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Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n.257
Attuazione della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).
(GU n. 9 del 11-1-2008)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 25 gennaio 2006, n. 29, recante «Disposizioni per
l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle
Comunita' europee - Legge comunitaria 2005», ed in particolare
l'articolo 1 e l'Allegato B;
Vista la direttiva 2004/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 29 aprile 2004, sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute
relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti
fisici (campi elettromagnetici);
Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, attuazione della
direttiva 89/391/CEE, della direttiva 89/654/CEE, della direttiva
89/655/CEE, della direttiva 89/656/CEE, della direttiva 90/269/CEE,
della direttiva 90/270/CEE, della direttiva 90/394/CEE, della direttiva
90/679/CEE, della direttiva 93/88/CEE, della direttiva 95/63/CE, della
direttiva 97/42/CE, della direttiva 98/24/CE, della direttiva 99/38/CE,
della direttiva 2001/45/CE e della direttiva 99/92/CE, della direttiva
2003/10/CE e della direttiva 2003/18/CE riguardanti il miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro e
successive modificazioni;
Vista la legge 22 febbraio 2001, n. 36, recante legge quadro sulla
protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata
nella riunione del 27 luglio 2007;
Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, reso
nella seduta del 20 settembre 2007;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni del Senato della
Repubblica e della Camera dei deputati;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 9 novembre 2007;
Sulla proposta del Ministro per le politiche europee e del Ministro del
lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri degli
affari esteri, della giustizia, dell'economia e delle finanze, della
salute, dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, degli affari regionali e le autonomie locali e
per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione;
E m a n a
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
Sostituzione del titolo del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626
1. Il titolo del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e
successive modificazioni, di seguito denominato: «decreto legislativo n.
626 del 1994», e' sostituito dal seguente: «Attuazione delle direttive
89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE,
99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE, 2003/18/CE e 2004/40/CE
riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori durante il lavoro.».
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione
competente per materia ai sensi dell'art. 10, commi 2 e 3 del testo
unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle
pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine
di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle
quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia
degli atti legislativi qui trascritti. Per le direttive CEE vengono
forniti gli estremi di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle
Comunita' europee (GUCE).
Note alle premesse:
- L'art. 76 della Costituzione stabilisce che l'esercizio della funzione
legislativa non puo' essere delegato al Governo se non con
determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo
limitato e per oggetti definiti.
- L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro, al Presidente
della Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti
aventi valore di legge ed i regolamenti.
- L'art. 1 e l'Allegato B, della legge 25 gennaio 2006, n. 29,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 febbraio 2006, n. 32, supplemento
ordinario, cosi' recitano:
«Art. 1 (Delega al Governo per l'attuazione di direttive comunitarie). -
1. Il Governo e' delegato ad adottare, entro il termine di diciotto mesi
dalla data di entrata in vigore della presente legge, i decreti
legislativi recanti le norme occorrenti per dare attuazione alle
direttive comprese negli elenchi di cui agli allegati A e B.
2. I decreti legislativi sono adottati, nel rispetto dell'art. 14 della
legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Presidente del Consiglio
dei Ministri o del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro
con competenza istituzionale prevalente per la materia, di concerto con
i Ministri degli affari esteri, della giustizia, dell'economia e delle
finanze e con gli altri Ministri interessati in relazione all'oggetto
della direttiva.
3. Gli schemi dei decreti legislativi recanti attuazione delle direttive
comprese nell'elenco di cui all'allegato B, nonche', qualora sia
previsto il ricorso a sanzioni penali, quelli relativi all'attuazione
delle direttive elencate nell'allegato A, sono trasmessi, dopo
l'acquisizione degli altri pareri previsti dalla legge, alla Camera dei
deputati e al Senato della Repubblica perche' su di essi sia espresso il
parere dei competenti organi parlamentari. Decorsi quaranta giorni dalla
data di trasmissione, i decreti sono emanati anche in mancanza del
parere. Qualora il termine per l'espressione del parere parlamentare di
cui al presente comma, ovvero i diversi termini previsti dai commi 4 e
9, scadano nei trenta giorni che precedono la scadenza dei termini
previsti ai commi 1 o 5 o successivamente, questi ultimi sono prorogati
di novanta giorni.
4. Gli schemi dei decreti legislativi recanti attuazione della direttiva
2003/123/CE, della direttiva 2004/9/CE, della direttiva 2004/36/CE,
della direttiva 2004/49/CE, della direttiva 2004/50/CE, della direttiva
2004/54/CE, della direttiva 2004/80/CE, della direttiva 2004/81/CE,
della direttiva 2004/83/CE, della direttiva 2004/113/CE della direttiva
2005/14/CE, della direttiva 2005/19/CE, della direttiva 2005/28/CE,
della direttiva 2005/36/CE e della direttiva 2005/60/CE sono corredati
dalla relazione tecnica di cui all'art. 11-ter, comma 2, della legge 5
agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Su di essi e' richiesto
anche il parere delle Commissioni parlamentari competenti per i profili
finanziari. Il Governo, ove non intenda conformarsi alle condizioni
formulate con riferimento all'esigenza di garantire il rispetto
dell'art. 81, quarto comma, della Costituzione, ritrasmette alle Camere
i testi, corredati dei necessari elementi integrativi di informazione,
per i pareri definitivi delle Commissioni competenti per i profili
finanziari, che devono essere espressi entro venti giorni.
5. Entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei
decreti legislativi di cui al comma 1, nel rispetto dei principi e
criteri direttivi fissati dalla presente legge, il Governo puo' emanare,
con la procedura indicata nei commi 2, 3 e 4, disposizioni integrative e
correttive dei decreti legislativi emanati ai sensi del comma 1, fatto
salvo quanto previsto dal comma 6.
6. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del decreto
legislativo di cui al comma 1 adottato per l'attuazione della direttiva
2004/109/CE, di cui all'allegato B, il Governo, nel rispetto dei
principi e criteri direttivi di cui all'art. 3 e con la procedura
prevista dal presente articolo, puo' emanare disposizioni integrative e
correttive al fine di tenere conto delle eventuali disposizioni di
attuazione adottate dalla Commissione europea secondo la procedura di
cui all'art. 27, paragrafo 2, della medesima direttiva.
7. In relazione a quanto disposto dall'art. 117, quinto comma, della
Costituzione e dall'art. 16, comma 3, della legge 4 febbraio 2005, n.
11, si applicano le disposizioni di cui all'art. 11, comma 8, della
medesima legge n. 11 del 2005.
8. Il Ministro per le politiche comunitarie, nel caso in cui una o piu'
deleghe di cui al comma 1 non risulti ancora esercitata trascorsi
quattro mesi dal temine previsto dalla direttiva per la sua attuazione,
trasmette alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica una
relazione che dia conto dei motivi addotti dai Ministri con competenza
istituzionale prevalente per la materia a giustificazione del ritardo.
Il Ministro per le politiche comunitarie ogni quattro mesi informa
altresi' la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sullo stato
di attuazione delle direttive da parte delle regioni e delle province
autonome nelle materie di loro competenza.
9. Il Governo, quando non intende conformarsi ai pareri parlamentari di
cui al comma 3, relativi a sanzioni penali contenute negli schemi di
decreti legislativi recanti attuazione delle direttive comprese negli
allegati A e B, ritrasmette con le sue osservazioni e con eventuali
modificazioni i testi alla Camera dei deputati e al Senato della
Repubblica. Decorsi trenta giorni dalla data di ritrasmissione, i
decreti sono emanati anche in mancanza di nuovo parere.».
«Allegato B (Articolo 1, commi 1 e 3)
98/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 1998,
sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.
2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000,
che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.
2003/123/CE del Consiglio, del 22 dicembre 2003, che modifica la
direttiva 90/435/CEE concernente il regime fiscale comune applicabile
alle societa' madri e figlie di Stati membri diversi.
2004/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004,
concernente l'ispezione e la verifica della buona pratica di laboratorio
(BPL).
2004/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004,
sulla sicurezza degli aeromobili di Paesi terzi che utilizzano aeroporti
comunitari.
2004/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004,
sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative
all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici
(campi elettromagnetici) (diciottesima direttiva particolare ai sensi
dell'art. 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE).
2004/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004,
relativa alla sicurezza delle ferrovie comunitarie e recante modifica
della direttiva 95/18/CE del Consiglio relativa alle licenze delle
imprese ferroviarie e della direttiva 2001/14/CE relativa alla
ripartizione della capacita' di infrastruttura ferroviaria,
all'imposizione dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura
ferroviaria e alla certificazione di sicurezza (direttiva sulla
sicurezza delle ferrovie).
2004/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004,
che modifica la direttiva 96/48/CE del Consiglio relativa all'interoperabilita'
del sistema ferroviario transeuropeo ad alta velocita' e la direttiva
2001/16/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'interoperabilita'
del sistema ferroviario transeuropeo convenzionale.
2004/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004,
che modifica la direttiva 91/440/CEE relativa allo sviluppo delle
ferrovie comunitarie.
2004/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004,
relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete
stradale transeuropea.
2004/80/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa all'indennizzo
delle vittime di reato.
2004/81/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, riguardante il titolo di
soggiorno da rilasciare ai cittadini di Paesi terzi vittime della tratta
di esseri umani o coinvolti in un'azione di favoreggiamento
dell'immigrazione illegale che cooperino con le autorita' competenti.
2004/82/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, concernente l'obbligo dei
vettori di comunicare i dati relativi alle persone trasportate.
2004/83/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, recante norme minime
sull'attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica
di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione
internazionale, nonche' norme minime sul contenuto della protezione
riconosciuta.
2004/108/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre
2004, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati
membri relative alla compatibilita' elettromagnetica e che abroga la
direttiva 89/336/CEE.
2004/109/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre
2004, sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le
informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla
negoziazione in un mercato regolamentato e che modifica la direttiva
2001/34/CE.
2004/113/CE del Consiglio, del 13 dicembre 2004, che attua il principio
della parita' di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda
l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura.
2005/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2005,
che modifica la direttiva 72/166/CEE, la direttiva 84/5/CEE, la
direttiva 88/357/CEE e la direttiva 90/232/CEE tutte del Consiglio e la
direttiva 2000/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
sull'assicurazione della responsabilita' civile risultante dalla
circolazione di autoveicoli.
2005/19/CE del Consiglio, del 17 febbraio 2005, che modifica la
direttiva 90/434/CEE relativa al regime fiscale comune da applicare alle
fusioni, alle scissioni, ai conferimenti d'attivo ed agli scambi
d'azioni concernenti societa' di Stati membri diversi.
2005/28/CE della Commissione, dell'8 aprile 2005, che stabilisce i
principi e le linee guida dettagliate per la buona pratica clinica
relativa ai medicinali in fase di sperimentazione a uso umano nonche' i
requisiti per l'autorizzazione alla fabbricazione o importazione di tali
medicinali.
2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005,
relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.
2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005,
relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di
riciclaggio dei proventi di attivita' criminose e di finanziamento del
terrorismo.».
- La direttiva 2004/40/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 30 aprile 2004,
n. L 159.
- Il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e' pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale 12 novembre 1994, n. 265 supplemento ordinario.
