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Decreto Legislativo 22 dicembre 2004, n. 338
Attuazione della direttiva 2002/33/CE in materia di norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale.
(GU n. 54 del 7-3-2005)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;.
Visto l'articolo 117 della Costituzione;
Vista la legge 31 ottobre 2003, n. 306, ed in particolare l'articolo 1 e
l'allegato A;
Vista la direttiva 2002/33/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21
ottobre 2002, che modifica le direttive 90/425/CEE e 92/118/CEE del Consiglio,
con riguardo alle norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale;
Visto il decreto legislativo 13 dicembre 1996, n. 674, e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 gennaio 1993, n. 28, e successive modificazioni;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione dell'8 ottobre 2004;
Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del
10 dicembre 2004;
Sulla proposta del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro della
salute, di concerto con i Ministri delle politiche agricole e forestali, degli
affari esteri, della giustizia, dell'economia e delle finanze e per gli affari
regionali;
Emana
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
Modificazioni all'Allegato A del decreto legislativo 30 gennaio 1993, n. 28
1. All'allegato A, parte II, Punto I legislazione veterinaria, del decreto
legislativo 30 gennaio 1993, n. 28, e' aggiunto, in fine, il seguente capoverso:
«Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3
ottobre 2002, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine
animale non destinati al consumo umano. (GU L 273 del 10 ottobre 2002, pag.
1).».
Avvertenza
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto dall'amministrazione
competente per materia, ai sensi dell'art. 10, commi 2 e 3 del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del
Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica
italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di
facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali e'
operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti
legislativi qui trascritti.
Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale delle Comunita' europee (GUCE).
Note alle premesse:
- L'art. 76 della Costituzione stabilisce che l'esercizio della funzione
legislativa non puo' essere delegato al Governo se non con determinazione di
principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti
definiti.
- L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro, al Presidente della
Repubblica il potere di promulgare le leggi e di emanare i decreti aventi valore
di legge ed i regolamenti.
- L'art. 117 della Costituzione, cosi' recita:
«Art. 117. - La potesta' legislativa e' esercitata dallo Stato e dalle regioni
nel rispetto della Costituzione, nonche' dei vincoli derivanti dall'ordinamento
comunitario e dagli obblighi internazionali.
Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato
con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di
Stati non appartenenti all'Unione europea;
b) immigrazione;
c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose;
d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi;
e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza;
sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione
delle risorse finanziarie;
f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione
del Parlamento europeo;
g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici
nazionali;
h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa
locale;
i) cittadinanza, stato civile e anagrafi;
l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia
amministrativa;
m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;
n) norme generali sull'istruzione;
o) previdenza sociale;
p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di comuni,
province e citta' metropolitane;
q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale;
r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico
e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere
dell'ingegno;
s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.
Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti
internazionali e con l'Unione europea delle regioni; commercio con l'estero;
tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni
scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;
professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i
settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo;
protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti
di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione,
trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e
integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza
pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e
ambientali e promozione e organizzazione di attivita' culturali; casse di
risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di
credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione
concorrente spetta alle regioni la potesta' legislativa, salvo che per la
determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello
Stato.
Spetta alle regioni la potesta' legislativa in riferimento ad ogni materia non
espressamente riservata alla legislazione dello Stato.
Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro
competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti
normativi comunitari e provvedono all'attuazione e all'esecuzione degli accordi
internazionali e degli atti dell'Unione europea, nel rispetto delle norme di
procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalita' di
esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza.
La potesta' regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione
esclusiva, salva delega alle regioni. La potesta' regolamentare spetta alle
regioni in ogni altra materia. I comuni, le province e le citta' metropolitane
hanno potesta' regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e
dello svolgimento delle funzioni loro attribuite.
Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parita' degli
uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la
parita' di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.
La legge regionale ratifica le intese della regione con altre regioni per il
migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi
comuni. Nelle materie di sua competenza la regione puo' concludere accordi con
Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le
forme disciplinati da leggi dello Stato.».
- L'art. 1 e l'allegato A della legge 31 ottobre 2003, n. 306, recante:
«Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza
dell'Italia alle Comunita' europee. Legge comunitaria 2003», cosi' recitano:
«Art. 1 (Delega al Governo per l'attuazione di direttive comunitarie). - 1. Il
Governo e' delegato ad adottare, entro il termine di diciotto mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, i decreti legislativi recanti le norme
occorrenti per dare attuazione alle direttive comprese negli elenchi di cui agli
allegati A e B.
