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Regione Friuli-Venezia Giulia
Legge Regionale N. 28 del 6-12-2004
Disciplina in materia di infrastrutture per la telefonia mobile.
(B.U.R. Friuli-Venezia Giulia n. 50 del 15.12.2004)
Il CONSIGLIO REGIONALE
ha approvato;
Il PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
promulga la seguente legge:
ARTICOLO 1
(Finalità e competenze della Regione)
1. La Regione, in attuazione dell’articolo 4, primo comma, n. 12), dello Statuto
speciale, adottato con la legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, nel
rispetto della Costituzione, degli obblighi derivanti dall’ordinamento
comunitario, in armonia con i principi di cui alla legge 22 febbraio 2001, n. 36
(Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici), e al decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259 (Codice delle
comunicazioni elettroniche), disciplina l’installazione degli impianti per la
telefonia mobile e dei ponti radio assicurando:
a) il diritto dei cittadini alla tutela della salute dagli effetti
dell’esposizione ai campi elettromagnetici;
b) un ordinato sviluppo e una corretta localizzazione sul territorio regionale
degli impianti;
c) la garanzia degli utenti di usufruire del servizio di telefonia mobile sul
territorio della regione.
ARTICOLO 2
(Definizioni)
1. Ai fini della presente legge si intende per:
a) <<impianto fisso per telefonia mobile>>: la stazione radio di terra del
servizio di telefonia mobile di qualsiasi potenza, escluse le microcelle,
destinata al collegamento radio dei terminali mobili con la rete del servizio di
telefonia mobile;
b) <<impianto mobile per la telefonia mobile>>: la stazione radio di terra del
servizio di telefonia mobile, destinata al collegamento radio dei terminali
mobili con la rete del servizio di telefonia mobile, posizionata per sopperire a
esigenze di copertura dovute a eventi straordinari che insistano su uno stesso
sito per un periodo non superiore a novanta giorni consecutivi;
c) <<ponte radio>>: l’apparecchiatura accessoria necessaria, in una data
postazione, ad assicurare il collegamento fisso punto-punto e punto-multipunto a
servizio della telefonia mobile e fissa;
d) <<microcella>>: la stazione radio di terra del servizio di telefonia mobile
destinata al collegamento radio dei terminali mobili con la rete del servizio di
telefonia mobile, di dimensioni ridotte e potenza totale al connettore d’antenna
non superiore a 5 Watt;
e) <<esposizione>>: la condizione di una persona soggetta a campi elettrici,
magnetici, elettromagnetici, o a correnti di contatto, di origine artificiale;
f) <<limite di esposizione>>: il valore di campo elettrico, magnetico ed
elettromagnetico, considerato come valore di immissione, definito ai fini della
tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna
condizione di esposizione della popolazione;
g) <<valore di attenzione>>: il valore di campo elettrico, magnetico ed
elettromagnetico, considerato come valore di immissione, che non deve essere
superato negli ambienti abitativi, scolastici, lavorativi e nei luoghi adibiti a
permanenze prolungate;
h) <<obiettivi di qualita’>>:1) i criteri localizzativi, gli standard
urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni per l'utilizzo delle migliori
tecnologie disponibili; 2) i valori di campo elettrico, magnetico ed
elettromagnetico, definiti dallo Stato ai fini della progressiva minimizzazione
dell'esposizione ai campi medesimi, da calcolarsi o misurarsi all’aperto, nelle
aree intensamente frequentate;
i) <<esposizione della popolazione>>: ogni tipo di esposizione ai campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici, ad eccezione dell'esposizione dei
lavoratori e delle lavoratrici che, per la loro specifica attivita’ lavorativa,
sono esposti a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e di quella
intenzionale per scopi diagnostici o terapeutici;
l) <<regolamento>>: il regolamento di attuazione di cui all’articolo 3;
m) <<Piano comunale di settore per la localizzazione degli impianti>>: lo
strumento urbanistico previsto dall’articolo 4.