- La direttiva 89/391/CEE e' pubblicata nella G.U.C.E. 29 giugno 1989,
n. L 183.
- Le direttive 89/654/CEE, 89/655/CEE e 89/656/CEE sono pubblicate nella
G.U.C.E. 30 dicembre 1989, n. L 393.
- La direttiva 90/269/CEE e 90/270/CEE, sono pubblicate nella G.U.C.E. .
21 giugno 1990, n. L 156.
- La direttiva 90/394/CEE e' pubblicata nella G.U.C.E. 26 luglio 1990 n.
L. 196.
- La direttiva 90/679/CEE e' pubblicata nella G.U.C.E. 31 dicembre 1990,
n. 374.
- La direttiva 93/88/CEE e' pubblicata nella G.U.C.E. 29 ottobre 1993,
n. L 268.
- La direttiva 95/63/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 30 dicembre 1995,
n. L 335.
- La direttiva 97/42/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 8 luglio 1997, n. L
179.
- La direttiva 98/24/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 5 maggio 1998, n. L
131.
- La direttiva 99/38/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 1° giugno 1999, n.
L 138.
- La direttiva 2001/45/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 19 luglio 2001,
n. L 195.
- La direttiva 99/92/CE e' pubblicata nella G.U.C.E. 28 gennaio 2000, n.
L 23.
- La direttiva 2003/10/CE e' pubblicata nella G.U.U.E. 15 febbraio 2003,
n. L 42.
- La direttiva 2003/18/CE e' pubblicata nella G.U.U.E. 15 aprile 2003,
n. L 97.
- La legge 22 febbraio 2001, n. 36, e' pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale 7 marzo 2001, n. 55.
Art. 2.
Modifica della rubrica del titolo V- bis e inserimento del titolo V-ter
nel decreto legislativo n. 626 del 1994
1. La rubrica del titolo V-bis e' sostituita dalla seguente:
«Protezione da agenti fisici: rumore».
2. Dopo il titolo V-bis del decreto legislativo n. 626 del 1994, e'
inserito il seguente:
«"Titolo V-ter
PROTEZIONE DA AGENTI FISICI: CAMPI ELETTROMAGNETICI
Capo I
Disposizioni generali
Art. 49-terdecies
Campo di applicazione
1. Il presente titolo determina i requisiti minimi per la protezione dei
lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti
dall'esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), come
definiti dall'articolo quaterdecies, durante il lavoro. Le disposizioni
riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei
lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel
corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e
dall'assorbimento di energia, nonche' da correnti di contatto.
2. Il presente titolo non disciplina la protezione da eventuali effetti
a lungo termine e non riguarda i rischi risultanti dal contatto con i
conduttori in tensione.
Art. 49-quaterdecies
Definizioni
1. Agli effetti delle disposizioni del presente titolo si intendono per:
a) «campi elettromagnetici»: campi magnetici statici e campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore
o pari a 300 GHz;
b) «valori limite di esposizione»: limiti all'esposizione a campi
elettromagnetici che sono basati direttamente sugli effetti sulla salute
accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti
garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono
protetti contro tutti gli effetti nocivi per la salute conosciuti;
c) «valori di azione»: l'entita' dei parametri direttamente misurabili,
espressi in termini di intensita' di campo elettrico (E), intensita' di
campo magnetico (H), induzione magnetica (B) e densita' di potenza (S),
che determina l'obbligo di adottare una o piu' delle misure specificate
nel presente titolo. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto
dei pertinenti valori limite di esposizione.
Art. 49-quindecies
Valori limite di esposizione e valori di azione
1. I valori limite di esposizione sono riportati nell'allegato VI-bis,
lettera A, tabella 1.
2. I valori di azione sono riportati nell'allegato VI-bis, lettera B,
tabella 2.
Capo II
Obblighi del datore di lavoro
Art. 49-sexiesdecies
Identificazione dell'esposizione e valutazioni dei rischi
1. Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 4, il
datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura o calcola i livelli
dei campi elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori. La
valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati in
conformita' alle norme europee standardizzate del Comitato europeo di
normalizzazione elettrotecnica (CENELEC). Finche' le citate norme non
avranno contemplato tutte le pertinenti situazioni per quanto riguarda
la valutazione, misurazione e calcolo dell'esposizione dei lavoratori ai
campi elettromagnetici, il datore di lavoro adotta le specifiche linee
guida individuate od emanate dalla Commissione consultiva permanente per
la prevenzione degli infortuni e per l'igiene del lavoro, di cui
all'articolo 393 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile
1955, n. 547, e successive modificazioni, o, in alternativa, quelle del
Comitato elettrotecnico italiano (CEI), tenendo conto, se necessario,
dei livelli di emissione indicati dai fabbricanti delle attrezzature in
confonnita' alle specifiche direttive comunitarie di prodotto.
2. A seguito della valutazione dei livelli dei campi elettromagnetici
effettuata in conformita' al comma 1, qualora risulti che siano superati
i valori di azione di cui all'articolo 49-quindecies, il datore di
lavoro valuta e, quando necessario, calcola se i valori limite di
esposizione sono stati superati.
3. La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui ai commi 1 e 2 non
devono necessariamente essere effettuati in luoghi di lavoro accessibili
al pubblico purche' si sia gia' proceduto ad una valutazione
conformemente alle disposizioni relative alla limitazione
dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a
300 GHz e risultino rispettate per i lavoratori le restrizioni previste
dalla raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio, del 12 luglio 1999, e
siano esclusi rischi relativi alla sicurezza.
4. La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui ai commi 1 e 2
sono programmati ed effettuati, con cadenza almeno quinquennale, da
personale competente nell'ambito del servizio di prevenzione e
protezione di cui all'articolo 8. I dati ottenuti dalla valutazione,
misurazione e calcolo del livello di esposizione costituiscono parte
integrante del documento di valutazione del rischio.