2. I decreti legislativi sono adottati, nel rispetto dell'art. 14 della legge 23
agosto 1988, n. 400, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o del
Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro con competenza
istituzionale prevalente per la materia, di concerto con i Ministri degli affari
esteri, della giustizia, dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri
interessati in relazione all'oggetto della direttiva.
3. Gli schemi dei decreti legislativi recanti attuazione delle direttive
comprese nell'elenco di cui all'allegato B, nonche', qualora sia previsto il
ricorso a sanzioni penali, quelli relativi all'attuazione delle direttive
elencate nell'allegato A, sono trasmessi, dopo l'acquisizione degli altri pareri
previsti dalla legge, alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica
perche' su di essi sia espresso, entro quaranta giorni dalla data di
trasmissione, il parere dei competenti organi parlamentari. Decorso tale termine
i decreti sono emanati anche in mancanza del parere. Qualora il termine previsto
per il parere dei competenti organi parlamentari scada nei trenta giorni che
precedono la scadenza dei termini previsti ai commi 1 o 4 o successivamente,
questi ultimi sono prorogati di novanta giorni.
4. Entro un anno dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti
legislativi di cui al comma 1, nel rispetto dei principi e criteri direttivi
fissati dalla presente legge, il Governo puo' emanare, con la procedura indicata
nei commi 2 e 3, disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi
emanati ai sensi del comma 1.
5. In relazione a quanto disposto dall'art. 117, quinto comma, della
Costituzione, i decreti legislativi eventualmente adottati nelle materie di
competenza legislativa delle regioni e delle province autonome di Trento e di
Bolzano entrano in vigore, per le regioni e le province autonome nelle quali non
sia ancora in vigore la propria normativa di attuazione, alla data di scadenza
del termine stabilito per l'attuazione della normativa comunitaria e perdono
comunque efficacia a decorrere dalla data di entrata in vigore della normativa
di attuazione adottata da ciascuna regione e provincia autonoma nel rispetto dei
vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dei principi fondamentali
stabiliti dalla legislazione dello Stato.».
«Allegato A 2001/40/CE del Consiglio, del 28 maggio 2001, relativa al
riconoscimento reciproco delle decisioni di allontanamento dei cittadini di
Paesi terzi. 2002/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 febbraio
2002, sulle formalita' di dichiarazione delle navi in arrivo e/o in partenza da
porti degli Stati membri della Comunita'.
2002/33/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2002, che
modifica le direttive 90/425/CEE 92/118/CEE del Consiglio con riguardo
alle norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale.
2002/59/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, relativa
all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e
d'informazione e che abroga la direttiva 93/75/CEE del Consiglio.
2002/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 novembre 2002, relativa
all'assicurazione sulla vita.
2002/86/CE della Commissione, del 6 novembre 2002, recante modifica della
direttiva 2001/101/CE per quanto concerne il termine a partire da cui sono
vietati gli scambi di prodotti non conformi alla direttiva 2000/13/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio.
2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul
rendimento energetico nell'edilizia.
2002/93/CE del Consiglio, del 3 dicembre 2002, che modifica la direttiva
77/388/CEE, con riguardo alla proroga della facolta' di autorizzare gli Stati
membri ad applicare un'aliquota IVA ridotta su taluni servizi ad alta intensita'
di lavoro.
2002/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 2003, che
stabilisce norme di qualita' e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la
lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi
componenti e che modifica la direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 6 novembre 2001.
2002/99/CE del Consiglio, del 16 dicembre 2002, che stabilisce norme di polizia
sanitaria per la produzione, la trasformazione, la distribuzione e
l'introduzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano.
2003/8/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, intesa a migliorare l'accesso alla
giustizia nelle controversie transfrontaliere attraverso la definizione di norme
minime comuni relative al patrocinio a spese dello Stato in tali controversie.
2003/9/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, recante norme minime relative
all'accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri.
2003/12/CE della Commissione, del 3 febbraio 2003, riguardante la
riclassificazione delle protesi mammarie nel quadro della direttiva 93/42/CEE
del Consiglio, del
14 giugno 1993, concernente i dispositivi medici.
2003/15/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 febbraio 2003, che
modifica la direttiva 76/768/CEE del
Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni
degli Stati membri
relative ai prodotti cosmetici.
2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 maggio 2003, sulla
promozione dell'uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei
trasporti.
