AmbienteDiritto.it 

Legislazione  Giurisprudenza


AmbienteDiritto.it - Rivista giuridica - Electronic Law Review - Tutti i diritti sono riservati - Copyright © - AmbienteDiritto.it

Testata registrata presso il Tribunale di Patti Reg. n. 197 del 19/07/2006

Afta  Epizootica

 

 

 

  Il virus   Implicazioni della vaccinazione   Implicazioni economiche della malattia
  Vaccinazione   Epidemiologia   Classificazione dell’agente patogeno
  Animali sensibili   Trasmissione della malattia   Considerazione sull’afta epizootica
  Fonti di contagio   Prevenzione e controllo   Brevi risposte sull’afta epizootica
  Diagnosi clinica   Diagnosi differenziali    Foto 1 - 2

 

 

 

 www.AmbienteDiritto.it

 

 

 

Il virus 

L’afta epizootica è una malattia altamente infettiva causata da un virus. Ci sono sette tipi principali del virus e per ciascun tipo vi è un certo numero di differenti sottotipi. L’infezione si contagia tramite inalazione o attraverso la bocca. Il periodo di incubazione è usualmente di 2 – 7 giorni, ma può trascorrere un periodo di tempo più lungo prima che la malattia venga riconosciuta.

Il virus è facilmente trasferibile e può infettare vaste aree in solo qualche giorno se non vengano prese serie precauzioni. Può essere trasportato dal vento, fino a 35 miglia sulla terra e 180 miglia sull’acqua. Altre cause di diffusione sono gli stessi animali infetti, altri animali che possono non essere infetti ma che possono trasportare la malattia e i movimenti meccanici del virus anche attraverso i trasporti, l’abbigliamento contaminato o le scarpe. I maiali infetti sono un problema particolare poiché essi disperdono grandi quantità di virus attraverso il respiro.

L’afta tende ad essere una malattia invernale, il che è dovuto al fatto che non è così virulenta in condizioni temperate. Il virus è facilmente ucciso attraverso disinfettanti o condizioni mediamente acide. Uccide il virus anche la luce del sole.

 

 

Implicazioni economiche della malattia 

Lo stress e il trauma per la contrazione della malattia ha i suoi maggiori effetti sugli allevamenti. Le mucche soffrono una significativa diminuzione nella produzione del latte, che non sarà mai totalmente recuperata. I maialini possono morire  e gli animali divengono depressi. La crescita rallenta. Tutti questi risultati in una performance economica che nel mercato globale competitivo di oggi determina un significativo svantaggio e possibilmente una esclusione dal mondo degli affari.

 

 

Vaccinazione 

Per prima cosa, è importante comprendere, che allo stato attuale, non vi è alcuna cura per l’afta. I vaccini sono disponibili, ma poiché vi sono diversi distinti ceppi di virus, l’efficacia può essere compromessa. Per essere efficace, il ceppo specifico del virus deve essere identificato e deve essere prodotto un vaccino per combatterlo. Questo vaccino non garantirà l’immunità contro un differente tipo o sottotipo.

Inoltre l’immunità che un animale ottiene dal vaccino non è di lunga durata. Gli animali dovrebbero essere vaccinati due volte l’anno o anche più, con significativi costi economici.

Un ulteriore problema è che i maiali non rispondono bene alla vaccinazione, rimanendo alcuni esposti alla malattia. In una situazione endemica un certo numero di maiali contrae comunque la malattia e deve essere soppresso.

Bisogna infine notare che la politica dell’unione europea circa l’afta epizootica non è seria. Non vi è alcuna politica di vaccinazione.

 

 

Implicazioni della vaccinazione. 

Una volta che il programma di vaccinazione ha inizio, la malattia diviene “endemica”, ciò significa che il virus diviene permanentemente presente nella popolazione. Come conseguenza sarebbero infettati gli animali nel paese. Gli animali vaccinati sarebbero protetti, tuttavia la più suscettibile fauna selvatica non godrebbe di questo lusso e il benessere della popolazione selvatica sarebbe compromesso come risultato.