5. Nell'ambito della valutazione del rischio di cui all'articolo 4, il
datore di lavoro presta particolare attenzione ai seguenti elementi:
a) il livello, lo spettro di frequenza, la durata e il tipo
dell'esposizione;
b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui
all'articolo 49-quindecies;
c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori
particolarmente sensibili al rischio;
d) qualsiasi effetto indiretto quale:
1) interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici
(compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati);
2) rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici
statici con induzione magnetica superiore a 3 mT;
3) innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);
4) incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili
provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o
scariche elettriche;
e) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per
ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
f) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della
sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in
pubblicazioni scientifiche;
g) sorgenti multiple di esposizione;
h) esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.
6. Il datore di lavoro nel documento di valutazione del rischio di cui
all'articolo 4 deve precisare le misure adottate, previste dagli
articoli 49-septiesdecies e 49-octiesdecies. Nel documento di
valutazione del rischio il datore di lavoro puo' includere una
giustificazione, per la quale data la natura e l'entita' dei rischi
connessi con i campi elettromagnetici non e' stata necessaria una
valutazione dei rischi piu' dettagliata. La valutazione dei rischi viene
aggiornata, con cadenza almeno quinquennale, e comunque ogni qualvolta
si verifichino mutamenti che potrebbero renderla superata, oppure quando
i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua
revisione.
Art. 49-septiesdecies
Misure di prevenzione e protezione
1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 3 il datore di lavoro,
tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilita' di misure per
controllare il rischio alla fonte, elimina alla sorgente o riduce al
minimo i rischi derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici.
2. A seguito della valutazione dei rischi di cui all'articolo
49-sexiesdecies, qualora risulti che i valori di azione di cui
all'articolo 49-quindecies sono superati, il datore di lavoro, a meno
che la valutazione effettuata a norma dell'articolo 49-sexiesdecies,
comma 2, dimostri che i valori limite di esposizione non sono superati e
che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza, elabora ed
applica un programma d'azione che comprenda misure tecniche e
organizzative intese a prevenire esposizioni superiori ai valori limite
di esposizione, tenendo conto in particolare:
a) di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai
campi elettromagnetici;
b) della scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di
intensita' inferiore, tenuto conto del lavoro da svolgere;
c) delle misure tecniche per ridurre l'emissione dei campi
elettromagnetici, incluso se necessario l'uso di dispositivi di
sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della
salute;
d) degli appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di
lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni
di lavoro;
f) della limitazione della durata e dell'intensita' dell'esposizione;
g) della disponibilita' di adeguati dispositivi di protezione
individuale.
3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori, in base alla valutazione del
rischio di cui all'articolo 49-sexiesdecies possono essere esposti a
campi elettromagnetici che superano i valori di azione devono essere
indicati con un'apposita segnaletica. Tale obbligo non sussiste nel caso
che dalla valutazione effettuata a norma dell'articolo 49-sexiesdecies,
comma 2, il datore di lavoro dimostri che i valori limite di esposizione
non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla
sicurezza. Dette aree sono inoltre identificate e l'accesso alle stesse
e' limitato, laddove cio' sia tecnicamente possibile e sussista il
rischio di un superamento dei valori limite di esposizione.
4. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori
ai valori limite di esposizione. Allorche', nonostante i provvedimenti
presi dal datore di lavoro in applicazione del presente titolo i valori
limite di esposizione risultino superati, il datore di lavoro adotta
misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori
limite di esposizione, individua le cause del superamento dei valori
limite di esposizione e adegua di conseguenza le misure di protezione e
prevenzione per evitare un nuovo superamento.
5. A norma dell'articolo 4, comma 1, il datore di lavoro adatta le
misure di cui al presente articolo alle esigenze dei lavoratori esposti
particolarmente sensibili al rischio.
Art. 49-octiesdecies
Informazione e formazione dei lavoratori
1. Nell'ambito degli obblighi di cui agli articoli 21 e 22, il datore di
lavoro provvede affinche' i lavoratori esposti a rischi derivanti da
campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e i loro rappresentanti
vengano informati e formati in relazione al risultato della valutazione
dei rischi di cui all'articolo 49-sexiesdecies con particolare riguardo:
a) alle misure adottate in applicazione del presente titolo;
b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei
valori di azione di cui all'articolo 49-quindecies, nonche' ai
potenziali rischi associati;
c) ai risultati della valutazione, misurazione o calcolo dei livelli di
esposizione ai campi elettromagnetici effettuate a norma dell'articolo
49-sexiesdecies;
d) alle modalita' per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute;
e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una
sorveglianza sanitaria e agli obiettivi della stessa;
f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi
derivanti dall'esposizione.
Art. 49-noviesdecies
Sorveglianza sanitaria
1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 16 e dall'articolo 17, e
fermo restando il rispetto di quanto stabilito dall'articolo
49-septiesdecies, comma 4, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria i
lavoratori per i quali e' stata rilevata un'esposizione superiore ai
valori limite di cui all'articolo 49-quindecies, comma 1.
2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma
una volta l'anno o con periodicita' inferiore decisa dal medico
competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente
sensibili al rischio, tenuto conto dei risultati della valutazione dei
rischi di cui all'articolo 49-sexiesdecies.
3. Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore
l'esistenza di un danno alla salute il medico competente ne informa il
datore di lavoro che procede ad effettuare una nuova valutazione del
rischio a norma dell'articolo 49-sexiesdecies.
