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Decreto 27 luglio 2005
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Programma nazionale della pesca e dell'acquacoltura per l'anno 2005.
(GU n. 246 del 21-10-2005)
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
delegato per la pesca e l'acquacoltura
Visto il decreto legislativo 26 maggio 2004, n. 154, recante modernizzazione del
settore della pesca e dell'acquacoltura, a norma dell'art. 1, comma 2, della
legge 7 marzo 2003, n. 38;
Visto il decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 100 recante ulteriori
disposizioni per la modernizzazione del settore della pesca e dell'acquacoltura;
Visto in particolare, l'art. 5, comma 2, del decreto legislativo n. 100/2005 che
prevede che, per l'anno 2005, gli obiettivi di intervento previsti con il
decreto n. 154/2004 costituiscono il riferimento programmatico ed operativo da
adottare per l'attuazione del Programma nazionale della pesca e dell'acquacoltura
per l'anno 2005, mediante l'utilizzo degli stanziamenti resi disponibili dalla
legge 30 dicembre 2004, n. 311, recante disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005);
Visto il decreto ministeriale 17 giugno 2005 con il quale sono state delegate,
tra le altre, al Sottosegretario di Stato on. Paolo Scarpa Bonazza Buora; le
funzioni istituzionali concernenti la disciplina generale ed il coordinamento in
materia di pesca, acquacoltura e gestione delle risorse ittiche marine;
Sentito il Tavolo azzurro nella riunione del 20 luglio 2005;
Ritenuto di dover adottare le linee guida per l'utilizzazione delle risorse
finanziarie necessarie all'attuazione del Programma nazionale della pesca e
dell'acquacoltura per l'anno 2005;
Decreta:
Art. 1.
1. In attuazione del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 100, recante
ulteriori disposizioni per la modernizzazione del settore della pesca e dell'acquacoltura,
con particolare riferimento all'art. 5, commi 2 e 3, sono adottate le allegate
linee guida per l'utilizzazione delle risorse finanziarie destinate
all'attuazione del Programma nazionale della pesca e dell'acquacoltura per
l'anno 2005.
Art. 2.
2. Per l'attuazione del Programma nazionale 2005 sono utilizzati:
a) gli stanziamenti resi disponibili dalla legge finanziaria 2005 nelle
pertinenti tabelle allegate alla legge stessa;
b) le somme disponibili sul Fondo centrale per il credito peschereccio
provenienti dal pagamento delle rate di ammortamento dei mutui.
Il presente decreto e' inviato alla Corte dei conti per la registrazione ed
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 27 luglio 2005
Il Sottosegretario di Stato delegato per la pesca e l'acquacoltura
Scarpa Bonazza Buora
Registrato alla Corte dei conti il 16 settembre 2005 Ufficio di controllo atti
Ministeri delle attivita' produttive, registro n. 4, foglio n. 41
Allegato
PROGRAMMA NAZIONALE DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA PER L'ANNO 2005
1. QUADRO NORMATIVO ED ISTITUZIONALE E DI RIFERIMENTO.
Il decreto legislativo del 27 maggio 2005, n. 100 ha recepito l'esigenza di
dare seguito alle attivita' di programmazione del settore della pesca e dell'acquacoltura
(cfr. art. 5, comma 2). Occorre, quindi, provvedere a definire le linee guida e
gli obiettivi di intervento previsti per il settore della pesca e dell'acquacoltura
e delle relative filiere per l'anno 2005.
E difatti la norma innanzi citata dispone che «per l'anno 2005 gli obiettivi di
intervento previsti per il settore della pesca e dell'acquacoltura dagli
articoli 4, 14 e 14-bis del decreto legislativo 26 maggio 2004, n. 154, nonche'
quelli di cui al presente decreto legislativo, costituiscono il riferimento
programmatico ed operativo da adottare mediante utilizzo degli stanziamenti
finalizzati all'attuazione dell'art. 1, comma 1, della legge 8 agosto 1991, n.
267, come determinati ai sensi della tabella C della legge 30 dicembre 2004, n.