ARTICOLO 3
(Regolamento di attuazione)
1. In attuazione delle finalita’ di cui all’articolo 1, entro centoventi giorni
dall’entrata in vigore della presente legge, con regolamento da sottoporre a
parere della Commissione consiliare competente, sono definiti:
a) le linee guida, anche temporali, alle quali i Comuni devono attenersi per la
predisposizione e l’aggiornamento, ai sensi dell’articolo 4, del Piano comunale
di settore per la localizzazione degli impianti;
b) i modelli di domanda e la documentazione di cui agli articoli 5, 6 e 7;
c) le procedure per le azioni di risanamento di cui all’articolo 9, comma 2,
lettera b);
d) le forme di trasparenza e di partecipazione di soggetti pubblici e privati,
nonche’ dei portatori di interessi diffusi, nella redazione del Piano comunale
di settore per la localizzazione degli impianti e nella sua applicazione.
ARTICOLO 4
(Piano comunale di settore per la localizzazione degli impianti)
1. In conformita’ al regolamento, i Comuni approvano, entro un anno dalla data
di entrata in vigore del regolamento medesimo, il Piano comunale di settore per
la localizzazione degli impianti, di seguito denominato Piano.
2. Il Piano:
a) persegue l’uso razionale del territorio, la tutela dell’ambiente, del
paesaggio e dei beni naturali, in quanto costituiscono risorse non rinnovabili e
patrimonio dell’intera comunita’ regionale;
b) e’ predisposto tenuto conto sia delle necessita’ dell’Amministrazione
comunale che dei programmi dei gestori di rete per la telefonia mobile;
c) definisce, di preferenza sulla base di protocolli d’intesa con i gestori
medesimi, la localizzazione delle strutture per l’installazione di impianti
fissi per telefonia mobile e ponti radio e le loro eventuali modifiche;
d) assicura il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
degli obiettivi di qualita’ per la protezione della popolazione dalle
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a
frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz di cui al decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei
valori di attenzione e degli obiettivi di qualita’ per la protezione della
popolazione dall'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici
generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz), e successive modifiche,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 28 agosto 2003, n. 199.
3. La procedura di approvazione del Piano, in deroga a quanto contenuto negli
articoli 34 e 135 della legge regionale 19 novembre 1991, n. 52 (Norme regionali
in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica), e successive
modifiche, si articola nel modo seguente:
a) il Piano e’ adottato dal Consiglio comunale;
b) la deliberazione di adozione, divenuta esecutiva, con i relativi elaborati e’
depositata presso la Segreteria comunale per la durata di trenta giorni
consecutivi, affinche’ chiunque possa prendere visione di tutti i suoi elementi.
Del deposito viene dato tempestivo avviso sul Bollettino Ufficiale della
Regione, nonche’ mediante pubblicazione all'Albo comunale e inserzione su almeno
un quotidiano locale. Nei Comuni con meno di diecimila abitanti quest'ultima
forma di pubblicita’ puo’ essere sostituita dall’affissione di manifesti; copia
del Piano viene contestualmente inviata ai Comuni contermini;
c) entro il periodo di deposito, chiunque puo’ presentare al Comune osservazioni
e opposizioni al Piano;
d) il Piano che interessi beni culturali di cui al decreto legislativo 22
gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), e’ sottoposto,
successivamente all'adozione, al parere del Ministero per i beni e le attivita’
culturali; tale parere, da assumere entro novanta giorni dalla richiesta, ha
effetto vincolante limitatamente alle previsioni riguardanti i beni culturali;
e) decorsi i termini di cui alle lettere b) e d) il Consiglio comunale si
pronuncia motivatamente sulle osservazioni e
opposizioni presentate ovvero prende atto obbligatoriamente della loro mancanza
e approva il Piano introducendovi le modifiche conseguenti all’accoglimento,
anche parziale, delle osservazioni e opposizioni, nonche’ delle modifiche
conseguenti al parere vincolante di cui alla lettera d);
f) la deliberazione di approvazione
del Piano, divenuta esecutiva, e’ pubblicata all'Albo comunale per quindici
giorni
consecutivi e ne e’ dato avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione; copia
del Piano e’ inviata alla struttura regionale competente.
