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Testata registrata presso il Tribunale di Patti Reg. n. 197 del 19/07/2006 - ISSN 1974-9562
CORTE
DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 22/04/2010 (Ud. 03/03/2010), Sentenza n.15370
DIRITTO URBANISTICO - Muri di contenimento - Permesso di costruire -
Necessità - Intervento di nuova costruzione che si eleva al di sopra del suolo.
In materia edilizia, per la realizzazione di un muro di contenimento è
necessario il permesso di costruire, in quanto si tratta di un manufatto che si
eleva al di sopra del suolo ed é destinato a trasformare durevolmente l'area
impegnata, come tale va considerato intervento di nuova costruzione (Cass. n.
35898/2008). (Annulla, sentenza della Corte d'Appello di Napoli del 7/07/2009)
Pres. Onorato, Est. Petti, Ric. Testa. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III,
22/04/2010 (Ud. 03/03/2010), Sentenza n.15370
BENI CULTURALI ED AMBIENTALI - Modifica dell'aspetto esteriore di un edificio
- Zona sottoposta a vincolo paesaggistico - Preventiva autorizzazione -
Necessità - Art. 181 D. L.vo n. 42/20004 - Interventi esenti - art. 149 lett. a)
D. L.vo n. 42/20004 - Fattispecie. Nelle zone sottoposte a vincolo
paesaggistico, qualsiasi modificazione dell'aspetto esteriore dell'edificio
senza la preventiva autorizzazione configura il reato di cui all'articolo 181
del decreto legislativo n. 42 del 2004. Sono esenti dall'autorizzazione gli
interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria o di risanamento
conservativo a condizione però che non modifichino l'aspetto esteriore
dell'edificio o non alterino lo stato dei luoghi (art. 149 lettera a) decreto
legislativo n 42 del 2004). Nella specie, è stato modificato l'aspetto esteriore
dell'edificio realizzando una scalinata esterna in cemento armato in maniera
difforme da quella preesistente senza il permesso di costruire e senza la
denuncia al genio Civile ed apportando altre modificazione al prospetto
dell'edificio. (Annulla, sentenza della Corte d'Appello di Napoli del 7/07/2009)
Pres. Onorato, Est. Petti, Ric. Testa. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III,
22/04/2010 (Ud. 03/03/2010), Sentenza n.15370
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UDIENZA del 03.03.2010
SENTENZA N. 467
REG. GENERALE N. 45297/2009
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
Sez. III Penale
Composta dai sigg.
magistrati:
Dott. Pierluigi Onorato
presidente
Dott Agostino Cordova
consigliere
Dott. Ciro Petti
consigliere
Dott Silvio Amoresano
consigliere
Dott. Luigi Marini
consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
- sul ricorso proposto da difensore di Testa Concetta, nata a Napoli il xx/xx/xxxx
avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli del 7 luglio del 2009;
- udita la relazione svolta dal consigliere dott. Ciro Petti;
sentito il Procuratore generale nella persona del dott. Gioacchino Izzo il quale
ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente ai reati ascritti ai
capi c) ed e) perché estinti per prescrizione e per il rigetto nel resto;
- letti il ricorso e la sentenza denunciata osserva quanto
segue:
IN FATTO
La Corte d'Appello di Napoli, con sentenza del 7 luglio del 2009, in parziale
riforma di quella pronunciata dal tribunale della medesima città l' 11 aprile
del 2007, revocava la condizione apposta al beneficio della sospensione
condizionale della pena e confermava la condanna inflitta a Testa Concetta, quale
responsabile del reato di cui all'articolo 44 lettera b) del d P.R. n. 380 del
2000, per avere proceduto a lavori di ristrutturazione che hanno comportato la
modificazione della sagoma dell'edificio
senza il permesso di costruire nonché del reato di cui all'articolo 181 decreto
legislativo n. 42 del 2004 e 734 c.p., per avere effettuato l'opera anzidetta
senza il nulla osta paesaggistico e delle connesse violazioni delle disposizioni
antisismiche e di quelle sulle costruzioni in cemento armato. Fatti accertati il
28 giugno del 2004.