311. 3. Il Ministro delle politiche agricole e forestali o il Sottosegretario di
Stato delegato alla pesca, adotta, con proprio decreto, le linee guida per
l'utilizzazione delle risorse finanziarie di cui al comma 2, tenuto conto, in
particolare, delle disposizioni recate dagli articoli da 12 a 20 del decreto
legislativo 26 maggio 2004, n. 154, e definisce annualmente la quota parte delle
risorse destinate al Programma nazionale di cui al comma 1, come determinate ai
sensi dell'art. 11, comma 3, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 468, e
successive modificazioni, da assegnare alle finalita' di cui all'art. 14-bis del
citato decreto legislativo n. 154 del 2004.»
Il presente programma, in ragione della ratio legis e delle conseguenti
finalita' previste dal legislatore, prevede, tra gli altri strumenti, il
completamento delle azioni attivate nel periodo di validita' del precedente
piano entro il 31 dicembre 2005. Le azioni previste dal presente programma
potranno essere completate entro il 31 dicembre 2006.
Cio' premesso, si provvede alla definizione delle linee guida che, di seguito,
sono esposte.
2. OBIETTIVI E STRUMENTI DELLE LINEE GUIDA.
2.1 Durabilita' e sostenibilita' delle risorse ittiche.
Gli obiettivi.
Lo stato delle risorse alieutiche dei mari italiani, pur non presentando
situazioni di forte sofferenza come in altri contesti europei, risulta
caratterizzato da differenziazioni sia in relazione allo stato dei singoli stock
ittici che alle diverse aree di pesca.
Da un lato, infatti, gli indici di abbondanza e la dimensione degli individui
catturati relativamente allo stesso stock presentano significative differenze
fra le diverse aree oggetto di pesca; dall'altro, si registrano differenze fra i
diversi stock all'interno della stessa area.
Tali differenze si riflettono sulla variabilita' dei risultati produttivi,
specie in relazione alle diverse tipologie di pesca e dimostrano la necessita'
di rendere piu' efficace il sistema di gestione caratterizzato dall'applicazione
di regole comuni uniche all'interno di aree differenziate sia in termini
biologici che economici e sociali.
Ne deriva la necessita' di elaborare una strategia articolata finalizzata a
valorizzare le diverse esperienze degli operatori della pesca con particolare
riguardo alle specificita' locali e tradizionali. Attraverso la predisposizione
e l'implementazione di progetti specifici sara' possibile perseguire un piu'
equilibrato rapporto fra sforzo di pesca e risorse disponibili, in funzione
delle esigenze di gestione specifiche delle singole aree e delle diverse
tipologie di pesca.
Gli strumenti.
In tale contesto, il presente programma provvede a:
1. promuovere la realizzazione di progetti operativi - presentati dalle
associazioni di categoria diretti anche a favorire lo sviluppo locale in
funzione delle singole realta' produttive. I progetti, che potranno essere
ammessi a contributo nell'ambito delle iniziative previste in favore delle
associazioni di categoria, dello sviluppo dell'imprenditorialita', nonche' di
quelle in favore delle organizzazioni sindacali e sviluppo delle opportunita'
occupazionali, e valutati positivamente dalla Commissione Consultiva Centrale,
consentiranno:
- la individuazione di adeguati organismi di gestione;
- la predisposizione di idonee strategie di ricostituzione degli stock mediante
l'adozione di specifici piani e regole di sfruttamento condivise;
- la delimitazione di aree di pesca riservate.
Dall'approvazione del progetto e delle relative regole di gestione razionale
delle risorse deriveranno attraverso gli appropriati strumenti giuridici
obblighi per quanti risulteranno interessati alla pesca all'interno dell'area
delimitata.
Nel corso di validita' del programma si procedera', inoltre, alla modifica del
decreto ministeriale 14 settembre 1999 e della relativa circolare di attuazione
anche con riferimento alla individuazione delle modalita' di coordinamento di
progetti insistenti su aree limitrofe.
2. confermare il ruolo assegnato alla definizione delle regole di gestione
relativamente alle aree di tutela biologica (attualmente 11) identificate nel
quadro del piani di protezione delle risorse anche attraverso l'eventuale
predisposizione ed approvazione di un progetto di monitoraggio, sorveglianza e
controllo;
3. provvedere - in attuazione del reg. (CE) 2847/93 - al completamento delle
procedure per l'installazione delle blue box per le unita' da pesca di
dimensioni comprese fra i 15 ed i 18 metri. Si provvedera', inoltre, alla
verifica dell'efficacia del meccanismo di controllo e sara' effettuata una
valutazione circa i risultati conseguiti nel primo periodo di applicazione.