La vaccinazione creerebbe anticorpi specifici per l’afta epizootica negli animali, sfortunatamente ciò rende impossibile identificare l’animale che ha contratto la malattia. A causa dell’alta virulenza della natura di questa malattia debilitante, e a causa del fatto che gli animali vaccinati non possono essere considerati separatamente dagli animali infetti, il risultato sarebbe che molti paesi non importerebbero animali dalle zone “infette”.

Se la Gran Bretagna iniziasse le vaccinazioni, noi, e possibilmente tutta l’Europa, saremmo classificati come “area infetta”, il che renderebbe impossibile il mercato degli animali verso molte parti del mondo, tra cui U.S.A., Canada e l’Estremo Oriente.

 

 

Classificazione dell’agente patogeno: 

Un virus della famiglia Picornaviridae, genere Aphthovirus.

Sette distinti serotipi immunologici: A, O, C, SAT1, SAT2, SAT3, Asial.

 

  

Resistenza all’azione fisica e chimica

Temperatura: Preservato da refrigerazione e surgelamento e progressivamente inattivato da temperature superiori a 50° C

Ph: Inattivato da un pH <6.0 o >9.0

Disinfettanti: Inattivatop dall’idrossido di sodio (2%), carbonato di sodio (4%), e acido citrico (0,2%). Resistente a iodoformi, ipoclorito e fenolo, specialmente in presenza di materia organica.

Sopravvivenza: sopravvive nei linfonodi a pH neutro, ma è distrutto nei muscoli quando il pH è <6.0 dopo il rigor mortis. Può resistere oltre un mese, secondo le condizioni di temperatura e pH.

 

 

Epidemiologia 

Una delle più contagiose malattie animali, con importanti perdite economiche.

Relativamente bassa mortalità negli animali adulti, ma spesso alta mortalità nei giovani dovuta a miocarditi.

 

 

Animali sensibili 

Bovidi (zebu, bufali domestici, yaks), pecore,capre, porci, tutti i ruminanti selvatici e suidi.

I camelidi (cammelli, dromedari, lama, vigogna) hanno bassa suscettibilità.

 

 

Trasmissione della malattia 

Contatto  diretto ed indiretto

Vettori animati (umani ecc.)

Vettori inanimati (veicoli ecc.)

Vento, specialmente nelle zone temperate

 

 

Fonti di contagio 

Incubazione in animali clinicamente infetti

Respiro, saliva, feci, urine, latte e seme (fino a 4 giorni prima dei segni clinici)

Carne e sottoprodotti in cui il pH sia rimasto al di sotto di 6.0

 

 

Diagnosi clinica 

Bovini

Piressia, anoressia, riduzione nella produzione di latte per 2 – 3 giorni, quindi

Digrignamento dei denti, movimento delle labbra, movimento nervoso delle zampe: causati da vesciche (aphtae) sulle mucose orali e nasali e/o tra le zampe

Dopo 24 ore: la rottura delle vesciche lascia delle abrasioni

Le vesciche possono interessare anche le ghiandole mammarie

Complicazioni: erosione della lingua, superinfezione delle lesioni, mastiti e permanente riduzione della produzione di latte, miocarditi, aborti, morte degli animali giovani, perdita di peso permanente.

Pecore e capre

Le lesioni sono meno pronunciate. Le lesioni ai piedi possono non essere riconosciute: Lesioni sulle gengive delle pecore. Agalactia nelle pecore da latte . Morte dei capi giovani.

Maiali

Possono sviluppare severe lesioni ai piedi. Alta mortalità nei maialini.

 

Large vesicle on nose         Unruptured vesicle on foot

Alcune immagini dei sintomi dell’afta epizootica su maiale, tratte dal sito www.thepigsite.com.

 

Lesioni

Vesciche su lingua, gengive, guance, palato duro e molle, labbra, spazi interdigitali.