2003/32/CE della Commissione, del 23 aprile 2003, recante modalita' specifiche
relative ai requisiti previsti dalla direttiva 93/42/CEE del Consiglio, del 14
giugno 1993, per i dispositivi medici fabbricati con tessuti di origine animale.
2003/48/CE del Consiglio, del 3 giugno 2003, in materia di tassazione dei
redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi.
2003/49/CE del Consiglio, del 3 giugno 2003, concernente il regime fiscale
comune applicabile ai pagamenti di interessi e di canoni fra societa' consociate
di Stati membri diversi.
2003/61/CE del Consiglio, del 18 giugno 2003, recante modifica delle direttive
66/401/CEE relativa alla commercializzazione delle sementi di piante foraggere,
66/402/CEE relativa alla commercializzazione delle sementi di cereali,
68/193/CEE relativa alla commercializzazione dei materiali di moltiplicazione
vegetativa della vite, 92/33/CEE relativa alla commercializzazione delle
piantine di ortaggi e dei materiali di moltiplicazione di ortaggi, ad eccezione
delle sementi, 92/34/CEE relativa alla commercializzazione dei materiali di
moltiplicazione delle piante da frutto e delle piante da frutto destinate alla
produzione di frutti, 98/56/CE relativa alla commercializzazione dei materiali
di moltiplicazione delle piante ornamentali, 2002/54/CE relativa alla
commercializzazione delle sementi di barbabietole, 2002/55/CE relativa alla
commercializzazione delle sementi di ortaggi, 2002/56/CE relativa alla
commercializzazione dei tuberi seme di patate, e 2002/57/CE relativa alla
commercializzazione delle sementi di piante oleaginose e da fibra, per quanto
riguarda le analisi comparative comunitarie.
La direttiva 2002/33/CE e' pubblicata in GUCE n. L 315 del 19 novembre 2002.
La direttiva 90/425/CEE e' pubblicata in GUCE n. L 224 del 18 agosto 1990.
La direttiva 92/118/CEE e' pubblicata in GUCE n. L 62 del 5 marzo 1993».
- Il decreto legislativo 13 dicembre 1996, n. 674, reca: «Attuazione della
direttiva 92/118/CEE concernente condizioni sanitarie per gli scambi e le
importazioni dei patogeni e dei prodotti non soggetti a normative comunitarie
specifiche.».
- Il decreto legislativo 30 gennaio 1993, n. 28, reca: «Attuazione delle
direttive 89/662/CEE e 90/425/CEE relative ai controlli veterinari e zootecnici
di taluni animali vivi e su prodotti di origine animale applicabili negli scambi
intracomunitari.».
Nota all'art. 1:
- Il testo dell'allegato A, parte II, punto I, legislazione veterinaria, del
citato decreto legislativo n. 28 del 1993, cosi' come modificato dal decreto qui
pubblicato, cosi' recita:
«Allegato A - Parte II
I. LEGISLAZIONE VETERINARIA
Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di
polizia sanitaria in materia di scambi intercomunitari di animali delle specie
bovina e suina. Gazzetta Ufficiale n. 121 del 29 luglio 1964, pag. 1977/64.
Direttiva 88/407/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1988, che stabilisce le
esigenze di polizia sanitaria applicabili agli scambi intercomunitari ed alle
importazioni di sperma surgelato di animali della specie bovina. Gazzetta
Ufficiale n. L 194 del 22 luglio 1988, pag. 10.
Direttiva 89/556/CEE del Consiglio, del 25 giugno 1989, che stabilisce le
condizioni di polizia sanitaria per gli scambi intercomunitari e le importazioni
da Paesi di embrioni di animali domestici della specie bovina. Gazzetta
Ufficiale n. L 302 del 19 ottobre 1989, pag. 1.
Direttiva 90/426/CEE del Consiglio del 26 giugno 1990, relativa alle condizioni
di polizia sanitaria che,disciplinano i movimenti di equidi e le importazioni
di,equidi in provenienza dai Paesi terzi. Gazzetta Ufficiale n. L 224 del 18
agosto 1990, pag. 42.
Direttiva 90/429/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, che stabilisce le
esigenze di polizia sanitaria applicabili agli scambi intercomunitari ed alle
importazioni di sperma di animali della specie suina. Gazzetta Ufficiale n. L
224 del 18 agosto 1990, pag. 62.
Direttiva 90/539/CEE del Consiglio del 15 ottobre 1990 relativa alle norme di
polizia sanitaria per gli scambi intracomunitari e le importazioni in
provenienza dai Paesi terzi di pollame e uova da cova.
Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3
ottobre 2002, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine
animale non destinati al consunto umano (Gazzetta Ufficiale n. L 273 del 10
ottobre 2002, pag. 1).
Il Regolamento (CE) n. 1774/2002 e' pubblicato in GUCE n. L 273 del 10 ottobre
2002.».
Art. 2.
Modificazioni al decreto legislativo 13 dicembre 1996, n. 674
1. Al decreto legislativo 13 dicembre 1996, n. 674, e successive modificazioni,
sono apportate le seguenti modifiche:
a) all'articolo 1, comma 2, sono soppresse le lettere d) ed f);
b) all'articolo 2:
1) al comma 1, le parole: «nonche' delle gelatine non destinateal consumo
umano,» sono soppresse;
2) al comma 2, dopo le parole: «i nuovi prodotti di origine animale» sono
inserite le seguenti: «destinati al consumo umano»;
c) all'articolo 5, comma 2, la lettera b) e' sostituita dalla seguente: «b)
provengono, fatte salve disposizioni specifiche contrarie contenute
nell'allegato II, da stabilimenti compresi nell'elenco stabilito in sede
comunitaria»;
d) all'allegato I:
1) i capitoli 1, 3, 4, 8, 10, 12, 13, 14 e 15 sono soppressi;
2) al capitolo 5 sono apportate le seguenti modifiche:
2.1) al titolo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «destinati al consumo
umano»;
2.2) nella sezione A, le parole: «A. Se sono destinati all'alimentazione umana o
animale:» sono soppresse;
2.3) la sezione B e' soppressa;
3) al capitolo 6 sono apportate le seguenti modifiche:
3.1) al titolo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «destinate al consumo
umano»;
3.2) alla parte I:
3.2.1) la sezione A e' sostituita dalla seguente: «A. per quanto riguarda gli
scambi, alla presentazione del documento o certificato di cui al decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 537, e successive modificazioni, nonche' alle
disposizioni comunitarie in materia, che deve attestare il rispetto dei
requisiti prescritti»;
3.2.2) alla sezione B, numero 1), la lettera a) e' sostituita dalla seguente:
«a) i prodotti soddisfano i requisiti di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 17 maggio 1988, n. 194, e successive modificazioni, nonche' alle
disposizioni comunitarie in materia».
4) il capitolo 7 e' sostituito dall'allegato al presente decreto.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto
obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 22 dicembre 2004
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Buttiglione, Ministro per le politiche comunitarie
Sirchia, Ministro della salute
Alemanno, Ministro delle politiche agricole e forestali
Fini, Ministro degli affari esteri
Castelli, Ministro della giustizia
Siniscalco, Ministro dell'economia e delle finanze
La Loggia, Ministro per gli affari regionali
Visto, il Guardasigilli: Castelli
Note all'art. 2:
- Si riporta il testo degli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 13 dicembre
1996, n. 674, cosi' come modificati dal decreto qui pubblicato:
«Art. 1. - 1. Il presente decreto stabilisce le condizioni sanitarie e di
polizia sanitaria che si applicano agli scambi ed alle importazioni dei prodotti
di origine animale compresi i campioni commerciali prelevati su di essi, nonche'
degli organismi patogeni, non soggetti a normative comunitarie specifiche per
quanto riguarda tali condizioni.
2. Ai fini del presente decreto valgono le definizioni di cui all'art. 2 del
decreto legislativo 30 gennaio 1993, n. 28, e quelle di cui all'art. 2 del
decreto legislativo 3 marzo 1993, n. 93. Si intende inoltre per:
a) campione commerciale: il campione privo di qualsiasi valore commerciale,
prelevato a nome del proprietario o del responsabile di uno stabilimento, che
sia rappresentativo di una data produzione di prodotti di origine animale di
detto stabilimento o che costituisca un modello di un prodotto di origine
animale di cui e' prevista la fabbricazione; per il successivo esame, esso deve
recare l'indicazione del tipo di prodotto, della sua composizione e della specie
animale da cui e' stato ottenuto;
b) malattia trasmissibile grave: qualsiasi malattia per la quale in sede
comunitaria sia prescritta la denuncia obbligatoria;
c) organismi patogeni: la raccolta o coltura di organismi o di derivati presenti
da soli oppure in nuova combinazione di detta raccolta o coltura di organismi,
che possono provocare malattie in qualsiasi essere vivente, ad eccezione
dell'uomo; tutti i derivati modificati di tali organismi che possono portare o
trasmettere un germe patogeno animale; il tessuto, la coltura cellulare, le
secrezioni o gli escrementi con cui o per mezzo di cui un germe patogeno animale
puo' essere portato o trasmesso. Sono esclusi i medicinali veterinari
immunologici autorizzati di cui al decreto legislativo 4 febbraio 1993, n. 66;
d) (soppressa);
e) proteine animali trasformate destinate al consumo umano: i ciccioli, la
farina di carne e la cotenna in polvere di cui all'art. 2, comma 1, lettera b),
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 357;
f) (soppressa).