Art. 49-vicies
Cartelle sanitarie e di rischio
1. Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all'articolo
49-noviesdecies, comma 1, provvede ad istituire e aggiornare una
cartella sanitaria e di rischio, secondo quanto previsto dall'articolo
17, comma 1, lettera d). I singoli lavoratori hanno, su richiesta,
accesso ai loro dati medici personali.».
Art. 3.
Sanzioni
1. All'articolo 89 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole «49-quinquies, commi 1 e 6;» sono inserite
le seguenti: «49-sexiesdecies, commi 1 e 6;»;
b) al comma 2, lettera a), dopo le parole: «49-undecies, comma 3,
secondo periodo;» sono inserite le seguenti: «49-sexiesdecies, comma 2,
49-septiesdecies, comma 2;»;
c) al comma 2, lettera b), dopo le parole: «49, comma 1;» sono inserite
le seguenti: «49-septiesdecies, commi 3 e 4;»;
2. All'articolo 92, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 19
settembre 1994, n. 626, dopo le parole: «17, comma 1, lettere b), d), h)
e l);» sono inserite le seguenti: « 49-noviesdecies, comma 3,
49-vicies;».
Note all'art. 3:
- Il testo vigente dell'art. 89, del citato decreto legislativo 19
settembre 1994, n. 626, come modificato dal presente decreto, cosi'
recita:
«Art. 89 (Contravvenzioni commesse dai datori di lavoro e dai
dirigenti). - 1. Il datore di lavoro e' punito con l'arresto da tre a
sei mesi o con l'ammenda da lire tre milioni a otto milioni per la
violazione degli articoli 4, commi 2, 4, lettera a), 6, 7 e 11, primo
periodo; 49-quinquies, commi 1 e 6 49-sexiesdecies, commi 1 e 6;
59-quinquies, commi 1 e 3; 63, commi 1, 4 e 5; 69, comma 5, lettera a);
78, commi 3 e 5; 86, comma 2-ter.
2. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:
a) con l'arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da lire tre milioni a
lire otto milioni per la violazione degli articoli 4, comma 5, lettere
b), d), e), h), l), n) e q); 7, comma 2; 12, commi 1, lettere d) ed e) e
4; 15, comma 1; 22, commi da 1 a 5; 30, commi 3, 4, 5 e 6; 31, commi 3 e
4; 32; 35, commi 1, 2, 4, 4-bis, 4-ter, 4-quater e 5; 36, comma 8-ter,
36-bis, commi 5, 6; 36-ter; 36-quater, commi 5 e 6; 36-quinquies, comma
2, 38; 41; 43, commi 3, 4, lettere a), b), d) e g) e 5; 48; 49, comma 2;
49-quinquies, commi 2, 3 e 7; 49-sexies, comma 2; 49-septies, comma 1;
49-octies; 49-nonies; 49-decies, commi 1, 2 e 4; 49-undecies, comma 3,
secondo periodo 49-sexiesdecies, comma 2, 49-septiesdecies, comma 2; 52,
comma 2; 54; 55, commi 1, 3 e 4; 56, comma 2; 58; 59-sexies, commi 1, 2
e 4; 59-septies; 59-nonies, comma 1; 59-decies; 59-undecies;
59-duodecies, commi da 1 a 4; 59-terdecies; 59-quaterdecies;
59-quinquiesdecies, commi 1, 2 e 3; 59-sexiesdecies, commi 1, secondo
periodo, e 2; 72-quater, commi da 1 a 3, 6 e 7; 72-sexies; 72-septies;
72-novies, commi 1, 3, 4 e 5; 72-decies, comma 7; 62; 63, comma 3; 64;
65, comma 1; 66, comma 2; 67, commi 1 e 2; 68; 69, commi 1, 2 e 5,
lettera b); 77, comma 1; 78, comma 2; 79; 80, comma 1; 81, commi 2 e 3;
82; 83; 85, comma 2; 86, commi 1 e 2, 88-quater, comma 2; 88-sexies;
88-septies, comma 2; 88-octies, commi 1 e 2; 88-undecies;
b) con l'arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da lire un
milione a lire cinque milioni per la violazione degli articoli 4, commi
4, lettere b) e c), 5, lettere c), f), g), i), m) e p); 7, commi 1 e 3;
9, comma 2; 10; 12, comma 1, lettere a), b) e c); 21; 37; 43, comma 4,
lettere c), e) ed f); 49, comma 1; 49-septiesdecies, commi 3 e 4; 56,
comma 1; 57; 59-quater, comma 1; 59-octies; 72-octies, commi 1, 2 e 3,
72-decies, commi 1, 2, 3, e 5; 66, commi 1 e 4; 67, comma 3; 70, comma
1; 76, commi 1, 2 e 3; 77, comma 4; 84, comma 2; 85, commi 1 e 4; 87,
commi 1 e 2.
b-bis) con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda da euro 258 a euro
1.032 per la violazione degli articoli 36-bis, commi 1, 2, 3, 4 e 7,
36-ter, 36-quater, commi 1, 3 e 4, 36-quinquies, comma 1;
b-ter) con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda da euro 250 a euro
1.000 per la violazione degli articoli 59-sexies, comma 3, e
59-duodecies, commi 5 e 7.
3. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti con la sanzione
amministrativa pecuniaria da lire un milione a lire sei milioni per la
violazione degli articoli 4, commi 5, lettera o), e 8; 8, comma 11; 11;
59-nonies, comma 3; 59-sexiesdecies, commi 3 e 4; 70, commi 3, 4, 5, 6 e
8; 87, commi 3 e 4.».
- Il testo vigente dell'art. 92, del citato decreto legislativo 19
settembre 1994, n. 626, come modificato dal presente decreto, cosi'
recita: «Art. 92 (Contravvenzioni commesse dal medico competente). - 1.
