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AUTORITÀ D'AMBITO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI - RUOLO DELLE PROVINCE - LEGGE FINANZIARIA 2008


CARLO RAPICAVOLI*
 

 


L'art. 2 comma 38 della Legge Finanziaria 2008 prevede:
"Per le finalità di cui al comma 33, le regioni, nell'esercizio delle rispettive prerogative costituzionali in materia di organizzazione e gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, fatte salve le competenze del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in ottemperanza agli obblighi comunitari, procedono entro il 1º luglio 2008, fatti salvi gli affidamenti e le convenzioni in essere, alla rideterminazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei medesimi servizi secondo i principi dell'efficienza e della riduzione della spesa nel rispetto dei seguenti criteri generali, quali indirizzi di coordinamento della finanza pubblica:
a) in sede di delimitazione degli ambiti secondo i criteri e i principi di cui agli articoli 147 e 200 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, valutazione prioritaria dei territori provinciali quali ambiti territoriali ottimali ai fini dell'attribuzione delle funzioni in materia di rifiuti alle province e delle funzioni in materia di servizio idrico integrato di norma alla provincia corrispondente ovvero, in caso di bacini di dimensioni più ampie del territorio provinciale, alle regioni o alle province interessate, sulla base di appositi accordi; in alternativa, attribuzione delle medesime funzioni ad una delle forme associative tra comuni di cui agli articoli 30 e seguenti del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, composte da sindaci o loro delegati che vi partecipano senza percepire alcun compenso;
b) destinazione delle economie a carattere permanente derivanti dall'attuazione del presente comma, come accertate da ciascuna regione con provvedimento comunicato al Ministro dell'economia e delle finanze, al potenziamento degli interventi di miglioria e manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti e delle infrastrutture di supporto nei rispettivi ambiti territoriali, nonché al contenimento delle tariffe per gli utenti domestici finali".
I commi 33 e 34 precisano che:
"Anche ai fini del coordinamento della finanza pubblica, in attuazione dell'articolo 118 della Costituzione, lo Stato e le regioni, nell'ambito di rispettiva competenza legislativa, provvedono all'accorpamento o alla soppressione degli enti, agenzie od organismi, comunque denominati, titolari di funzioni in tutto o in parte coincidenti con quelle assegnate agli enti territoriali ed alla contestuale riallocazione delle stesse agli enti locali, secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. I comuni e le province provvedono alla soppressione degli enti, agenzie ed organismi, comunque denominati, istituiti dai medesimi enti locali nell'ambito della rispettiva potestà regolamentare e titolari di funzioni in tutto o in parte coincidenti con quelle svolte dagli enti locali medesimi".

La Regione è chiamata, quindi, ad assumere decisioni in ordine agli ambiti territoriali ottimali per la gestione di gestione integrata dei rifiuti urbani entro il 1° luglio prossimo.
La scelta da assumere, prevista dall'art. 2 comma 38 della Legge Finanziaria 2008, impone alla Regione di valutare prioritariamente l'attribuzione delle funzioni delle autorità d'ambito alle province, per la perfetta corrispondenza dei rispettivi territori, procedendo contestualmente alla soppressione degli ATO, come previsto dal comma 33, secondo i principi dell'efficienza e della riduzione della spesa.
La previsione persegue l'obiettivo della riduzione dei cosiddetti "costi della politica" e della razionalizzazione della Pubblica Amministrazione.
E' da sottolineare, altresì, come siamo nuovamente in un periodo in cui si fa sempre più acceso il dibattito sull’utilità delle Province e più in generale si discute sulla necessità di riformare le nostre istituzioni.
Come più volte sottolineato anche dall'UPI, da un'analisi un po’ più attenta emerge chiaramente l’utilità che a svolgere funzioni amministrative e servizi di rete sia un ente intermedio che governa un’area vasta che non può essere sostituito né dalla miriade di comuni, piccoli o piccolissimi, né tanto meno dalle regioni, pena il ritorno ad un nuovo centralismo non utile ai cittadini ed alle imprese.
E chi conosce il territorio del nostro paese sa che proprio nelle aree marginali e periferiche c’è bisogno di un livello istituzionale come le Province.
E' indubbio, tuttavia, che il nostro paese non può più permettersi l’attuale livello di burocrazia e le infinite sovrapposizioni, per cui è davvero difficile oggi, per i cittadini e le imprese, sapere con certezza chi fa che cosa e chi ha la responsabilità della soluzione dei singoli problemi. Troppo spesso i livelli di governo si sovrappongono nell’esercizio delle funzioni ed ognuno dilata i tempi ed aumenta inesorabilmente i costi.
C’è un’altra strada, più immediata, realistica e concreta, per snellire la pubblica amministrazione e ridurre i veri costi della politica.
Siamo un paese che ha visto negli ultimi anni il fiorire migliaia di commissari, di agenzie, di enti, di società che spesso, oltre a moltiplicare i costi, sottraggono al giudizio degli elettori scelte e decisioni di grande rilevanza.
Una normativa che ne riducesse drasticamente il numero e riportasse le funzioni in capo agli enti ad elezione diretta, ci consentirebbe da subito risparmi ben più significativi della eliminazione di un livello di governo, la Provincia, peraltro previsto dalla Costituzione.
Ecco che la scelta di sopprimere gli ATO ed affidarne le funzioni alle Province può essere un primo passo in questa direzione.
Anche in questo modo si ridurrebbero i "costi della politica" ed inoltre le competenze degli ATO sarebbero espletate in modo senza dubbio migliore dalle Province le quali, generalmente, hanno strutture amministrative più efficienti di quelle a disposizione degli ATO.
Le competenze in materia di pianificazione e gestione del servizio integrato dei rifiuti verrebbero accorpate in un unico Ente, la Provincia, che ormai da decenni svolge un ruolo attivo e fondamentale in materia di gestione e di controllo delle attività di gestione dei rifiuti, anche alla luce delle vigenti disposizioni del Testo Unico in materia di ambiente, D. Lgs. 152/2006.
Il correttivo al Testo Unico (D. Lgs. 4/2008) ha ulteriormente precisato che "alle province competono in linea generale le funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale(…)", rafforzando il ruolo della Provincia come Ente di governo della gestione dei rifiuti.
Per questo sarebbe opportuno non perdere questa opportunità di razionalizzazione e semplificazione, trasferendo alle Province le funzioni degli ATO, eliminando le attuali Autorità d'Ambito ed offrendo così al cittadino un segnale di chiarezza concentrando finalmente in un unico soggetto pubblico, la Provincia, ruoli e responsabilità di gestione dei rifiuti sulle quali saranno valutati dal cittadino elettore, senza i consueti rimpalli di competenze.
La scelta è affidata alle Regioni da cui ci si attendono rapide e razionali decisioni.

 

* Direttore Generale della Provincia di Treviso
 

 


Pubblicato su www.AmbienteDiritto.it il 20/05/2008

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