Nell'attuazione del programma sara' valutata la compatibilita' con l'ordinamento
comunitario della richiesta proveniente alle parti sociali riguardante la
mancata installazione di detti strumenti sulle unita' che esercitano la piccola
pesca e la pesca con draghe idrauliche;
4. proseguire nell'attuazione del programma di protezione risorse acquatiche
2004/2006. In particolare, si procedera' al progressivo ampliamento della
efficacia dell'azione di tutela delle risorse mediante la partecipazione delle
imbarcazione della pesca artigianale al programma di sospensione dell'attivita'
di pesca. Tale integrazione trovera' copertura finanziaria nel limite di 5
milioni di euro, come previsto dall'art. 245 della legge 30 dicembre 2004, n.
311.
2.2 Sviluppo delle opportunita' occupazionali.
Gli obiettivi.
La progressiva riduzione degli stock ittici e gli effetti derivanti dalla
riduzione della flotta, in attuazione della normativa comunitaria, hanno
prodotto nel tempo situazioni di marginalita' economica e sociale cui occorre
far fronte con adeguate soluzioni gestionali.
La previsione di progetti specifici per la gestione della piccola pesca, la
concentrazione e la razionalizzazione dei punti di sbarco, l'aiuto allo sviluppo
di modalita' produttive organizzate in forma cooperativa e delle organizzazioni
dei produttori (OO.PP.) per favorire modelli di gestione innovativi, il sostegno
alle misure di integrazione del reddito di base, come il pesca-turismo e l'ittiturismo,
sono obiettivi di medio periodo da perseguire sin dall'attuazione di questo
programma.
A questo scopo le risorse finanziarie saranno ripartite in modo da promuovere la
realizzazione di progetti diretti ad incrementare la qualita' e la quantita' dei
servizi e dell'assistenza prestata in favore di pescatori e degli allevatori
ittici. Ai progetti, sulla base di adeguata analisi di congruenza
risultati/obiettivi di progetto, saranno assegnati contributi nell'ambito delle
spese previste in favore delle associazioni di categoria, dello sviluppo
dell'imprenditorialita', delle spese in favore delle organizzazioni sindacali e
sviluppo delle opportunita' occupazionali. In particolare, i progetti, previa
approvazione da parte della Commissione Consultiva Centrale, saranno predisposti
in modo tale da associare le singole linee di azione con i risultati previsti
attraverso l'individuazione di idonei indicatori.
Gli strumenti.
Il perseguimento degli obiettivi citati richiede l'adozione di una strategia
di intervento in grado di garantire la produzione di servizi in favore delle
imprese e degli addetti direttamente impegnati nell'attivita' produttiva. In
particolare, i progetti dovranno fare riferimento a tre distinti livelli.
Un primo livello concerne il recupero della redditivita' derivante dall'attivita'
di sfruttamento, sia attraverso il miglioramento dello stato di conservazione
degli stock, sia attraverso iniziative di valorizzazione della produzione. In
tal senso, si tratta di sostenere la realizzazione delle misure previste nel
precedente paragrafo e di quelle relative alla tutela del consumatore e
valorizzazione della qualita' di cui al successivo paragrafo.
Il secondo livello riguarda la realizzazione di iniziative volte alla
integrazione del reddito mediante lo sviluppo di attivita' connesse alla pesca e
all'acquacoltura in attuazione dell'art. 7 del decreto legislativo n. 154/2004
con particolare riferimento allo sviluppo del pesca-turismo e dell'ittiturismo e
delle imprese di servizio^1.
Un terzo livello riguarda le attivita' in cui la professionalita' acquisita nel
settore della pesca puo' essere utilizzata nell'ambito di settori affini,
tramite riqualificazione professionale, come ad esempio nel caso dei servizi
relativi alla gestione di servizi assicurativi, creditizi e di garanzia in
favore degli operatori del settore o nel caso delle attivita' svolte nell'ambito
delle aree marine protette o delle aree di tutela biologica e di assistenza nel
quadro delle iniziative di monitoraggio ambientale.
