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BOSCHI
REGIONE SICILIA
G.U.R.S. 18 agosto
2000, n. 38
Criteri per l'individuazione delle formazioni
rupestri, ripariali e della macchia mediterranea.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale 16 aprile 1996, n. 16
"Riordino della legislazione in materia forestale e di tutela della
vegetazione";
Visto l'art. 1 della legge regionale 19 agosto 1999,
n. 13, che modifica l'art. 4 della legge regionale 16 aprile 1996, n. 16,
recante la definizione di bosco;
Visto il comma 3 dell'art. 4 della legge regionale 16
aprile 1996, n. 16, così come modificato dal citato art. 1 della legge
regionale 19 agosto 1999, n. 13, il quale prevede che vengano determinati con
apposito provvedimento i criteri per l'individuazione delle formazioni
rupestri, riparali e della macchia mediterranea;
Vista la nota n. 2361 del 9 dicembre 1999 della
Direzione regionale delle foreste, con cui è stato dato incarico ad apposita
commissione di elaborare una proposta in merito ai cennati criteri;
Vista la nota n. 14840 datata 25 maggio 2000, con cui
la suddetta commissione ha trasmesso alla Direzione regionale delle foreste la
proposta riguardante i criteri di che trattasi;
Considerato che la proposta formulata è coerente con
le prescrizioni legislative sopra richiamate;
Su proposta dell'Assessore regionale per l'agricoltura
e le foreste;
A' termini delle vigenti disposizioni;
Decreta:
Art. 1
Definizione di macchia mediterranea
Per le finalità del presente decreto, si definisce
macchia mediterranea una formazione vegetale, rappresentativa del clima
termomediterraneo caratterizzata da elementi sclerofillici costituenti
associazioni proprie dell'Oleo-Ceratonion, alleanza dell'ordine
Pistacio-Rhamnetalia alaterni (Quercetea ilicis), insediata stabilmente in
spazi appropriati in maniera continua e costituita da specie legnose arbustive
a volte associate ad arboree, più o meno uniformi sotto l'aspetto fisionomico e
tassonomico.
Le specie guida più espressive sono rappresentate da:
- Alaterno (Rhamnus Alàternus);
- Alloro (Laurus nobilis);
- Bupleuro fruticoso (Bupleurum fruticosum);
- Caprifoglio mediterraneo (Lonicera implexa);
- Caprifoglio etrusco (Lonicera etrusca);
- Carrubbazzo (Anagyris foetida);
- Carrubo (Ceratonia siliqua);
- Citiso delle Eolie (Cytisus aeolicus);
- Corbezzolo (Arbutus unedo);
- Efedra distachia (Ephedra distachya);
- Efedra maggiore (Ephedra maior)
- Erica (Erica ss.pp.);
- Ginepro feniceo
(Juniperus phoenicea, incl. J. turifera);
- Ginepro ossicedro
(Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa);
- Ginestra delle Madonie (Genista madoniensis);
- Ginestra delle Eolie (Genista tyrrhena);
- Ginestra dell'Etna (Genista aetnensis);
- Ilatro comune (Phillyrea latifoglia, incl. P.
media);
- Ilatro sottile (Phillyrea angustifolia);
- Lentisco (Pistacia lentiscus);
- Mirto (Mirtus communis);
- Olivastro (Olea europaea var. sylvestris);
- Palma nana (Chamaerops humilis);
- Periploca minore (Periploca laevigata subsp.
angustifolia);
- Quercia di Solunto (Quercus x soluntina);
- Quercia spinosa (Quercus calliprinos);
- Ranno con foglie d'Olivo (Rhamnus oleoides);
- Salvione giallo (Phlomis fruticosa);
- Terebinto (Pistacia terebinthus);
- Viburno (Viburnum tinus).
Per l'attribuzione di una determinata formazione
vegetale alla macchia mediterranea occorre che siano rappresentate almeno
cinque delle specie elencate ivi compresi gli elementi arborei riconducibili
alla stessa associazione dell'Oleo-Ceratonion.
La presenza diffusa nell'ambito della superficie
considerata di una o più specie legnose residuate da colture agricole (olivo,
mandorlo, frassino, noce, pero, nocciolo, melo, pistacchio, agrumi etc.) esclude
ogni riferimento alla macchia mediterranea.
Art. 2
Definizione di formazione rupestre
Per le finalità del presente decreto, si definisce
formazione rupestre una formazione forestale anche discontinua insediata in
balze scoscese con picchi e dirupi rocciosi caratterizzata dalla presenza
diffusa di almeno dieci tra le specie di casmofite (legnose, semilegnose ed
erbacee) appresso elencate, più espressive dell'abitat rupestre ed in cui sia
ricompresa una componente di almeno il 30% di elementi arborei o arbustivi
tipici delle cenosi a macchia mediterranea individuati al punto uno.
Le specie guida più espressive sono rappresentate da:
- Adenocarpo (Adenocarpus complicatus);
- Atamanta siciliana (Athamanta sicula);
- Camomilla delle Madonie (Anthemis cupaniana);
- Cappero (Capparis spinosa);
- Cavolo biancastro (Brassica incana);
- Cavolo delle Egadi (Brassica macrocarpa);
- Cavolo rupestre (Brassica rupestris s.l.);
- Cavolo villoso (Brassica villosa s.l.);
- Centaurea (Centaurea tauromenitana);
- Centaruea eolica (Centaurea aeolica);
- Ciombolino siciliano (Cymbalaria pubescens);
- Coronilla (Coronilla emerus);
- Erba perla mediterannea (Lithodora rosmarinifolia);
- Euforbia di Bivona (Euphorbia bivonae);
- Finocchiella di Boccone (Seseli bocconi ssp.
bocconi);
- Fiordaliso delle scogliere (Centaurea ucriae s.l.)
- Garofano rupicolo (Dianthus rupcola);
- Iberide florida (Iberis semper florens);
- Inula (Inula crithmoides);
- Kochia (Kochia saxicola);
- Ortica rupestre (Urtica rupestris);
- Pepetuini delle scogliere (Helicrysum rupestre
s.l.);
- Perlina di Boccone (Odontites bocconei);
- Putoria delle rocce (Putoria calabrica);
- Ruta (Ruta chalepensis);
- Scabiosa (Scabiosa cretinica);
- Senecio (Senecio bicolor);
- Silene fruticosa (Silene fruticosa);
- Stellina di Sicilia (Asperula rupestris);
- Teucrio (Teucrium fruticosus);
- Trachelio siciliano (Trachelium lanceolatum);
- Valeriana rossa (Centranthus ruber);
- Vedovina delle scogliere (Lomelosia cretica);
- Vilucchio turco (Convolvulus cneorum);
- Violaciocca rossa (Matthiola incana s.l.).
Art. 3
Definizione di formazione ripariale
Per le finalità del presente decreto, si definiscono
formazioni ripariali le formazioni vegetali legnose, igrofile, insediate
naturalmente lungo le rive dei corsi d'acqua. Rientrano in questa tipologia gli
arbusteti, le boscaglie fisionomizzati prevalentemente da specie autoctone dei
generi Salix, Populus, Fraxinus, Platanus, Ulmus, Alnus, Tamarix, Nerium,
Sambucus e Vitex.
Non sono riferibili a questa tipologia le formazioni
vegetazionali che, seppure caratterizzate da specie dei citati generi, siano
insediate su una o entrambe le sponde e costituiscano una fascia di larghezza
in proiezione orizzontale inferiore a mt. 20 complessivi.
Art. 4
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana.
Palermo, 28 giugno 2000.
CAPODICASA
CUFFARO