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Testata registrata presso il Tribunale di Patti Reg. n. 197 del 19/07/2006 - ISSN 1974-9562
T.A.R.
LOMBARDIA, Milano, Sez. IV - 7 giugno 2011, n. 1408
RIFIUTI - Ordine di smaltimento
ex art. 192 d.lgs. n. 152/2006 - Presupposto - Accertamento della
responsabilità. Secondo l’art. 192 del D. Lgs. 152/2006 l’ordine di
smaltimento presuppone l’accertamento di una responsabilità a titolo quantomeno
di colpa in capo all’autore dell’abbandono dei rifiuti, e lo stesso vale per il
proprietario o titolare di altro diritto reale o personale sull’area
interessata, che venga chiamato a rispondere in solido dell’illecito (TAR
Toscana Sez. II sent. 1447 del 17 settembre 2009). Pres. Leo, Est. Di Mario -
Consorzio d. R. (avv. Mantovani) c. Comune di Milano (avv.ti Ammendola e Surano)
- TAR LOMBARDIA, Milano, Sez. IV- 7 giugno 2011, n. 1408
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N. 01408/2011 REG.PROV.COLL.
N. 01585/2008 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1585 del 2008, proposto da: Consorzio di
Roggia Vettabbia, rappresentato e difeso dall'avv. Francesco Mantovani, con
domicilio eletto presso Francesco Mantovani in Milano, via S. Senatore, 10;
contro
Comune di Milano, rappresentato e difeso dagli avv. Salvatore Ammendola, Maria
Rita Surano, domiciliata per legge in Milano, via Andreani 10;
nei confronti di
Regione Lombardia;
Ministero dell'Economia e delle Finanze, rappresentato e difeso dall'Avvocatura
distr.le dello Stato di Milano, domiciliata per legge in Milano, via Freguglia,
1;
per l'annullamento
dell’invito del direttore del Settore Attuazione Politiche Ambientali del Comune
di Milano del 27.03.2008 avente ad oggetto: inconvenienti igienici presso l’area
di via San Bernardo 16 e contenente l’invito a provvedere entro 30 giorni in
relazione all’area identificata catastalmente al foglio 641, particella 41 del
nuovo catasto terreni del Comune di Milano: 1) ad effettuare il taglio della
vegetazione incolta ed al mantenimento in costante stato di pulizia dell’area;
2) a pulire l’area mediante raccolta e smaltimento dei rifiuti presenti in
conformità alle disposizioni di legge e portare via il serbatoio carrellato; 3)
ad effettuare idonei trattamenti di derattizzazione con mantenimento della
situazione nel tempo.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Comune di Milano e di Ministero
dell'Economia e delle Finanze;
Vista la sentenza del TAR Lombardia, Milano, sez. IV, 29 marzo 2010 n. 832;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 27 aprile 2011 il dott. Alberto Di
Mario e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Il Comune di Milano, con il provvedimento impugnato, ha ordinato al Consorzio
la manutenzione dell’area in questione attraverso una serie di opere.
Contro il suddetto provvedimento il Consorzio solleva le seguenti questioni in
fatto ed in diritto.
I) Violazione dell’art. 948 c.c. ed eccesso di potere nell’individuare il
destinatario dei suddetti obblighi in quanto il Consorzio non è il proprietario
dell’area.
II) Violazione dell’art. 192 del D. Lgs. 152/2006 in quanto il Consorzio non
sarebbe responsabile in ordine al deposito dei rifiuti e quindi non sarebbe
obbligato alla loro rimozione.
La difesa erariale chiede l’estromissione dell’Agenzia del Demanio in quanto la
vigilanza sul demanio idrico appartiene alla Regione.
Con la sentenza parziale 29/03/2010 n. 832 questa Sezione ha respinto in parte
il ricorso mentre per quanto riguarda l’obbligo di raccolta e smaltimento dei
rifiuti, è ritenuto necessario verificare gli aspetti relativi alla
responsabilità del Consorzio per cui si ritiene necessario acquisire dal Comune
gli atti richiamati nel provvedimento impugnato, che sono: a) il verbale del
sopralluogo effettuato dall’A.S.L. città di Milano; b) il verbale del
sopralluogo effettuato dal servizio tecnico ed energia del Settore attuazione
politiche ambientali del Comune, oltre alle deduzioni del Comune sui profili di
fatto e sui motivi in diritto del ricorso.
La difesa comunale ha provveduto al deposito in giudizio della documentazione
indicata.
La ricorrente ha insistito per la reiezione del ricorso in quanto la
documentazione fotografica presentata e gli accertamenti dell’ASL si
riferirebbero ad un mappale diverso da quello per il quale è stata emanata
l’ordinanza.
La difesa comunale ha chiesto la reiezione del ricorso.
All’udienza del 24 maggio 2011 la causa è stata trattenuta dal Collegio per la
decisione.
2. In primo luogo occorre estromettere l’Agenzia del Demanio in quanto estranea
alla lite, trattandosi di ente sul quale non grava alcun obbligo di manutenzione
o di vigilanza dell’area.
Nel merito il secondo motivo di ricorso è fondato in quanto dagli accertamenti
effettuati risulta solo una situazione di degrado cagionata dall’accumulo di
rifiuti sull’area senza che sia possibile risalire alla responsabilità del
Consorzio, che il Comune ha ritenuto implicitamente esistente.
Secondo l’art. 192 del D. Lgs. 152/2006, invece, l’ordine di smaltimento
presuppone l’accertamento di una responsabilità a titolo quantomeno di colpa in
capo all’autore dell’abbandono dei rifiuti, e lo stesso vale per il proprietario
o titolare di altro diritto reale o personale sull’area interessata, che venga
chiamato a rispondere in solido dell’illecito (TAR Toscana Sez. II sent. 1447
del 17 settembre 2009).
Ciò non significa che, nel caso in questione, non possano sussistere
responsabilità del Consorzio in quanto, dalla documentazione fotografica in atti
risulta che almeno parte dei rifiuti sarebbero detriti provenienti da edifici
semi diroccati rispetto ai quali non è possibile individuare una responsabilità
diversa rispetto a quella del proprietario o del gestore dell’area. In ogni caso
l’amministrazione deve valutare la provenienza dei rifiuti e ricercare i
responsabili.
A ciò si aggiungono i dubbi in merito alla corrispondenza tra gli accertamenti
effettuati dall’ASL ed il mappale oggetto di ordinanza, dubbi che
l’amministrazione non è stata in grado di fugare.
In definitiva quindi il provvedimento impugnato va annullato nella parte in cui
ordina la rimozione dei rifiuti dal parte del Consorzio.
Sussistono quindi giustificati motivi per disporre la compensazione delle spese
dell’intero giudizio.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta),
definitivamente pronunciando sul ricorso, nella parte in cui non è stato già
deciso con la sentenza del TAR Lombardia, Milano, sez. IV, 29 marzo 2010 n. 832,
estromette l’Agenzia del Demanio e per il resto lo accoglie e per l’effetto
annulla il provvedimento impugnato nella parte in cui ordina la rimozione dei
rifiuti dal parte del Consorzio.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Milano nella camera di consiglio del giorno 27 aprile 2011 con
l'intervento dei magistrati:
Adriano Leo, Presidente
Elena Quadri, Consigliere
Alberto Di Mario, Referendario, Estensore
L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 07/06/2011
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
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