4. Il Piano ha durata indeterminata ed e’ aggiornato, qualora sia necessario
individuare nuove o diverse localizzazioni, di norma con cadenza annuale.
5. E’ facolta’ delle Amministrazioni comunali redigere il Piano in forma
associata.
ARTICOLO 5
(Strutture per impianti fissi per telefonia mobile e ponti radio)
1. L'installazione e la modifica delle strutture o della tipologia delle
apparecchiature per impianti fissi per telefonia mobile e ponti radio sono
soggette a concessione o autorizzazione edilizia rilasciata dal Comune. Sono
fatte salve le disposizioni dell’articolo 87, comma 3 bis, del decreto
legislativo 259/2003, e successive modifiche; in tale ipotesi il Comune puo’
chiedere, prima dell’inizio dei lavori, una diversa collocazione delle
attrezzature di cui all’articolo 2, comma 1, lettere a) e c).
2. Il Comune rilascia la concessione o l’autorizzazione edilizia previa:
a) verifica di eventuali incompatibilita’ di cui all’articolo 8;
b) acquisizione dei pareri vincolanti dell’Agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente (ARPA) e dell’Azienda per i servizi sanitari territorialmente
competente (ASS), qualora non sussistano le incompatibilita’ di cui all'articolo
8.
Per i ponti radio non e’ prevista
l'acquisizione dei pareri preventivi vincolanti.
3. Il gestore inoltra contestualmente al Comune la richiesta del titolo edilizio
abilitativo, all’ARPA e all’ASS la richiesta dei pareri vincolanti di cui al
comma 2, lettera b); ciascun Ente puo’ richiedere, per una sola volta,
l'integrazione della documentazione prodotta.
4. Gli oneri relativi all'acquisizione dei pareri e quelli relativi alle
verifiche successive all’attivazione sono a carico del gestore degli impianti.
5. L’ARPA e l’ASS trasmettono al Comune i pareri entro il termine di sessanta
giorni dalla data di ricezione della richiesta.
6. Il procedimento si conclude entro novanta giorni dalla domanda e il Comune ne
da’ comunicazione alla Regione, all’ARPA e all’ASS.
7. Nel caso di cui all’articolo 87, comma 3 bis, del decreto legislativo
259/2003, e successive modifiche, sono allegati alla denuncia di inizio
attivita’ i pareri favorevoli dell'ARPA e dell'ASS.
8. Gli impianti devono essere realizzati, a pena di decadenza, nel termine
perentorio di dodici mesi dalla data della concessione o autorizzazione edilizia.
9. Il gestore da’ comunicazione preventiva alla Regione, al Comune, all’ARPA e
all’ASS della data di attivazione, per gli aspetti di competenza.
10. In caso di dismissione o riallocazione dell’impianto il gestore e’ obbligato
alla rimessa in pristino del sito dismesso e a darne comunicazione al Comune,
all'ARPA e all'ASS. Il gestore, all’atto del rilascio della concessione o
dell’autorizzazione edilizia, costituisce una garanzia fideiussoria a favore del
Comune, nelle forme di cui all’articolo 4 della legge regionale 4 gennaio 1995,
n. 3 (Norme generali e di coordinamento in materia di garanzie), a copertura
degli oneri di demolizione e rimessa in pristino del sito.
