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Testata registrata presso il Tribunale di Patti Reg. n. 197 del 19/07/2006 - ISSN 1974-9562
CONSIGLIO DI STATO Sez. VI - 21 luglio 2011, Sentenza n.
4418
BENI CULTURALI E AMBIENTALI - Vincolo paesaggistico - Compromissione della
bellezza naturale ad opera di preesistenti realizzazioni - Nuove costruzioni -
Effettiva e reale tutela del paesaggio. Pur dovendo l’intervento della
Sovrintendenza tendere alla conservazione dei valori presidiati dal vincolo al
fine di evitare ulteriori interventi deturpanti, a prescindere dall’esistenza di
eventuali altre evidenze abusive, dal momento che la situazione di
compromissione della bellezza naturale ad opera di preesistenti realizzazioni,
anziché impedire, maggiormente richiede che nuove costruzioni non alterino
maggiormente l’ambito protetto, nondimeno, la prevenzione di ulteriori
deturpamenti deve essere effettiva e non solo teorica. La valutazione
dell’Amministrazione va necessariamente, quindi, riferita alla circostante,
anche se circoscritta, realtà dei luoghi nei quali il manufatto considerato
viene ad inserirsi, dal momento che l’effettiva tutela del paesaggio, e non
l’inutile evocazione di un valore astratto ed irreale, è l’obiettivo da
perseguire nell’esercizio della funzione di tutela: il giudizio di comparazione
dell’opera al contesto da difendere va compiuto, in conclusione, tenendo
presente le effettive e reali condizioni di sistema dell’area in cui il
manufatto è stato inserito (sul punto, cfr. Cons. Stato, VI, 29 dicembre 2010,
n. 9578). Pres. Severini, Est. Vigotti - D.P.A. (avv.ti De Giorgi Cezzi e
Nicolardi) c. Ministero per i beni e le attività culturali e altro (Avv. Stato)
e Comune di Taranto (avv. Relleva) - (Riforma T.a.r. Puglia, Lecce, Sez. I n.
6044/2005) -
CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI - 21 luglio 2011, n. 4418
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REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
N. 04418/2011REG.PROV.COLL.
N. 02473/2006 REG.RIC.
N. 02474/2006 REG.RIC.
N. 02475/2006 REG.RIC.
N. 02477/2006 REG.RIC.
N. 02478/2006 REG.RIC.
N. 02479/2006 REG.RIC.
N. 02480/2006 REG.RIC.
N. 02481/2006 REG.RIC.
N. 02925/2006 REG.RIC.
N. 03069/2006 REG.RIC.
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2473 del 2006, proposto da:
Di Palmo Addolorata, rappresentata e difesa dagli avvocati Gabriella De Giorgi
Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco Gardin in Roma, via
L. Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12; Comune di Taranto,
rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva, domiciliatario in Roma,
viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2474 del 2006, proposto da:
Di Palma Antonio, rappresentato e difeso dagli avvocati Gabriella De Giorgi
Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco Gardin in Roma, via
L. Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12; Comune di Taranto
sul ricorso numero di registro generale 2475 del 2006, proposto da:
Di Palma Cosimo, rappresentato e difeso dagli avvocati Gabriella De Giorgi Cezzi
e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco Gardin in Roma, via L.
Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva
domiciliata rio in Roma, viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2477 del 2006, proposto da:
D'Amore Saveria, rappresentato e difeso dagli avv. rappresentato e difeso dagli
avvocati Gabriella De Giorgi Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto
presso Marco Gardin in Roma, via L. Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva
domiciliata rio in Roma, viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2478 del 2006, proposto da:
Ungaro Guido, rappresentato e difeso dagli avvocati Gabriella De Giorgi Cezzi e
Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco Gardin in Roma, via L.
Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12; Comune di Taranto,
rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva domiciliatario in Roma,
viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2479 del 2006, proposto da:
Dattesi Vincenzo e Dattesi Maria Antonietta;, rappresentati e difesi dagli
avvocati Gabriella De Giorgi Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto
presso Marco Gardin in Roma, via L. Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva
domiciliatario in Roma, viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2480 del 2006, proposto da:
Trono Giovanni, Giuseppa Vincenza, rappresentati e difesi dagli avvocati
Gabriella De Giorgi Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco
Gardin in Roma, via L. Mantegazza 24;
contro
Ministero per i beni e le attività culturali in persona del Ministro in carica,
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia in persona
del Soprintendente in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale
dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva
domiciliatario in Roma, viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2481 del 2006, proposto da:
Pranzo Vincenzo, rappresentato e difeso dagli avv avvocati Gabriella De Giorgi
Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco Gardin in Roma, via
L. Mantegazza 24;
contro
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva,
domiciliatario in Roma, viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 2925 del 2006, proposto da:
Fabrizio Giuseppe, rappresentato e difeso dagli avvocati Gabriella De Giorgi
Cezzi e Pietro Nicolardi, con domicilio eletto presso Marco Gardin in Roma, via
L. Mantegazza 24;
contro
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva,
domiciliatario in Roma, viale G. Mazzini, 142;
sul ricorso numero di registro generale 3069 del 2006, proposto da:
Delliponti Carlo Alberto, rappresentato e difeso dall'avvocato Irene Vaglia, con
domicilio eletto presso Giuseppe Placidi in Roma, via Cosseria N. 2;
contro
Comune di Taranto, rappresentato e difeso dall'avvocato Piero G. Relleva
domiciliatario in Roma, viale G. Mazzini, 142;
per la riforma
quanto al ricorso n. 2473 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06044/2005, resa tra le parti, concernente RILASCIO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2474 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06049/2005, resa tra le parti, concernente RILASCIO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2475 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06045/2005, resa tra le parti, concernente RILASCIO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2477 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06046/2005, resa tra le parti, concernente RILASCIO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2478 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06047/2005, resa tra le parti, concernente RILASCIO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2479 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06042/2005, resa tra le parti, concernente DINIEGO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2480 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06048/2005, resa tra le parti, concernente DINIEGO NULLA-OSTA PAESAGGISTICO
CONCERNENTE EDIFICIO DESTIN. A CIVILE ABITAZ.
quanto al ricorso n. 2481 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
06050/2005, resa tra le parti, concernente DINIEGO PARERE PAESAGGISTICO
FAVOREVOLE
quanto al ricorso n. 2925 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
00118/2006, resa tra le parti, concernente DINIEGO PARERE PAESAGGISTICO
FAVOREVOLE
quanto al ricorso n. 3069 del 2006:
della sentenza del T.a.r. Puglia - Sez. Staccata Di Lecce: Sezione I n.
00124/2006, resa tra le parti, concernente DINIEGO PARERE PAESAGGISTICO
FAVOREVOLE
Visti i ricorsi in appello e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio delle Amministrazioni intimate;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 14 giugno 2011 il consigliere Roberta
Vigotti e uditi per le parti gli avvocati De Giorgi, Nicolardi, Vaglia e
l’avvocato dello Stato Marchini;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
I ricorrenti, proprietari di immobili destinati a civile abitazione nel Comune
di Taranto, località Torretta – Isola amministrativa, chiedono la riforma delle
sentenze con le quali il Tribunale amministrativo regionale della Puglia ha
respinto i gravami proposti avverso i provvedimenti con i quali la
Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio della Puglia ha
annullato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune per la sanatoria
degli immobili, ovvero avverso il diniego (il signor Fabrizio Giuseppe) o la
revoca (i signori Pranzo Vincenzo e Delliponti Carlo Alberto) del nulla osta da
parte del Comune stesso.
I) Gli appelli, che sono affidati a censure in larga parte sovrapponibili e che
riguardano edifici aventi caratteristiche costruttive analoghe e situati in un
medesimo contesto urbanistico, possono essere riuniti al fine di un’unica
decisione.
II) Essi sono fondati, sotto il profilo, avente carattere assorbente delle
ulteriori censure, della mancata considerazione, da parte dell’amministrazione
municipale o della Soprintendenza, delle effettive caratteristiche dell’area
interessata e degli edifici oggetto delle istanze di condono.
Le costruzioni oggetto dei provvedimenti in esame, come emerge dalle risultanze
istruttorie, fanno parte di una edificazione realizzata in epoca antecedente
l’entrata in vigore della legge 6 agosto 1967, n. 765 avente caratteristiche
omogenee e che, pur insistente nella fascia di trecento metri dal confine del
demanio marittimo, ricade all’interno del perimetro dei territori costruiti ai
sensi del Piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio e i beni
ambientali approvato dalla Regione Puglia il 15 dicembre 2000.