Il medico competente e' punito:
a) con l'arresto fino a due mesi o con l'ammenda da lire un milio a lire
sei milioni,per la violazione degli articoli 17, comma 1, lettere b),
d), h) e l) 49-noviesdecies, comma 3, 49-vicies, 72-decies, comma 3,
primo periodo e comma 6; 72-undecies; 69, comma 4; 86, comma 2-bis;
b) con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda da lire cinquecentomila
a lire tre milioni per la violazione degli articoli 17, comma 1, lettere
e), f), g) ed i), nonche' del comma 3 e 70, comma 2.».
Art. 4.
Clausola di cedevolezza
1. In relazione a quanto disposto dall'articolo 117, quinto comma,
della Costituzione, e dall'articolo 16, comma 3, della legge 4 febbraio
2005, n. 11, le disposizioni del presente decreto legislativo
riguardanti ambiti di competenza legislativa delle regioni e delle
province autonome di Trento e di Bolzano si applicano, nell'esercizio
del potere sostituivo dello Stato e con carattere di cedevolezza, a
decorrere dalla scadenza del termine stabilito per l'attuazione della
direttiva oggetto del presente decreto legislativo, nelle regioni e
nelle province autonome nelle quali non sia ancora stata adottata la
normativa di attuazione regionale o provinciale e perdono comunque
efficacia dalla data di entrata in vigore di quest'ultima, fermi
restando i principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117, comma
terzo, della Costituzione.
Note all'art. 4:
- L'art. 117, terzo e quinto comma della Costituzione, cosi' recitano:
«Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti
internazionali e con l'Unione europea delle regioni; commercio con
l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia
delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della
formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica
e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della
salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo
del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di
navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e
distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e
integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della
finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni
culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attivita'
culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a
carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere
regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni
la potesta' legislativa, salvo che per la determinazione dei principi
fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.».
«Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie
di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione
degli atti normativi comunitari e provvedono all'attuazione e
all'esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione
europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello
Stato, che disciplina le modalita' di esercizio del potere sostitutivo
in caso di inadempienza.».
- Si riporta il testo dell'art. 16, comma 3, della legge 4 febbraio
2005, n. 11, recante «Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al
processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione
degli obblighi comunitari, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 15
febbraio 2005, n. 37».
«Art. 16 (Attuazione delle direttive comunitarie da parte delle regioni
e delle province autonome). - 1.-2. (Omissis).
3. Ai fini di cui all'art. 117, quinto comma, della Costituzione, le
disposizioni legislative adottate dallo Stato per l'adempimento degli
obblighi comunitari, nelle materie di competenza legislativa delle
regioni e delle province autonome, si applicano, per le regioni e le
province autonome, alle condizioni e secondo la procedura di cui
all'art. 11, comma 8, secondo periodo.».
Art. 5.
Invarianza degli oneri
1. All'attuazione degli articoli dal 49-terdecies al 49-vicies del
decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato dal
presente decreto, le amministrazioni pubbliche provvedono nell'ambito
degli ordinari stanziamenti di bilancio e con le dotazioni umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 6.
Entrata in vigore
1. Le disposizioni di cui all'articolo 2 entrano in vigore il 30
aprile 2008.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 19 novembre 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Bonino, Ministro per le politiche europee
Damiano, Ministro del lavoro e della previdenza sociale
D'Alema, Ministro degli affari esteri
Mastella, Ministro della giustizia
Padoa Schioppa, Ministro dell'economia e delle finanze
Turco, Ministro della salute
Bersani, Ministro dello sviluppo economico
Pecoraro Scanio, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare
Lanzillotta, Ministro degli affari regionali e le autonomie locali
Nicolais, Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica
amministrazione
Visto, il Guardasigilli: Mastella
Allegato VI-bis
(previsto dall'art. 49-quindecies)
VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE E VALORI DI AZIONE PER I CAMPI
ELETTROMAGNETICI
Le seguenti grandezze fisiche sono utilizzate per descrivere
l'esposizione ai campi elettromagnetici:
Corrente di contatto (I c). La corrente di contatto tra una persona e un
oggetto e' espressa in Ampere (A). Un conduttore che si trovi in un
campo elettrico puo' essere caricato dal campo.
Densita' di corrente (J). E' definita come la corrente che passa
attraverso una sezione unitaria perpendicolare alla sua direzione in un
volume conduttore quale il corpo umano o una sua parte. E' espressa in
Ampere per metro quadro (A/m^2).
Intensita' di campo elettrico. E' una grandezza vettoriale (E) che
corrisponde alla forza esercitata su una particella carica
indipendentemente dal suo movimento nello spazio. E' espressa in Volt
per metro (V/m).
Intensita' di campo magnetico. E' una grandezza vettoriale (H) che,
assieme all'induzione magnetica, specifica un campo magnetico in
qualunque punto dello spazio. E' espressa in Ampere per metro (A/m).
Induzione magnetica. E' una grandezza vettoriale (B) che determina una
forza agente sulle cariche in movimento. E' espressa in Tesla (T). Nello
spazio libero e nei materiali biologici l'induzione magnetica e l'intensita'
del campo magnetico sono legate dall'equazione 1 A m^-1 = 4pgreco 10^-7
T.
Densita' di potenza (S). Questa grandezza si impiega nel caso delle
frequenze molto alte per le quali la profondita' di penetrazione nel
corpo e' modesta. Si tratta della potenza radiante incidente
perpendicolarmente a una superficie, divisa per l'area della superficie
in questione ed e' espressa in Watt per metro quadro (W/m^2).