ARTICOLO 6
(Impianti mobili per telefonia mobile)
1. L’attivazione degli impianti mobili per telefonia mobile e’ soggetta a nulla
osta preventivo del Comune, previa acquisizione dei pareri vincolanti dell’ARPA
e dell’ASS. Il gestore inoltra contestualmente al Comune la richiesta di nulla
osta, all’ARPA e all’ASS la richiesta dei pareri vincolanti.
2. Il nulla osta e’ rilasciato entro settantacinque giorni dalla data di
ricezione della domanda. L’ARPA e l’ASS formulano i pareri di competenza entro
il termine di sessanta giorni dalla data di ricezione della richiesta. Ciascun
Ente puo’ richiedere, per una sola volta, l'integrazione della documentazione
prodotta.
3. Il gestore comunica al Comune, all’ARPA e all’ASS l’attivazione
dell’impianto, nonche’ l’avvenuta dismissione dello stesso, che deve avvenire
entro novanta giorni dall’attivazione.
4. In caso di mancata dismissione dell’impianto nei termini previsti, il
medesimo e’ considerato ai fini urbanistici quale impianto fisso per telefonia
mobile da assoggettare alle disposizioni di cui all’articolo 5 e alle sanzioni
di cui all’articolo 10, comma 3. Il Comune provvede alla demolizione
dell'impianto e alla rimessa in pristino del sito dismesso addebitandone la
spesa al gestore.
5. L’attivazione degli impianti mobili per telefonia mobile necessari per eventi
straordinari e di durata limitata a quindici giorni, nonche’ l'installazione
sono soggette a comunicazione preventiva al Comune interessato, all’ARPA e
all’ASS territorialmente competente, corredata delle caratteristiche tecniche
dell’impianto e della certificazione del gestore attestante la conformita’
dell’impianto ai limiti di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 8 luglio 2003, e successive modifiche.
6. Gli oneri relativi alle verifiche successive all’attivazione sono a carico
del richiedente l'installazione degli impianti.
ARTICOLO 7
(Ponti radio su strutture esistenti e microcelle)
1. L'installazione di ponti radio su strutture esistenti e l’installazione di
microcelle sono soggette a denuncia di inizio attivita’.
2. Il gestore presenta al Comune la denuncia di inizio attivita’, corredata
delle caratteristiche tecniche dell’impianto e della certificazione del gestore
attestante la conformita’ dell’impianto ai limiti di cui al decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, e successive modifiche, e
ne da’ contestuale comunicazione all’ARPA e all’ASS.
3. Le installazioni devono essere ultimate, a pena di decadenza, nel termine
perentorio di dodici mesi dalla data della denuncia di inizio attivita’.
4. Il gestore da’ comunicazione preventiva alla Regione, al Comune, all’ARPA e
all’ASS della data di attivazione, per gli adempimenti di competenza.
5. Gli oneri relativi alle eventuali verifiche sono a carico del gestore di
rete.
ARTICOLO 8
(Localizzazioni incompatibili)
1. In applicazione del principio di cautela di cui all’articolo 174, comma 2,
del Trattato che istituisce la Comunita’ europea, le localizzazioni di impianti
fissi e mobili per la telefonia mobile, ponti radio e microcelle sono vietate su
edifici e relative pertinenze interamente destinati a:
a) asili nido;
b) scuole di ogni ordine e grado;
c) attrezzature per l’assistenza alla maternita’, l’infanzia e l’eta’ evolutiva;
d) attrezzature per l’assistenza agli anziani;
e) attrezzature per l’assistenza ai disabili;
f) ospedali e alle altre strutture adibite alla degenza, fatto salvo quanto
previsto all’articolo 11.
2. Le localizzazioni sono inoltre vietate nelle zone interessate da biotopi
istituiti ai sensi della legge regionale 30 settembre 1996, n. 42 (Norme in
materia di parchi e riserve naturali regionali), e successive modifiche.
3. Le localizzazioni su edifici e pertinenze di valore storico,
architettonico-ambientale, archeologico sono preventivamente autorizzate dalla
Soprintendenza territorialmente competente.