Per tutte le attivita' sopra identificate e per quelle assicurativo-finanziarie
indicate di seguito il presente programma pone l'esigenza di disporre di
appropriati progetti in grado di fornire la necessaria assistenza sia alla
progettazione che all'avviamento delle attivita' in favore delle imprese e degli
addetti al settore, da realizzarsi nel quadro dei programmi di cui agli articolo
16, 1 7 e 18 del decreto ministeriale n. 154/2004.
In questo contesto i programmi di cui agli articoli 16, 17 e 18 del decreto
legislativo n. 154/2004 saranno articolati in modo da prevedere tre campi fra
loro distinti:
- un primo relativo alle azioni realizzate dalle associazioni nazionali nel
quadro delle iniziative dirette al rafforzamento, alla costituzione ed allo
sviluppo di centri di assistenza;
- un secondo relativo alla prestazione di servizi in favore degli imprenditori
ittici da realizzare nell'ambito dei centri di assistenza gia' esistenti e di
altri da costituire;
- un terzo relativo alle iniziative in favore dei lavoratori dipendenti ed alle
attivita' finalizzate all'occupazione ed allo sviluppo delle tutele sociali, da
realizzarsi nell'ambito dei centri di servizio esistenti o da costituire.
2.3 Tutela del consumatore e valorizzazione della qualita'.
Gli obiettivi.
La progressiva riduzione della produzione ittica nazionale, cui concorre il
consistente ridimensionamento della flotta da pesca, ha determinato la ulteriore
riduzione del grado di autoapprovvigionamento del settore.
In tale contesto, poiche' non e' ipotizzabile ne' auspicabile una riduzione dei
consumi ittici interni, occorre adottare una strategia diretta da un lato a
sostenere lo sviluppo della flotta operante in acque internazionali, dall'altro
alla valorizzazione della intera produzione interna, sia di cattura che di
allevamento.
^1 Per citare solo alcuni esempi di tale tipologia: imprese di riparazione reti,
lavori di bordo, di meccanica, depositi di materiali per la pesca, imprese di
gestione del pescato. Per quanto riguarda il settore dell'acquacoltura dovra'
essere analizzata la possibilita' di riconvertire le aziende marginali con
fattorie didattiche di acquicoltura.
Si pone, in questo senso, l'esigenza di proseguire e potenziare la tradizionale
azione di comunicazione istituzionale che dovra' essere realizzata mediante
l'utilizzo di strumenti e mezzi multimediali. I risultati conseguiti dalle
precedenti campagne di promozione dimostrano l'efficacia ditale azione e ne
confermano l'utilita' ai fini di un migliore posizionamento del settore e delle
sue produzioni nella percezione del consumatore e dell'intero mercato.
Gli strumenti.
Nel corso del presente programma si confermeranno le iniziative gia'
adottate e si procedera' alla individuazione di ulteriori misure dirette a
soddisfare le esigenze alimentari interne.
Quanto a queste ultime, sara' favorita la realizzazione di progetti destinati a
sviluppare la costituzione di societa' miste con imprese di pesca di Paesi terzi
nel quadro degli accordi esistenti e, a livello nazionale, si supporteranno gli
incontri tra imprese del settore ed imprese legate ai settori dell'alimentazione
e della ristorazione.
Quanto alle esigenze di tutela del consumatore e di valorizzazione della
qualita' della produzione interna, sia di cattura che di allevamento, sara'
confermata la attuale strategia che si articola su due livelli, di cui uno
prevede la continuazione del progetto relativo alla realizzazione di iniziative
dirette alla rilevazione del mercato e dei consumi interni, allo sviluppo della
concentrazione della produzione, alla certificazione della qualita',
sia di prodotto che ambientale, alla tracciabilita' ed all'etichettatura delle
produzioni.
Per i prodotti dell'acquacoltura, in particolare, potranno essere attivati
specifici progetti - a cura delle associazioni professionali di categoria -
intese all'applicazione di sistemi di tracciabilita' e certificazione della
sicurezza alimentare in quanto in grado di fornire valore aggiunto alla
produzione nazionale.
Nell'ambito delle iniziative destinate alla affermazione della qualita' dei
prodotti nazionali saranno, inoltre, previsti contributi per progetti a sostegno
dell'attivita' ittica, in particolare per quanto riguarda la partecipazione a
fiere e mostre.