In primo grado la prevenuta era stata condannata anche al risarcimento del danno
nei confronti del Comune di Napoli costituitosi parte civile.
Secondo la ricostruzione fattuale contenuta nel provvedimento impugnato
l'imputata aveva spostato un muro di contenimento, modificato l'andamento di una
scala esterna e sostituito un fregio dell'edificio.
Ricorre per cassazione l'imputata deducendo la violazione delle norme
incriminatici nonché omessa motivazione. Sostiene che l'intervento non richiedeva
il permesso di costruire essendo inquadrabile nella manutenzione, in quanto non
era stata sostanzialmente modificata la sagoma dell'edificio e non era stata
alterata la bellezza paesaggistica.
In ordine agli altri reati manca completamente la motivazione.
IN DIRITTO
Il collegio rileva preliminarmente che i reati contestati ai capi C) ed E)
essendo puniti con la sola ammenda si sono estinti per prescrizione essendo
maturato alla data del 6 marzo del 2009 il termine prescrizionale prorogato di
anni tre, avuto pure riguardo al periodo durante il quale il dibattimento è
rimasto sospeso per impedimento dell'imputato o del suo difensore (dal 13
dicembre del 2006 al 14 febbraio del 2007 per l'astensione del difensore dalle
udienze proclamata dall'Ordine degli avvocati; dal 20 novembre del 2007 al 18
marzo del 2008 per impedimento dell'imputata calcolato in giorni sessanta, dal
18 marzo del 2008 al 7 luglio del 2009 per rinvio chiesto dal difensore). Di
conseguenza va eliminata la relativa pena di giorni 10 di arresto ed curo 150 di
ammenda.
Nel merito per la presenza di due decisioni conformi non emergono elementi per
un proscioglimento più favorevole della declaratoria di estinzione del reato per
prescrizione.
Nel resto il ricorso va respinto essendo configurabili gli altri reati
contestati.
Secondo l'orientamento di questa Corte (Cass. n. 35898 del 2008) in materia
edilizia, è necessario il permesso di costruire per la realizzazione di un muro
di contenimento, in quanto si tratta di un manufatto che si eleva al di sopra
del suolo ed é destinato a trasformare durevolmente l'area
impegnata, come tale va considerato intervento di nuova costruzione.
Nella fattispecie peraltro la prevenuta non si è limitata a spostare previa
demolizione e ricostruzione un muro di contenimento, ma ha anche modificato
l'aspetto esteriore dell'edificio realizzando una scalinata esterna in cemento
armato in maniera difforme da quella preesistente senza il permesso di costruire
e senza la denuncia al genio Civile ed apportando altre modificazione al
prospetto dell'edificio.
Configurabile è anche il reato di cui all'articolo 181 del decreto legislativo n
42 del 2004 perché nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico, qualsiasi
modificazione dell'aspetto esteriore dell'edificio deve essere preventivamente
autorizzata. Sono esenti dall'autorizzazione gli interventi di manutenzione
ordinaria o straordinaria o di risanamento conservativo a condizione però che
non modifichino l'aspetto esteriore dell'edificio o non alterino lo stato dei
luoghi (art. 149 lettera a decreto legislativo n 42 del 2004).
Le modifiche apportate dalla prevenuta hanno modificato l'aspetto esteriore
dell'edificio e con lo spostamento del muro hanno anche alterato lo stato dei
luoghi.
P.Q.M.
LA CORTE
Letti gli artt 616 e 620 c.p.p.
Annulla
Senza rinvio la sentenza impugnata relativamente ai reati di cui ai capi C) ed
E) perché estinti per prescrizione ed elimina la relativa pena di gg 10 di
arresto e 150 di ammenda.
Rigetta nel resto il ricorso
Così deciso in Roma il 3 marzo del 2010
DEPOSITATA IN CANCELLERIA il 22 APR. 2010
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