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Il contrasto all’abusivismo edilizio tra obbligo di motivazione e legittimo affidamento.

L’ANNULLAMENTO D’UFFICIO E L’ORDINE DI DEMOLIZIONE.

Il contrasto all’abusivismo edilizio tra obbligo di motivazione e legittimo affidamento.

Stefano De Rosa

SOMMARIO: 1. Premesse. – 2. L’annullamento d’ufficio del titolo edilizio illegittimo: l’intervento dell’Adunanza Plenaria n. 8 del 2017. – 3. L’incidenza del decorso del tempo sull’ordine di demolizione di manufatto abusivo: l’intervento dell’Adunanza Plenaria n. 9 del 2017. – 4. Osservazioni conclusive.




Abstract

Il presente elaborato intende analizzare il problema del fondamento e dei limiti dell’annullamento d’ufficio del titolo edilizio illegittimo e, inoltre, dell’incidenza del decorso del tempo sull’intervento repressivo dell’Amministrazione rispetto ad abusi edilizi commessi in assenza di titolo. Assumono un ruolo centrale le pronunce dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 8 e 9 del 2017 che hanno contribuito a delineare un quadro coerente di principi da rispettare nel contrasto all’abusivismo edilizio.

Nell’ipotesi di annullamento di un titolo edilizio illegittimo il Consiglio di Stato ha sostenuto che l’annullamento possa essere disposto entro un termine ragionevole decorrente dal momento della scoperta da parte dell’Amministrazione dei fatti e circostanze che giustificano il ritiro. L’onere motivazionale risulta soddisfatto qualora l’Amministrazione svolga un giudizio comparativo tra l’interesse pubblico al ripristino della legalità violata e l’interesse privato al mantenimento del provvedimento. Tale onere è attenuato nell’ipotesi in cui vi siano interessi pubblici rilevanti sottesi al provvedimento amministrativo ovvero nell’ipotesi in cui il privato abbia fornito una prospettazione non veritiera dei fatti fondanti il provvedimento autorizzativo edilizio.

Nella diversa ipotesi di costruzione edificata sine titulo, il Consiglio di Stato ha ritenuto l’ordine di demolizione come atto vincolato che non richiede alcuna motivazione in ordine alle ragioni di interesse pubblico che impongono la rimozione dell’abuso né la considerazione delle posizioni di eventuali controinteressati. In questo caso, ad avviso dell’Adunanza Plenaria, l’inerzia della pubblica amministrazione protrattasi nel tempo non determina alcun legittimo affidamento in capo al privato, anche se il titolare attuale dell’immobile non sia il responsabile dell’abuso.

The purpose of the article is to investigate the problem about the limits of the “ex officio annulment” of illegitimate building permits and about the connection between the flow of time and the building demolition ordinance of the Administration.

The decisions of the Plenary Meeting of the State Council n. 8 and n. 9 of 2017 are very important because they state the general principles that regolate the contrast of building abuse.

The Plenary Meeting of the State Council considered that the “ex officio annulment” of illegitimate building permits can be decide in a reasonable time starting from the moment when the Administration becomes aware of the facts that cause the infringed legality. The act of cancellation of a building permit’s motivation must give evidence that a comparative assessment between the public interest in the establishment of the infringed legality and the private interest in mantaining the provision has been carried out. This burden is mitigated when the Administration has to decide in cases of “self-evident” public interests as well as in the case an individual gives a false representation of reality.

In the different hypothesis of unauthorized building, The Plenary Meeting of the State Council considered that the building demolition ordinance of the Administration doesn’t need the motivation on the public interest to remove the illegal building or on the private interest. In this case, the Administration’s inactivity for a long time can’t cause a private’s legitimate expectation, though the present private has not responsabilities of building abuse.





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