Relativamente al secondo livello di attivita', saranno confermati i progetti
relativi alla comunicazione istituzionale per il sostegno dell'immagine
dell'intero comparto ittico nazionale, con particolare riferimento alle
problematiche connesse all'offerta del prodotto fresco nazionale ed alla
modifica della percezione del rapporto pesca/ambiente.
Fra gli obiettivi che si intende conseguire con tale attivita' rientrano:
l'informazione sui prodotti della pesca e dell'acquacoltura;
la valorizzazione del prodotto fresco;
l'orientamento del consumatore;
lo svolgimento di azioni specifiche;
il supporto a progetti speciali di carattere socio-istituzionale che saranno
intrapresi dalla stessa amministrazione.
Nel quadro delle iniziative che saranno adottate, occorrera' innanzitutto
consolidare e sviluppare ulteriormente le azioni rivolte a rafforzare l'immagine
del settore ittico nel piu' ampio contesto socio economico e culturale del Paese
attraverso idonee campagne di comunicazione televisiva ed altri progetti
speciali (quali ad esempio le campagne scolastiche «Marinando», «Vivere il mare»
o «Bandiere blu», «I menu' del porto»),
Per cio' che concerne le campagne scolastiche, e' opportuno considerare che la
concessione negli anni trascorsi dell'Alto Patronato della Presidenza della
Repubblica rappresenta un rilevante valore aggiunto a conferma dell'importanza
assegnata a tali iniziative che, pertanto, verranno riconfermate nell'ambito del
presente programma.
Analogamente, si provvedera' ad adeguare gli strumenti di comunicazione alle
variabili esigenze settoriali, senza disperdere il patrimonio finora acquisito
ed in modo da esaltare la riconoscibilita' della proposta, fondamentale
requisito della comunicazione moderna.
2.4 Tutela della concorrenza.
Gli obiettivi.
Gli imprenditori ittici, in aggiunta ai tradizionali elementi che ne
condizionano da tempo la redditivita', ricevono gli impatti derivanti dal forte
aumento della concorrenza internazionale.
Per superare le debolezze interne al settore gli obiettivi previsti dal
programma affrontano due distinti livelli di problematicita': il primo a tutela
della produzione, il secondo a supporto dell'impresa con l'introduzione di
innovative tecniche assicurative, finanziarie e creditizie dirette a migliorarne
la competitivita'.
Da tutto cio' deriva l'obiettivo del programma di adeguamento degli strumenti
creditizi ed assicurativi al settore della pesca.
Quanto alla tutela delle produzioni interne occorre prendere atto che la
produzione ittica mondiale e' caratterizzata dalla presenza di flotte che non
rispettano compiutamente le norme internazionali, spesso violando i principi
previsti dal Piano di azione IUU della FAO, sia riguardo alle misure di gestione
che al rispetto delle norme in materia previdenziale, igienica e sanitaria.
Di conseguenza il presente programma contemplera' azioni volte al controllo
della pesca in acque internazionali ed alle ispezioni sugli alimenti
commercializzati sul mercato interno, con particolare attenzione ai settori del
commercio al dettaglio ed alla ristorazione.
Gli strumenti.
Il presente programma prevede la predisposizione di un progetto di
fattibilita' destinato a promuover un consistente coinvolgimento pubblico nella
realizzazione e diffusione di soluzioni innovative per incrementare e
diversificare le forme di accesso al credito e per risolvere, con nuovi
strumenti assicurativi, annose questioni d'incertezza e di variabilita' del
reddito per il settore della pesca e dell'acquacoltura.
Le linee di intervento pubblico cui il progetto di fattibilita' dovra' fare
riferimento riguardano la messa a punto di tre tipi di strumenti:
1) l'aumento della possibilita' di capitalizzazione per investimenti, attraverso
la creazione di un Fondo per investimenti nel capitale di rischio delle imprese
della pesca e dell'acquacoltura;
2) il miglioramento dell'accesso al credito da parte delle imprese attraverso la
creazione di un Fondo interbancario di garanzia. In tal senso, la Sezione
speciale del Fondo interbancario di garanzia - istituita con la legge n.