Lesioni post mortem sul miocardio, particolarmente sugli animali giovani (cuore di tigre)

 

 

Diagnosi differenziali 

 

Clinicamente indistinguibili:

Stomatite vescicolare

Malattia vescicolare del suino

 

Altre diagnosi differenziali:

Malattia delle mucose

Rinotracheiti infettive bovine

Lingua blu

Stomatite papulare bovina

Diarrea virale bovina

 

 

Prevenzione e controllo 

 

Profilassi sanitaria

Protezione delle zone libere attraverso controlli e sorveglianza dei movimenti animali

Disinfezione di tutti i materiali infetti (automobili, abbigliamento…)

Distruzione dei cadaveri, delle lettiere e dei prodotti di animali suscettibili nell’area infetta

Misure di quarantena

 

Profilassi medica

Vaccino

 


Considerazione sull’afta epizootica 

L’afta non è una malattia da fattoria, ma una malattia che infetta tutti gli animali suscettibili, sia in un allevamento, sia liberi in natura, in quanto parti della nostra varia fauna selvatica. La malattia è gravemente debilitante ed ha significativi effetti sul benessere di tutti gli animali che vengono infettati. Perché termini è necessario prendere adeguate misure di controllo.

La vaccinazione non è una opzione di controllo, poiché non è pienamente efficace o di lunga durata ed è un processo permanentemente a catena.  E’ inoltre costoso e comprometterebbe il mercato dell’esportazione di animali vivi. Simili  restrizioni avrebbero effetti a lungo termine sull’allevamento e sull’intera economia britannica.

L’altra opzione è la radicale eliminazione, il che permetterebbe alle popolazioni future di animali di vivere in modo salubre e garantirebbe una solida base economica per i nostri allevamenti.

Tuttavia, si è visto quanto facilmente la malattia può entrare nel paese e quanto velocemente le è stato permesso di diffondersi. Sono necessari significativi cambiamenti alla struttura dell’ industria produttrice di carne e ai movimenti di animali per garantire che una simile situazione non degeneri nuovamente.

 

 

Brevi risposte sull’afta epizootica 

 

Che cos’è l’afta epizootica?

E’ una malattia virale infettiva che può essere trasmesse anche attraverso l’aria e può uccidere maiali, pecore, bovini e capre. Le zampe e la bocca degli animali infetti si coprono di vesciche che causano incremento della salivazione e perdita di appetito. Rapidamente,  gli animali perdono peso e producono meno latte.

 

E’ possibile tutelare gli animali?

Sì. Invariabilmente, l’afta epizootica non è fatale. Vi è un vaccino disponibile, che, sebbene sia stato usato raramente nell’Unione Europea, è largamente usato in alcune altre parti del mondo.

Tuttavia, a causa della sua natura altamente infettiva, il virus causa serie perdite nella produzione agli allevatori. I veterinari in Gran Bretagna credono che la via migliore per arrestare l’epidemia di afta è distruggere ogni capo infetto, incenerire le carcasse e isolare gli allevamenti affetti in un’area di esclusione avente un raggio di 5 miglia.

 

Gli uomini sono in pericolo?

No. I medici dicono che non vi è rischio per la salute umana. Durante l’epidemia del 1967 ad un uomo è stato diagnosticato il contagio della malattia ed si è sospettato che un bambino l’avesse contratta. La malattia non deve tuttavia essere confusa con un’altra dal nome molto simile, ma con condizioni completamente differenti chiamata hand foot and mouth desease ( In inglese l’afta epizootica viene indicata con il nome di foot and mouth desease) che può colpire particolarmente i bambini.

 

In quali altri paesi si è manifestato il virus dell’afta?

L’afta epizootica è endemica in molte parti del mondo, tra cui Africa, Medio Oriente, Asia e Sud America. Si era pensato che fosse stata virtualmente eradicata dall’Europa, in cui sino ad oggi, la più recente epidemia è stata in Grecia l’anno scorso. Il Nord e Centro America, le Nazioni del Pacifico e i Caraibi sono liberi dal virus

 

 

Brevi informazioni circa l’afta epizootica tratte dal sito www.bbc.uk