4. In casi eccezionali, per motivate esigenze di servizio, il Comune puo’
assentire l’installazione di microcelle in deroga alle incompatibilita’ di cui
al comma 1.
ARTICOLO 9
(Vigilanza e controlli ambientali)
1. Le funzioni di controllo e vigilanza sono esercitate dall’ARPA.
2. Le attivita’ di controllo e vigilanza sono volte a verificare:
a) il rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici e delle misure di cautela ai sensi del decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, e successive modifiche;
b) il rispetto delle misure di risanamento previste dal decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, e successive modifiche;
c) il mantenimento dei parametri tecnici dell’impianto dichiarati dal
concessionario.
3. Restano ferme le competenze in materia di vigilanza nei luoghi di lavoro
attribuite dalle disposizioni vigenti all'ASS.
4. L’ARPA e l'ASS provvedono a inoltrare i verbali di accertamento delle
infrazioni al Comune competente per l’avvio degli eventuali procedimenti di
riduzione a conformita’ e/o sanzionatori.
ARTICOLO 10
(Sanzioni)
1. In caso di installazione o modifiche di impianti, di cui all’articolo 2,
comma 1, lettere a), b), c) e d), non conformi al titolo edilizio abilitativo,
il Comune ordina al gestore di rendere conforme l’installazione, fissando il
termine per l’adeguamento.
Viene altresi’ applicata una sanzione amministrativa pecuniaria in misura non
inferiore a 1.500 euro e non superiore a 10.000 euro.
2. Trascorso inutilmente il termine di cui al comma 1, il Comune ordina la
demolizione dell’impianto e la rimessa in pristino del sito dismesso a carico del gestore.
3. La mancata dismissione dell’impianto mobile per la telefonia mobile entro
novanta giorni dall’attivazione comporta la sanzione amministrativa pecuniaria
in misura non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 120.000 euro, oltre
all’applicazione delle sanzioni previste dalle vigenti norme urbanistiche.
4. In caso di superamento dei limiti di esposizione o di omessa riduzione a
conformita’, si applicano le sanzioni previste dalla legge nazionale.
ARTICOLO 11
(Impianti della Protezione civile della Regione e del Servizio sanitario regionale)
1. Le opere, gli impianti e le infrastrutture di competenza della Protezione
civile della Regione necessari alla realizzazione e all’implementazione
tecnico-operativa delle reti radio di comunicazione di emergenza, da attuarsi ai
sensi della legge regionale 31 dicembre 1986, n. 64 (Organizzazione delle
strutture ed interventi di competenza regionale in materia di protezione
civile), della legge 24 febbraio 1992, n. 225 (Istituzione del Servizio
nazionale della protezione civile), dell’articolo 2, comma 7, del decreto legge
11 giugno 1998, n. 180 (Misure urgenti per la prevenzione del rischio
idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione
Campania), convertito con modifiche dalla legge 267/1998, e dell'articolo 1,
commi 6 e 7, del decreto legge 12 ottobre 2000, n. 279 (Interventi urgenti per
le aree a rischio idrogeologico molto elevato e in materia di protezione civile,
nonche’ a favore di zone colpite da calamita’ naturali), convertito con
modifiche dalla legge 365/2000, nonche’ quelli del Servizio sanitario regionale
sono realizzati nel rispetto delle localizzazioni previste dal Piano, nei limiti
di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, e
successive modifiche e in deroga alla normativa regionale che prevede
l'acquisizione di autorizzazioni, nullaosta, pareri o assensi comunque
denominati, previa comunicazione al Comune, all’ARPA e all’ASS competenti per
territorio.
2. Qualora sia necessario per comprovate esigenze operative di servizio
individuare localizzazioni diverse da quelle previste dal Piano, queste sono
definite di concerto tra il Sindaco del Comune interessato e rispettivamente la
Protezione civile della Regione e il Servizio sanitario regionale; il concerto
costituisce variante al Piano.