153/1975 - e' stata di recente riavviata ed estesa alla pesca con il
trasferimento all'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea)
dall'art. 17 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102.
Secondo tale norma, l'Ismea puo' concedere fideiussione a fronte di
finanziamenti bancari a medio e lungo termine in favore delle imprese agricole e
della pesca.
Inoltre, con la stessa norma l'operativita' della Sezione speciale e' stata
estesa:
all'erogazione di garanzie dirette alle banche e agli intermediari finanziari a
fronte di prestiti partecipativi e di partecipazione nel capitale delle imprese
assunte da banche, intermediari finanziari e fondi chiusi di investimento
mobiliari;
al rilascio di controgaranzie e garanzie in collaborazione con Confidi e altri
fondi di garanzia pubblici e privati;
3) la disponibilita' di un Fondo di solidarieta' nazionale innovato in funzione
del ricorso agli strumenti assicurativi presenti sul mercato. In sostanza, ai
due nuovi strumenti di tipo finanziario, il presente programma ne prevede un
terzo di tipo assicurativo che va ad integrare gli interventi previsti dal Fondo
di solidarieta' nazionale per la pesca.
Tali strumenti rientrano tra le forme di coinvolgimento pubblico finalizzate ad
ottenere un graduale passaggio degli interventi dal versante compensativo a
forme d'assicurazione preventiva (spostamento dell'ottica dall'ex-post
all'ex-ante) allargando la platea dei rischi assicurabili nel settore della
pesca.
In attesa della operativita' degli strumenti finanziari individuati si
garantira' la prosecuzione delle procedure attualmente in essere.
2.5 Ricerca scientifica.
Gli obiettivi.
Nella gestione delle politiche della pesca e dell'acquacoltura la ricerca
scientifica deve svolgere un ruolo essenziale di analisi, di suggerimento e di
supporto applicativo. In tal senso, la ricerca deve essere in grado di
sottoporre alle istanze decisionali le misure piu' idonee alla conservazione ed
alla valorizzazione delle risorse nella direzione dello sviluppo di corrette
logiche di sostenibilita', sia ecologica che economica. Ne segue l'esigenza di
ricollegare conoscenze e competenze attualmente disperse sul territorio
nazionale in vari centri di ricerca distinti attraverso la realizzazione di un
coordinamento centrale al fine di disporre, in tempi rapidi e con metodologie
standard che siano coerenti con le esigenze di natura comunitaria ed
internazionale, di dati elaborati a supporto delle decisioni.
Il presente programma vuole, in tal senso, potenziare l'azione di supporto della
ricerca nazionale alla presenza italiana nell'Unione europea e nel contesto
delle Istituzioni internazionali (RAC, CGPM, ICCAT, FAO, OCSE) e, in coerenza
con quanto fatto negli ultimi anni, mantenere forte la presenza italiana nei
programmi sub-regionali, seguendo attivamente la loro evoluzione, con la
conferma della linea attuata - con il supporto determinante italiano - ad
ADRIAMED e a MEDSUDMED, e con la partecipazione alla creazione del nuovo EASTMED.
Per quanto riguarda il settore dell'acquacoltura, la ricerca prevista dal
programma si concentra sull'acquisizione di conoscenze tecnico-scientifiche
circa le relazioni pesca-acquacoltura - identificate come priorita' per una
gestione sostenibile delle risorse acquatiche - cosi' come gia' deciso in sede
COFI-FAO ed ADRIAMED e circa le attivita' di acquacoltura in mare aperto.
Gli strumenti.
La ricerca deve consentire alla pesca italiana di supportare le proprie
proposte e decisioni locali su una rigorosa base conoscitiva e su aggiornamenti
ed integrazioni puntuali, superando gli attuali problemi di dispersione e di
scarsa collaborazione tra centri. In tal senso l'amministrazione centrale potra'
richiedere ad organismi qualificati, mediante affidamento diretto e fatte salve
le vigenti norme in materia di evidenza pubblica, la predisposizione di adeguati
studi e ricerche ove ritenuti necessari per il conseguimento dei suddetti
obiettivi.
In tal senso saranno messe a punto idonee iniziative per l'analisi di
fattibilita' di un progetto sperimentale a sostegno del soddisfacimento delle
esigenze di natura scientifica da parte della Pubblica amministrazione, anche
mediante la ristrutturazione e rafforzamento di strutture esistenti (Unimar).