Art. 2. - 1. Ai fini degli scambi e delle importazioni dei prodotti di origine
animale di cui all'art. 1, comma 1, oltre ai divieti e alle limitazioni
stabiliti per ragioni sanitarie o di polizia sanitaria dal presente decreto si
applicano soltanto divieti e limitazioni imposti per le stesse ragioni da
disposizioni, in particolare dalle misure di salvaguardia, eventualmente
adottate in sede comunitaria.
2. I nuovi prodotti di origine animale destinati al consumo umano autorizzati
all'immissione sul mercato di uno Stato membro dal 1° gennaio 1994 possono
essere oggetto di scambi e di importazione solo se stabilito in sede
comunitaria.
3. La lettera b), numero 4, dell'art. 2, comma 1, del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 537, e' soppressa.
4. Gli altri prodotti di origine animale di cui all'art. 2, comma 1, lettera b),
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 537, come modificato, da ultimo,
con il comma 3, possono formare oggetto di scambi e di importazioni soltanto se
oltre ai requisiti di cui all'art. 3 soddisfano anche ai requisiti del citato
decreto legislativo n. 537 del 1992.
5. Gli scambi di organismi patogeni sono soggetti alle disposizioni stabilite
con procedura comunitaria.».
- Si riporta il testo dell'art. 5, commi 1 e 2, del decreto legislativo n. 674
del 1996, come modificato del presente decreto:
«Art. 5. - 1. Oltre a quanto stabilito dal comma 2, alle importazioni dei
prodotti di cui al presente decreto si applicano le condizioni stabilite per gli
scambi.
2. I prodotti di cui agli allegati I e II e quelli di cui all'art. 2, commi 2 e
4, possono essere importati solo se:
a) provengono da un Paese terzo o parte di esso compreso negli elenchi
predisposti in sede comunitaria, salvo quanto previsto dagli allegati I e II;
b) provengono, fatte salve disposizioni specifiche contrarie contenute
nell'allegato II, da stabilimenti compresi nell'elenco stabilito in sede
comunitaria;
c) sono accompagnati, ove previsto dagli allegati I e II e dall'art. 2, commi 2
e 4, da certificati sanitari conformi ai modelli predisposti in sede comunitaria
e firmati da un veterinario ufficiale del Paese speditore o da altra autorita'
riconosciuta in sede comunitaria;
c-bis) preventivamente autorizzati dal Ministero della sanita', in attesa che in
sede comunitaria, vengano fissati requisiti specifici, ove trattasi dei prodotti
di cui all'allegato II, capitolo 2, lettere d) ed e).».
- Si riporta il testo dell'allegato I al decreto del Presidente della Repubblica
n. 674 del 1996, come modificato dal presente decreto:
«Allegato I
Capitolo 1
(soppresso)
Capitolo 2 - Involucri di origine animale
A. Scambi.
Gli scambi di involucri di origine animale sono subordinati alla presentazione
di un documento che precisa lo stabilimento di origine, che deve essere:
quando gli involucri sono salati o essiccati all'origine e quando gli involucri
salati sono successivamente manipolati per altri fini, uno stabilimento
approvato dall'autorita' competente;
negli altri casi, uno stabilimento riconosciuto conformemente alla direttiva
relativa a problemi sanitari in materia di scambi intracomunitari di carni
fresche; gli involucri devono essere trasportati in modo da evitare una
contaminazione.
B. Importazioni dai Paesi terzi.
Le importazioni di involucri di origine animale in provenienza da Paesi terzi
sono subordinati alla presentazione del certificato di cui all'art. 5, comma 2,
lettera e), rilasciato e firmato da un veterinario ufficiale del Paese terzo
esportatore e attestante:
i) che gli involucri provengono da uno stabilimento riconosciuto dall'autorita'
competente del Paese esportatore;
ii) che gli involucri sono stati puliti, raschiati e successivamente o salati o
decolorati (o, in alternativa al
procedimento di salatura o decolorazione, essiccati dopo la
raschiatura);
iii) che dopo il trattamento di cui al punto ii) si e' provveduto a prendere
misure efficaci affinche' gli involucri non possano nuovamente essere
contaminanti.
