavato, mediobollente.

Olio leggero lavato, bassobollente

Ridistillati di olio leggero, altobollenti

Ridistillati di olio leggero, mediobollenti

Ridistillati di olio leggero, bassobollenti

Olio metilnaftalenico

Residuo di estratto di olio di metilnaftalene

Nafta (carbone) estrazione con solvente di idrocracking

Olio naftalenico

Residuo di estratto di olio naftalenico

Olio nafulenico ridistillato

Pece

Ridistillati di pece

Residui peciosi trattasi termicamente

Pece ossidata

Prodotti di pirolisi

Ridistillati

Residui (carbone), estrazione con solvente liquido

Catrame, carbone bruno

Catrame, carbone bruno, bassa temperatura

Olio di catrame, altobollente

Olio di catrame, mediobollente

Olio lavaggio gas

Residuo di estratto di olio lavaggio gas

Olio lavaggio ridistillato

 

649

Derivati complessi del petrolio

Petrolio grezzo

Gas di petrolio

Nafta con basso punto di ebollizione

Nafta modificata con basso punto di ebollizione

Nafta di cracking catalitico con basso punto di ebollizione

Nafta di reforming catalitico con basso punto di ebollizione

Nafta di cracking termico con basso punto di ebollizione

Nafta di "hydrotreating" con basso punto di ebollizione

Nafta con basso punto di ebollizione non specificata

Cherosene ottenuto per via diretta

Cherosene non specificato

Gasolio da cracking

Gasolio non specificato

 

 

Omissis".

 

- Si riporta il testo dell'allegato VII, parte A, con le modifiche apportate dal decreto qui pubblicato:

 

"Allegato VII

 

 

Parte A

Criteri per l'individuazione delle sostanze ai fini di cui all'art. 9, comma 4, lettera c)

 

 

Ai fini dell'etichettatura del preparato, il responsabile dell'immissione sul mercato deve rispettare le seguenti condizioni:

 

    1. per i preparati classificati T+, T, Xn, in base all'articolo 5 si devono prendere in considerazione unicamente le sostanze  T+, T, Xn,  presenti in concentrazione pari o superiore al limite rispettivo più basso (limite Xn) fissato per ciascuna di esse all'allegato I, del decreto ministeriale 28 aprile a1997 del Ministro della sanità e successivi aggiornamenti o, in mancanza, all'allegato I, parte B, del predetto decreto;

 

    2. per i preparati classificati C, in base all'articolo 5, si devono prendere in considerazione unicamente le sostanze C presenti in concentrazione pari o superiore al limite più basso (limite Xi) fissato all'allegato I del decreto ministeriale 28 aprile 1997 del Ministro della sanità e successivi aggiornamenti, o in mancanza, all'allegato I, parte B, del predetto decreto;

 

    3. deve figurare in etichetta il nome delle sostanze che hanno portato a classificare il preparato in una o più delle sottoindicate categorie di pericolo:

 

  1. cancerogeno, categoria 1, 2 o 3;

  2. mutageno categoria 1, 2 o 3;

  3. tossico per il ciclo riproduttivo categorie 1, 2 o 3;

  4. molto tossico, tossico o nocivo a causa di effetti non letali dopo un'unica esposizione;

  5. tossico o nocivo a causa degli effetti gravi dopo esposizione ripetuta o prolungata;

  6. sensibilizzante.

    4. non deve figurare in etichetta il nome di qualsiasi sostanza che abbia portato a classificare il preparato in una o più delle categorie di pericolo seguenti, a meno che la sostanza non debba essere menzionata ai sensi dei punti 1, 2 e 3;

  1. esplosivo;

  2. comburente;

  3. estremamente infiammabile;

  4. facilmente infiammabile;

  5. infiammabile;

  6. irritante;

  7. pericoloso per l'ambiente.

    5. in linea generale, in massimo di quattro nomi chimici è sufficiente ad identificare le sostanze precipuamente responsabili di pericoli rilevanti per la salute che hanno portato alla classificazione ed alla scelta delle corrispondenti frasi di rischio. In certi casi possono risultare necessari più di quattro nomi chimici.

 

    6. laddove richiesto, il nome chimico deve corrispondere ad una delle denominazioni di cui all'allegato I del decreto del Ministro della sanità 28 aprile 1997, e successivi aggiornamenti, o ad una nomenclatura chimica riconosciuta a livello internazionale, qualora la corrispondente denominazione non figuri ancora in tale allegato.".

 

 

GIANFRANCO TATOZZI, direttore 

FRANCESCO NOCITA, redattore