Nella stessa direzione deve essere sviluppata la cooperazione mediterranea, ai
vari livelli, al fine di favorire l'assunzione di misure comuni e condivise
nella regione basate su conoscenze dedotte da metodi scientifici comuni in grado
di scongiurare contenziosi e perdite di tempo.
Per il conseguimento degli scopi sopraddetti la Commissione per la valutazione
dei programmi di ricerca, gia' istituita nel corso di validita' del precedente
piano, avra' anche il compito di formulare proposte per la divulgazione
scientifica delle ricerche realizzate e per la individuazione delle tematiche
prioritarie da mettere a bando nell'interesse del meccanismo decisionale
pubblico, nell'ambito del programma di ricerche scientifiche individuate dal
Comitato per la ricerca di cui al decreto legislativo n. 154/2004.
2.6 Semplificazione delle procedure amministrative.
Gli obiettivi.
Analogamente alle iniziative assunte nel corso degli ultimi anni, sara'
prestata la massima attenzione alle misure dirette a favorire la semplificazione
delle procedure amministrative in modo da ridurre, qualitativamente e
quantitativamente, la dimensione degli impegni delle imprese di pesca nello
svolgimento delle loro attivita' produttive.
Il mondo delle associazioni verra' chiamato ad un'azione di supporto sia nella
fase della definizione delle azioni in questo senso, sia in quella di diretta
applicazione anche in forma di sperimentazione.
Gli strumenti.
A questo scopo, entro un mese dalla entrata in vigore del presente
programma, e' prevista la costituzione di un gruppo di lavoro per la
semplificazione amministrativa che indichera' le aree di intervento e le singole
azioni che dovranno contribuire al perseguimento dell'obiettivo ed un gruppo di
lavoro per l'elaborazione del testo unico delle leggi della pesca e dell'acquacoltura
italiane.
Contestualmente - sulla base delle esperienze pilota realizzate in materia di
informatizzazione delle procedure di imbarco e sbarco degli addetti alla pesca (electronic
badge) - si procedera', secondo le indicazioni del CNIPA e nell'ambito delle
spese previste in favore dell'Osservatorio nazionale del lavoro, alla
predisposizione di un progetto che preveda la sua estensione ad altre marinerie.
2.7 Aggiornamento professionale e divulgazione dei fabbisogni formativi.
Gli obiettivi.
Il consolidarsi del processo di modifica della professionalita' nel comparto
della pesca e dell'acquacoltura, la progressiva azione determinata dall'azione
del progresso tecnologico e l'introduzione di nuove mansioni nell'ambito delle
linee di intervento previste dal presente programma, impongono la promozione di
un progetto di aggiornamento professionale dei lavoratori^2.
Tali interventi devono necessariamente muoversi dallo sviluppo delle competenze
ritenute necessarie al fine di stimolare la capacita' del settore di rinnovare
la propria piattaforma di conoscenze e di valorizzare le esperienze, quelle
stesse che in passato ed in ambito sia nazionale che internazionale, hanno
assicurato il riconoscimento delle specificita' territoriali e degli usi locali.
Il presente programma introduce significative innovazioni gestionali ed offre
nuovi e moderni strumenti economico-finanziari.
E' evidente la necessita' di progettare percorsi di aggiornamento e di
adeguamento professionale che siano in grado di presentare le innovazioni e di
prevedere percorsi semplici d'utilizzo dei nuovi strumenti attraverso nuovi
percorsi formativi, anche continui, per adeguare le professionalita' degli
operatori alle nuove sfide dell'internazionalizzazione ed ai bisogni emergenti.
Il raggiungimento degli obiettivi previsti comporta la definizione e la
qualificazione dell'offerta formativa secondo i principi e le metodologie
relative all'apprendimento monitorabile delle persone adulte, rifiutando l'uso
di approcci generici, non misurabili e privi di finalizzazione.
Gli strumenti.