Capitolo 3
(soppresso)
Capitolo 4
(soppresso)
Capitolo 5 - Ossa e relativi prodotti (esclusa la farina d'ossa), corna e
relativi prodotti (esclusa la farina di corna), zoccoli e relativi prodotti
(esclusa la farina di zoccoli) destinati al consumo umano
Gli scambi e le importazioni dei prodotti in questione sono sottoposti alle
condizioni seguenti:
1) per quanto riguarda gli scambi, le ossa le corna e gli zoccoli sono
sottoposti alle condizioni di polizia sanitaria prevista dalle disposizioni in
materia di scambi intracomunitari di carne fresca;
2) per quanto riguarda gli scambi, i prodotti a base di ossa, i prodotti a base
di corna e i prodotti a base di zoccoli, sono sottoposti alle condizioni di
polizia previste dalle disposizioni in materia di scambi intracomunitari di
prodotti a base di carne;
3) per quanto riguarda le importazioni, le ossa i prodotti a base di ossa, le
corna, i prodotti a base di corna, gli zoccoli e i prodotti a base di zoccoli
sono sottoposti alle condizioni previste dalle disposizioni in materia di
importazione di animali della specie bovina e suina.
B. (soppressa).
Capitolo 6 - Proteine animali trasformate destinati al consumo umano
I. Fatte salve le eventuali restrizioni imposte dalla BSE, e quelle imposte
all'alimentazione dei ruminanti da proteine di ruminanti, gli scambi e le
importazioni di proteine animali trasformate sono subordinate:
"A. Per quanto riguarda gli scambi, alla presentazione del documento o
certificato di cui al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 537, e successive
modificazioni, nonche' alle disposizioni comunitarie in materia, che deve
attestare il rispetto dei requisiti prescritti.".
3.2.2) alla sezione B, numero 1), la lettera a) e' sostituita dalla seguente:
"a) i prodotti soddisfano i requisiti di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 17 maggio 1988, n. 194, e successive modificazioni, nonche' alle
disposizioni comunitarie in materia".
B. Per quanto riguarda le importazioni:
1) alla presentazione di un certificato sanitario quale previsto all'art. 5,
comma 2, lettera c), firmato dal veterinario ufficiale del Paese d'origine e
attestante che:
"a) i prodotti soddisfano i requisiti di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 17 maggio 1988, n. 194, e successive modificazioni, nonche' alle
disposizioni comunitarie in materia";
i) se e' destinato al consumo animale, e' stato sottoposto ad un trattamento
termico appropriato in modo da essere conforme alle norme microbiologiche di cui
al citato decreto legislativo n. 508 del 1992;
ii) se e' destinato al consumo umano, risponde ai requisiti prescritti dalle
disposizioni in materia di scambi intracomunitari di prodotti a base di carne;
b) dopo il trattamento sono state adottate tutte le precauzioni per evitare
qualsiasi contaminazione del prodotto, trattato;
c) al momento della partenza dal Paese di origine sono stati prelevati i
campioni da sottoporre ad esame per accertare l'assenza di salmonella;
d) l'esame e' risultato negativo;
2) dopo controllo documentale del certificato di cui
al punto 1), al prelievo di campioni da parte
dell'autorita' competente del posto d'ispezione di
frontiera fatto salvo il punto II:
i) su ciascuna partita di prodotti presentata
sfusa;
ii) mediante campionamento aleatorio sulle partite
di prodotti confezionati nello stabilimento di
fabbricazione;
3) per l'immissione in libera pratica nel territorio
della Comunita' delle partite di proteine animali
trasformate, alla prova che i risultati dei prelievi
effettuati conformemente ai punto B, 1, lettera c) sono
negativi, eventualmente previo nuovo trattamento.
C. Le norme nazionali esistenti alla data della
notifica della presente direttiva per quanto riguarda i
requisiti applicabili in materia di BSE e di malattia del
trotto (scrapia) per le proteine di origine animale possono
essere mantenute in attesa di una decisione sul tipo di
trattamento termico atto a distruggere l'agente
responsabile.