Assorbimento specifico di energia (SA). Si definisce come l'energia
assorbita per unita' di massa di tessuto biologico e si esprime in Joule
per chilogrammo (J/kg). Nella presente direttiva esso si impiega per
limitare gli effetti non termici derivanti da esposizioni a microonde
pulsate.
Tasso di assorbimento specifico di energia (SAR). Si tratta del valore
mediato su tutto il corpo o su alcune parti di esso, del tasso di
assorbimento di energia per unita' di massa di tessuto corporeo ed e'
espresso in Watt per chilogrammo (W/kg). Il SAR a corpo intero e' una
misura ampiamente accettata per porre in rapporto gli effetti termici
nocivi dell'esposizione a radiofrequenze (RF). Oltre al valore del SAR
mediato su tutto il corpo, sono necessari anche valori locali del SAR
per valutare e limitare la deposizione eccessiva di energia in parti
piccole del corpo conseguenti a particolari condizioni di esposizione,
quali ad esempio il caso di un individuo in contatto con la terra,
esposto a RF dell'ordine di pochi MHz e di individui esposti nel campo
vicino di un'antenna.
Tra le grandezze sopra citate, possono essere misurate direttamente
l'induzione magnetica, la corrente di contatto, le intensita' di campo
elettrico e magnetico, e la densita' di potenza.
A. VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE
Per specificare i valori limite di esposizione relativi ai campi
elettromagnetici, a seconda della frequenza, sono utilizzate le seguenti
grandezze fisiche:
* sono definiti valori limite di esposizione per la densita' di corrente
relativamente ai campi variabili nel tempo fino a 1 Hz, al fine di
prevenire effetti sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso
centrale;
* fra 1 Hz e 10 MHz sono definiti valori limite di esposizione per la
densita' di corrente, in modo da prevenire effetti sulle funzioni del
sistema nervoso;
* fra 100 kHz e 10 GHz sono definiti valori limite di esposizione per il
SAR, in modo da prevenire stress termico sul corpo intero ed eccessivo
riscaldamento localizzato dei tessuti. Nell'intervallo di frequenza
compreso fra 100 kHz e 10 MHz, i valori limite di esposizione previsti
si riferiscono sia alla densita' di corrente che al SAR;
* fra 10 GHz e 300 GHz sono definiti valori limite di esposizione per la
densita' di potenza al fine di prevenire l'eccessivo riscaldamento dei
tessuti della superficie del corpo o in prossimita' della stessa.
Tabella 1
Valori limite di esposizione (art. 49-quindecies, comma 1).
Tutte le condizioni devono essere rispettate.
Intervallo di frequenza |
Densità di corrente per corpo e tronco J (mA/m2) (rms) |
SAR mediato sul corpo intero (W/kg) |
SAR localizzato (corpo e tronco) (W/kg) |
SAR localizzato (arti) (W/kg) |
Densità di potenza (W/m2) |
Fino a 1 Hz |
40 |
/ |
/ |
/ |
/ |
1 - 4 Hz |
40/f |
/ |
/ |
/ |
/ |
4 - 1000 Hz |
10 |
/ |
/ |
/ |
/ |
1000 Hz - 100 kHz |
f/100 |
/ |
/ |
/ |
/ |
100 kHz - 10 Mhz |
f/100 |
0,4 |
10 |
20 |
/ |
10 MHz - 10 GHz |
/ |
0,4 |
10 |
20 |
/ |
10 - 300 GHz |
/ |
/ |
/ |
/ |
50 |
Note:
1. f e' la frequenza in Hertz.
2. I valori limite di esposizione per la densita' di corrente si
prefiggono di proteggere dagli effetti acuti, risultanti
dall'esposizione, sui tessuti del sistema nervoso centrale nella testa e
nel torace. I valori limite di esposizione nell'intervallo di frequenza
compreso fra 1 Hz e 10 MHz sono basati sugli effetti nocivi accertati
sul sistema nervoso centrale. Tali effetti acuti sono essenzialmente
istantanei e non v'e' alcuna giustificazione scientifica per modificare
i valori limite di esposizione nel caso di esposizioni di breve durata.
Tuttavia, poiche' i valori limite di esposizione si riferiscono agli
effetti nocivi sul sistema nervoso centrale, essi possono permettere
densita' di corrente piu' elevate in tessuti corporei diversi dal
sistema nervoso centrale a parita' di condizioni di esposizione.
3. Data la non omogeneita' elettrica del corpo, le densita' di corrente
dovrebbero essere calcolate come medie su una sezione di 1 cm ^2
perpendicolare alla direzione della corrente.
4. Per le frequenze fino a 100 kHz, i valori di picco della densita' di
corrente possono essere ottenuti moltiplicando il valore efficace rms
per (2)^«1/2».
5. Per le frequenze fino a 100 kHz e per i campi magnetici pulsati, la
massima densita' di corrente associata agli impulsi puo' essere
calcolata in base ai tempi di salita/discesa e al tasso massimo di
variazione dell'induzione magnetica. La densita' di corrente indotta
puo' essere confrontata con il corrispondente valore limite di
esposizione.
Per gli impulsi di durata la frequenza equivalente per l'applicazione
dei limiti di esposizione va calcolata come f = 1/(2).
6. Tutti i valori di SAR devono essere ottenuti come media su un
qualsiasi periodo di 6 minuti.
7. La massa adottata per mediare il SAR localizzato e' pari a ogni 10 g
di tessuto contiguo. Il SAR massimo ottenuto in tal modo costituisce il
valore impiegato per la stima dell'esposizione. Si intende che i
suddetti 10 g di tessuto devono essere una massa di tessuto contiguo con
proprieta' elettriche quasi omogenee. Nello specificare una massa
contigua di tessuto, si riconosce che tale concetto puo' essere
utilizzato nella dosimetria numerica ma che puo' presentare difficolta'
per le misurazioni fisiche dirette. Puo' essere utilizzata una geometria
semplice quale una massa cubica di tessuto, purche' le grandezze
dosimetriche calcolate assumano valori conservativi rispetto alle linee
guida in materia di esposizione.