Il presente programma prevede pertanto:
l'articolazione - dettagliata e rispettosa delle specifiche caratteristiche del
territorio di riferimento - dei fabbisogni formativi e professionali rilevati
dalle azioni nazionali e divulgati dalle strutture preposte;
2 Tale progetto e' reso ancora piu' urgente dalla necessita' di prevenire gli
effetti che la ratifica dell'adesione alla Convenzione internazionale IMO
Fishing '95 e il prossimo adeguamento legislativo alle norme stabilite dalla
Convenzione IMO STCW/78 - riguardanti i requisiti e le abilitazioni per i
servizi di coperta e di macchina su navi da pesca - avranno inevitabilmente sul
settore.
la verifica del rafforzamento della trasmissione dei contenuti innovativi di
natura organizzativa, scientifica e tecnologica nei percorsi di aggiornamento
professionale, adatti a qualificare, anche sulle molte novita' introdotte, le
risorse umane presenti nel settore.
A questo scopo il presente programma prevede la creazione di un fondo per
l'assegnazione di borse di studio per lo sviluppo di professionalita' nel mondo
della pesca.
Altro strumento e' costituito dal potenziamento e dalla ristrutturazione
dell'Osservatorio nazionale del lavoro. In tal senso l'Osservatorio, entro un
mese dall'entrata in vigore del presente programma, presentera' alla Commissione
Consultiva Centrale per l'approvazione, un progetto articolato d'intervento di
formazione continua e permanente, redatto in funzione dei fabbisogni di
competenze, criticita' e ambiti di sviluppo espressi dai singoli contesti
geografici.
2.8 Sostegno dell'economia ittica nelle regioni.
Gli obiettivi.
Nell'ambito del processo di modernizzazione istituzionale, molte
amministrazioni regionali si sono dotate di specifiche normative di intervento
e, nella gran parte dei casi, hanno fruito di un relativo sostegno in termini di
conoscenze ed esperienze accumulate dal Ministero nel corso degli anni.
Si pone, pertanto, l'esigenza di rafforzare l'attivita' d'integrazione e
coordinamento tra politiche nazionali e regionali, in coerenza con le
indicazioni della legge n. 38/2003 e, di conseguenza, con il dettato dell'art. 5
del decreto legislativo n. 154/2004 in modo da garantire l'unitarieta' degli
indirizzi promossi dai diversi soggetti istituzionali che hanno competenze nel
settore.
Gli strumenti.
L'obiettivo sara' perseguito mediante l'accentuazione delle iniziative
dirette a favorire lo scambio delle informazioni sulle strategie di gestione
delle risorse e dei relativi indirizzi elaborati a livello regionale, nazionale
ed internazionale, nonche' sui risultati delle ricerche realizzate in ambito
europeo, nazionale e regionale.
Sebbene la gran parte degli aspetti citati siano gia' al momento oggetto di
intese bilaterali fra Ministero, lo Stato e le regioni, occorrera' procedere in
direzione di un loro rafforzamento anche allo scopo di garantire una piu'
efficace azione di coordinamento fra le diverse amministrazioni.
D'altra parte le previsioni del decreto legislativo n. 154/2004 e le stesse
linee di intervento previste nel presente programma, richiedono un maggiore
livello di integrazione fra le strategie adottate dall'amministrazione centrale
e quelle regionali. In questo senso, alla luce delle innovazioni normative in
corso, il presente programma prevede che il Tavolo azzurro per l'intesa con le
regioni e le parti economiche e sociali effettui una verifica delle esperienze
finora maturate eventualmente proponendo un aggiornamento delle intese
esistenti, in modo da garantire il pieno sfruttamento delle sinergie fra i
diversi livelli istituzionali.
2.9 Funzionamento degli uffici dell'Amministrazione.
Gli obiettivi.
L'evoluzione del comparto pesca, sia per quel che attiene le dinamiche
internazionali che interne, ha determinato nel tempo uno sviluppo considerevole
degli impegni della Direzione generale della pesca e dell'acquacoltura. In tal
senso e' necessario provvedere al soddisfacimento delle esigenze operative
attraverso l'individuazione di adeguate risorse umane e finanziarie.
Gli strumenti.
Si prevede, pertanto, di sostenere l'attivita' della Direzione generale
della pesca e dell'acquacoltura attraverso il consolidamento, ed in alcuni casi
il potenziamento, delle voci di spesa relative al funzionamento degli organi
collegiali, delle spese di gestione, del funzionamento dei sistemi statistici,
delle missioni.
Tabella omessa