Per effetto dell’intensa edificazione realizzata negli anni sessanta del secolo
scorso, in gran parte oggetto di provvedimenti assunti in sanatoria
dall’amministrazione comunale e favorevolmente esaminati dalla competente
Soprintendenza (come emerge dalle risultanze dell’istruttoria disposta con
ordinanza in data 15 marzo 2011), l’area appare quindi, di fatto,
sostanzialmente modificata nelle sue connotazioni essenziali, malgrado il
vincolo paesaggistico poi imposto, a tutela di quanto rimaneva ancora da
salvaguardare, con decreto ministeriale 1° agosto 1985.
In una tale situazione, che si riferisce a realizzazioni ampiamente precedenti
il vincolo e dove l’azione pubblica di gestione del vincolo è svolta non ai fini
della legittimazione preventiva di un’edificazione futura, ma ai fini di una
sanatoria postuma di un’edificazione passata da lunghissimo tempo, va rilevato
che, pur essendo principio condiviso dal Collegio che l’intervento della
Sovpintendenza deve tendere alla conservazione dei valori presidiati dal vincolo
al fine di evitare ulteriori interventi deturpanti, a prescindere dall’esistenza
di eventuali altre evidenze abusive, dal momento che la situazione di
compromissione della bellezza naturale ad opera di preesistenti realizzazioni,
anziché impedire, maggiormente richiede che nuove costruzioni non alterino
maggiormente l’ambito protetto, va comunque ribadito che, nondimeno, la
prevenzione di ulteriori deturpamenti deve essere effettiva e non solo teorica.
La valutazione dell’Amministrazione va necessariamente, quindi, riferita alla
circostante, anche se circoscritta, realtà dei luoghi nei quali il manufatto
considerato viene ad inserirsi, dal momento che l’effettiva tutela del
paesaggio, e non l’inutile evocazione di un valore astratto ed irreale, è
l’obiettivo da perseguire nell’esercizio della funzione di tutela: il giudizio
di comparazione dell’opera al contesto da difendere va compiuto, in conclusione,
tenendo presente le effettive e reali condizioni di sistema dell’area in cui il
manufatto è stato inserito (sul punto, cfr. Cons. Stato, VI, 29 dicembre 2010,
n. 9578).
Tale valutazione, nel caso delle sanatorie delle edificazioni oggetto delle
richieste di condono in questione, va dunque rapportata alla considerazione del
sistematico degrado degli originari valori paesaggistici naturali esistenti
sull’area, degrado che è precedente al vincolo e che si è sedimentato per
effetto delle numerose costruzioni del tipo e del genere di quella di cui si
discute, nel cui stretto contesto questa è collocata e che sono state oggetto,
come detto, di provvedimenti di sanatoria edilizia e paesaggistica consolidati
nel tempo.
Questa circostanza, se da un lato non fa certo venir meno il vincolo
paesaggistico (e con esso la necessità che ogni nuovo intervento vi risulti
compatibile, come che una tale compatibilità venga accuratamente vagliata), da
un altro richiede all’Amministrazione di tener presente la realtà e di valutare
l’offensività effettiva dell’innovazione rispetto a quanto davvero persiste dei
valori paesistici protetti. Non è estranea la considerazione che, in forza di
atti favorevoli succedutisi nel tempo, il Comune di Taranto e la Soprintendenza
hanno consentito, il mantenimento di edifici analoghi, per caratteristiche
costruttive, ubicazione ed epoca di realizzazione, a quelli oggetto degli atti
qui impugnati in primo grado: tale considerazione vale perché, con quelli,
questi costituiscono uno stretto continuum urbano, sicché la considerazione del
contesto fattuale non va nella specie pretermessa.
III) Gli appelli sono, pertanto, fondati sotto il profilo considerato, che ha
carattere assorbente delle ulteriori censure sollevate con i ricorsi. Le
sentenze impugnate devono, di conseguenza, essere riformate, ma sussistono
giustificati motivi per compensare tra le parti le spese anche del secondo grado
del giudizio.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente
pronunciando sugli appelli in epigrafe indicati, li riunisce e li accoglie e,
per l’effetto, in riforma delle sentenze impugnate, accoglie i ricorsi di primo
grado e annulla i provvedimenti che ne sono oggetto.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 14 giugno 2011 con
l'intervento dei magistrati:
Giuseppe Severini, Presidente
Roberto Garofoli, Consigliere
Bruno Rosario Polito, Consigliere
Roberto Giovagnoli, Consigliere
Roberta Vigotti, Consigliere, Estensore
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 21/07/2011
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
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