8. Per esposizioni pulsate nella gamma di. frequenza compresa fra 0,3 e
10 GHz e per esposizioni localizzate del capo, allo scopo di limitare ed
evitare effetti uditivi causati da espansione termoclastica, si
raccomanda un ulteriore valore limite di esposizione. Tale limite e'
rappresentato dall'assorbimento specifico (SA) che non dovrebbe superare
10 mJ/kg calcolato come media su 10 g di tessuto.
9. Le densita' di potenza sono ottenute come media su una qualsiasi
superficie esposta di 20 cm^2 e su un qualsiasi periodo di 68/f^«1,05»
minuti (f in GHz) per compensare la graduale diminuzione della
profondita' di penetrazione con l'aumento della frequenza. Le massime
densita' di potenza nello spazio, mediate su una superficie di 1 cm^2,
non dovrebbero superare 20 volte il valore di 50 W/m^2.
10. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici pulsati o transitori o
in generale per quanto riguarda l'esposizione simultanea a campi di
frequenza diversa, e' necessario adottare metodi appropriati di
valutazione, misurazione e/o calcolo in grado di analizzare le
caratteristiche delle forme d'onda e la natura delle interazioni
biologiche, tenendo conto delle norme armonizzate europee elaborate dal
CENELEC.
B. VALORI DI AZIONE
I valori di azione di cui alla tabella 2 sono ottenuti a partire dai
valori limite di esposizione secondo le basi razionali utilizzate dalla
Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non
ionizzanti (ICNIRP) nelle sue linee guida sulla limitazione
dell'esposizione alle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP 7/99).
Tabella 2
Valori di azione ( art- 49-quindecies, comma 2)
[valori efficaci (rms) imperturbati]
Intervallo di frequenza |
Intensità di campo elettrico E (V/m) |
Intensità di campo magnetico H (A/m) |
Induzione magnetica B(mT) |
Densità di potenza di onda piana Seq (W/m2) |
Corrente di contatto (W/m2) le (mA) |
Corrente indotta attraverso gli arti IL (mA) |
0 - 1 Hz |
/ |
1,63 x 105 |
2 x 105 |
/ |
1,0 |
/ |
1 - 8 Hz |
20000 |
1,63 x 105/f2 |
2 x 105/f2 |
/ |
1,0 |
/ |
8 - 25 Hz |
20000 | 2 x 104/f | 2,5 x 104/f | / | 1,0 | / |
0,025 - 0,82 kHz |
500/f |
20/f |
25/f |
/ |
1,0 |
/ |
0,82 kHz - 2,5 kHz |
610 |
24,4 |
30,7 |
/ |
1,0 |
|
2,5 - 65 kHz |
610 | 24,4 | 30,7 | / | 0,4f | / |
65 - 100 kHz |
610 | 1600/f | 2000/f | / | 0,4/f | / |
0,1 - 1 MHz |
610 | 1,6/f | 2/f | / | 0,4/f | / |
1 - 10 MHz |
610/f | 1,6/f | 2/f | / | 40 | / |
10 - 110 MHz |
61 | 0,16 | 0,2 | 10 | 40 | 100 |
110 - 400 MHz |
61 | 0,16 | 0,2 | 10 | / | / |
400 - 2000 MHz |
3f1/2 | 0,008f1/2 | 0,01f1/2 | f/40 | / | / |
2 - 300 GHz |
137 | 0,36 | 0,45 | 50 | / | / |
Note:
1. f e' la frequenza espressa nelle unita' indicate nella colonna
relativa all'intervallo di frequenza.
2. Per le frequenze comprese fra 100 kHz e 10 GHz, S «eq», E, H, B e I
«L» devono essere calcolati come medie su un qualsiasi periodo di 6
minuti.
3. Per le frequenze che superano 10 GHz, S «eq», E, H e B devono essere
calcolati come medie su un qualsiasi periodo di 68/f^«1/05» minuti (f in
GHz).
4. Per le frequenze fino a 100 kHz, i valori di azione di picco per le
intensita' di campo possono essere ottenuti moltiplicando il valore
efficace rms per (2)^«1/2». Per gli impulsi di durata t p, la frequenza
equivalente da applicare per i valori di azione va calcolata come f =
1/(2t p).
Per le frequenze comprese tra 100 kHz e 10 MHz, i valori di azione di
picco per le intensita' di campo sono calcolati moltiplicando i
pertinenti valori efficaci (rms) per 10^a, dove a = (0,665 log (f/10) +
0,176), f in Hz.
Per le frequenze comprese tra 10 MHz e 300 GHz, i valori di azione di
picco sono calcolati moltiplicando i valori efficaci (rms)
corrispondenti per 32 nel caso delle intensita' di campo e per 1000 nel
caso della densita' di potenza di onda piana equivalente.
5. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici pulsati o transitori o
in generale l'esposizione simultanea a campi di frequenza diversa, e'
necessario adottare metodi appropriati di valutazione, misurazione e/o
calcolo in grado di analizzare le caratteristiche delle forme d'onda e
la natura delle interazioni biologiche, tenendo conto delle norme
armonizzate europee elaborate dal CENELEC.
6. Per i valori di picco di campi elettromagnetici pulsati modulati si
propone inoltre che, per le frequenze portanti che superano 10 MHz, S e
q valutato come media sulla durata dell'impulso non superi di 1000 volte
i valori di azione per S e q, o che l'intensita' di campo non superi di
32 volte i valori di azione dell'intensita' di campo alla frequenza
portante.