ARTICOLO 12
(Abrogazioni)
1. Sono abrogate, in particolare, le seguenti disposizioni:
a) i commi 23, 24 e 25 dell’articolo 6 della legge regionale 3 luglio 2000, n.
13 (Disposizioni collegate alla Legge finanziaria 2000);
b) il comma 35 dell’articolo 18 della legge regionale 15 maggio 2002, n. 13
(modificativo dell'articolo 6, comma 23, della legge regionale 13/2000).
ARTICOLO 13
(Catasto)
1. I gestori di impianti di telefonia comunicano entro novanta giorni dal
rilascio del titolo abilitativo le caratteristiche tecniche dell’impianto
all’ARPA per l’inserimento nel catasto regionale di cui all’articolo 4 della
legge regionale 22 febbraio 2000, n. 2 (Legge finanziaria 2000).
2. Il catasto e’ pubblico ed e’ consultabile sul sito internet dell’ARPA entro
trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
ARTICOLO 14
(Informazione e trasparenza)
1. Gli impianti, fissi e mobili per la telefonia mobile, a esclusione delle
microcelle, dovranno essere dotati di idoneo
cartello informativo posizionato permanentemente, in luogo accessibile e
visibile al pubblico, riportante:
a) la data e il numero dell’autorizzazione;
b) la data di attivazione;
c) i dati del gestore;
d) i riferimenti relativi alle relazioni tecniche dell’ARPA e dell’ASS
territorialmente competente;
e) l’indirizzo internet del sito curato dall’ARPA relativo al catasto e alle
caratteristiche tecniche dell’impianto.
2. Gli impianti mobili per la telefonia mobile di cui all’articolo 6, comma 5,
dovranno essere dotati di idoneo cartello informativo posizionato per tutta la
durata della permanenza dell’impianto,
in luogo accessibile e visibile al pubblico, riportante:
a) le date di comunicazione, installazione, attivazione,
disattivazione e dismissione dell’impianto;
b) la descrizione dell’evento straordinario che motiva la necessita’
dell’impianto;
c) i dati del gestore.
3. Il mancato rispetto delle prescrizioni di cui ai commi 1 e 2 comporta
l’irrogazione, da parte del Comune competente, di una sanzione amministrativa
pecuniaria in misura non inferiore a 1.000 euro e non superiore a 6.000 euro.
4. I dati di cui all’articolo 13 dovranno essere pubblicati sul sito internet
curato dall’ARPA entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione di
attivazione dell’impianto.
ARTICOLO 15
(Norme finali e transitorie)
1. I procedimenti consultivi di competenza dell’ARPA e dell’ASS in corso alla
data di entrata in vigore della presente legge si concludono entro i termini
previsti dalla medesima.
2. I termini di cui all’articolo 13, comma 1, per gli altri impianti gia’
attivati, decorrono dall’entrata in vigore della presente legge.
3. Fino all’entrata in vigore del regolamento di cui all’articolo 3, e’ ammessa
la presentazione di istanze purche’ contenenti i dati necessari per
l’istruttoria.
4. Fino all’approvazione del Piano di cui all’articolo 4, i Comuni autorizzano
la realizzazione degli impianti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere a), b) e
c), tenendo conto delle esigenze di copertura del servizio sul territorio, della
tutela della salute della popolazione, della mitigazione dell’impatto ambientale
e paesaggistico, nonche’ del regolamento.
5. In sede di prima applicazione le disposizioni di cui all’articolo 4, comma 1,
non si applicano ai Comuni che alla data di entrata in vigore del regolamento
abbiano approvato o adottato strumenti urbanistici aventi i contenuti previsti
per il Piano.
Formula Finale:
La presente legge regionale sara’ pubblicata nel Bollettino Ufficiale della
Regione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare
come legge della Regione.
Data a Trieste, addi’ 6 dicembre 2004.