Gli scambi e le importazioni di farine di carni e di
farine di ossa restano soggetti alle disposizioni del
decreto legislativo 30 gennaio 1993, n. 28, e del decreto
legislativo 3 marzo 1993, n. 93.
II. E' possibile praticare un controllo per
campionamento aleatorio su partite di prodotti presentati
sfusi, originati di un Paese terzo in provenienza dal quale
gli ultimi sei test consecutivi si sono rivelati negativi.
Quando nel corso di tale controllo un risultato e'
positivo, l'autorita' competente del Paese di origine deve
essere informata affinche' prenda le misure appropriate per
rimediare alla situazione. Queste misure devono essere
comunicate all'autorita' competente responsabile dei
controlli all'importazione. In case di un nuovo risultato
positivo dalla stessa provenienza gli ulteriori controlli
dovranno essere effettuati su tutte le partite della stessa
provenienza, fino a che saranno nuovamente soddisfatti i
requisiti della prima fase.
III. Deve essere conservato un estratto dei risultati
dei controlli effettuati sulle partite che sono state
oggetto dei controlli medesimi.
IV. In conformita' a quanto disposto dal decreto
legislativo 30 gennaio 1993, n. 28, il trasbordo delle
partite e' consentito soltanto nei porti riconosciuti
purche' tra gli Stati membri sia stato concluso un accordo
bilaterale che consenta di rinviare i controlli delle
partite finche' siano giunte al posto d'ispezione di
frontiera dello Stato membro di destinazione finale.
V. Qualora una partita risulti positiva per quanto
riguarda la salmonella essa:
a) e' riesportata dalla Comunita';
b) e' utilizzata a scopi diversi dall'alimentazione
animale. In questo caso la partita puo' lasciare il porto o
il deposito soltanto se i prodotti che la compongono noti
sono incorporati in alimenti per animali;
c) oppure e' nuovamente trattata in uno stabilimento
di trasformazione riconosciuto conformemente al decreto
legislativo 14 dicembre 1992, n. 508, o in qualsiasi
impresa riconosciuta per la decontaminazione per
assicurarne il controllo, il trasferimento dal porto o dal
deposito e' subordinato ad un'autorizzazione rilasciata
dall'autorita' competente e la partita non e' sbloccata
finche' non sia stata trattata e analizzata dall'autorita'
competente per accertare l'assenza di salmonella
conformemente alle disposizioni del decreto legislativo n.
508 del 1992 e sempre che il risultato delle prove sia
negativo.
Capitolo 7 - Sangue e prodotti
sanguigni di ungulati e di volatili
da cortile escluso il siero di equidi
Sangue fresco e prodotti sanguigni
destinati al consumo umano.
A. Scambi.
1. Gli scambi di sangue fresco di ungulati o di
volatili da cortile destinato al consumo umano sono
soggetti alle stesse norme di polizia sanitaria applicabili
alle carni fresche di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 21 luglio 1982, n. 728, al decreto del
Presidente della Repubblica 30 dicembre 1992, n. 558, e al
decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1992,
n. 559.
2. Gli scambi di prodotti sanguigni destinati al
consumo umano sono soggetti alle norme di polizia sanitaria
in materia di scambi di cui agli articoli 3 e 4.
B. Importazioni.
1. Le importazioni di sangue fresco di ungulati
domestici destinati al consumo umano sono vietate ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre
1982, n. 889.
Le importazioni di sangue fresco di volatili da cortile
destinato al consumo umano sorto soggette alle norme di
polizia sanitaria previste dal decreto del Presidente della
Repubblica 30 dicembre 1992, n. 558. Le importazioni di
sangue fresco di selvaggina d'allevamento destinato al
consumo umano sono soggette alle norme di polizia sanitaria
previste dal capitolo II del presente allegato.
2. Le importazioni di prodotti sanguigni destinati al
consumo umano inclusi quelli di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 194, sono
soggette alle stesse norme di polizia sanitaria applicabili
ai prodotti a base di carne ai sensi del decreto del
Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 889, e a
quelle previste dal presente decreto, fatte salve le
disposizioni relative alle proteine animali trasformate a
base di sangue di cui al capitolo 6 del presente allegato.
Capitolo 8
(soppresso)
Capitolo 9 - Strutto e grassi pressati o fusi
E' possibile autorizzare l'importazione nella Comunita'
di strutto e grassi pressati o fusi da Paesi terzi dai
quali e' consentita l'importazione di carni fresche delle
specie in questione.
Se e' insorta una delle malattie trasmissibili gravi
nei dodici mesi precedenti l'esportazione da uno dei Paesi
di cui al precedente paragrafo I, ciascuna partita di
strutto o grassi pressati o fusi deve essere accompagnata
dal certificato di cui all'art. 5, comma 2, attestante che:
A. lo strutto o i grassi pressati o fusi hanno subito
uno dei seguenti trattamenti termici:
i) a una temperatura minima di 70°C per almeno 30
minuti, o
ii) a una temperatura minima di 90°C per almeno 15
minuti, o
iii) a una temperatura minima di 80°C a fusione
continua;
B. se lo strutto o i grassi pressati o fusi vengono
imballati, sono stati collocati in contenitori nuovi e sono
state prese tutte le precauzioni per impedirne la
ricontaminazione;
C. nel caso di trasporto sfuso del prodotto, i tubi, le
pompe, i serbatoi e ogni altro contenitore per materiale
sfuso o i serbatoi dei camion utilizzati per il trasporto
dei prodotti dallo stabilimento di fabbricazione o
direttamente verso la nave o i serbatoi di magazzinaggio a
terra, o direttamente verso gli stabilimenti sono stati
ispezionati prima dell'uso e ne e' stata accertata la
nettezza.
Capitolo 10
(soppresso)
Capitolo 11 - Carni di coniglio e carni
di selvaggina d'allevamento
Le carni di coniglio e di selvaggina di allevamento
possono essere importate soltanto:
a) se provengono da Paesi terzi iscritti:
i) per la selvaggina di pelo d'allevamento,
nell'elenco dei Paesi in provenienza dai quali le carni
fresche delle specie corrispondenti possono essere
importate in applicazione delle disposizioni in materia di
scambi intracomunitari di carni fresche;
ii) per la selvaggina di penna d'allevamento,
nell'elenco dei Paesi in provenienza dai quali le carni
fresche di volatili da cortile possono essere importate in
applicazione delle disposizioni in materia di scambi
intracomunitari e importazioni di carni fresche di volatili
da cortile;
iii) per le carni di coniglio, in un elenco da
elaborare in sede comunitaria;
b) se soddisfano almeno i requisiti previsti dalle
disposizioni in materia di produzione e commercializzazione
di carne di coniglio e di selvaggina da allevamento;
c) se provengono da stabilimenti che offrono le
garanzie di cui alla lettera b), riconosciute in sede
comunitaria o, in attesa, da stabilimenti riconosciuti
dalle autorita' competenti;
d) se ciascuna partita di carne e' accompagnata dal
certificato sanitario di cui all'art. 5, comma 2, lettera
c).
Capitolo 12
(soppresso)
Capitolo 13
(soppresso)
Capitolo 14
(soppresso)
Capitolo 15
(soppresso)».
Allegato
(previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera d), n. 4)
CAPITOLO 7
Sangue e prodotti sanguigni di ungulati
e di volatili da cortile escluso il siero di equidi
Sangue fresco e prodotti sanguigni destinati
al consumo umano
A. Scambi.
1. Gli scambi di sangue fresco di ungulati o di volatili da cortile
destinato al consumo umano sono soggetti alle stesse norme di polizia
sanitaria applicabili alle carni fresche di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 21 luglio 1982, n. 728, al decreto del
Presidente della Repubblica 30 dicembre 1992, n. 558, e al decreto
del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1992, n. 559.
2. Gli scambi di prodotti sanguigni destinati al consumo umano sono
soggetti alle norme di polizia sanitaria in materia di scambi di cui
agli articoli 3 e 4.
B. Importazioni.
1. Le importazioni di sangue fresco di ungulati domestici destinati
al consumo umano sono vietate ai sensi del decreto del Presidente
della Repubblica 10 settembre 1982, n. 889.
Le importazioni di sangue fresco di volatili da cortile destinato
al consumo umano sono soggette alle norme di polizia sanitaria
previste dal decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre
1992, n. 558. Le importazioni di sangue fresco di selvaggina
d'allevamento destinato al consumo umano sono soggette alle norme di
polizia sanitaria previste dal capitolo 11 del presente allegato.
2. Le importazioni di prodotti sanguigni destinati al consumo
umano, inclusi quelli di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 17 maggio 1988, n. 194, sono soggette alle stesse norme di
polizia sanitaria applicabili ai prodotti a base di carne ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n.
889, e a quelle previste dal presente decreto, fatte salve le
disposizioni relative alle proteine animali trasformate a base di
sangue di cui al capitolo 6 del presente allegato.