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Decreto 3 novembre 2004
Ministero dell' Interno. Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.
(GU n. 271 del 18-11-2004)
IL MINISTRO DELL'INTERNO
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, recante
«Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n. 577, recante
«Approvazione del regolamento concernente l'espletamento dei servizi di
prevenzione e vigilanza antincendio»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246, recante
«Regolamento di attuazione della direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da
costruzione»;
Visto il decreto legislativo del 19 settembre 1994, n. 626, recante «Attuazione
delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE,
90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza
e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro»;
Visto il decreto legislativo del 19 marzo 1996, n. 242, recante «Modifiche ed
integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante
attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza
e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, recante
«Regolamento per la disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione
incendi, a norma dell'art. 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59»;
Visto il decreto interministeriale 10 marzo 1998, recante «Criteri generali di
sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro»;
Visto il proprio decreto 4 maggio 1998, recante «Disposizioni relative alle
modalita' di presentazione ed al contenuto delle domande per l'avvio dei
procedimenti di prevenzione incendi, nonche' all'uniformita' dei connessi
servizi resi dai Comandi provinciali dei Vigili del fuoco»;
Visto il parere favorevole espresso dal Comitato centrale tecnico scientifico
per la prevenzione incendi di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della
Repubblica 29 luglio 1982, n. 577, nella riunione n. 261 del 9 aprile 2003;
Considerato che i dispositivi di apertura manuale posti sulle porte installate
lungo le vie di esodo delle opere soggette al rispetto del requisito essenziale
n. 2 «Sicurezza in caso di incendio» devono essere conformi a quanto previsto
dal decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246;
Ritenuta la necessita' di provvedere all'emanazione di norme e criteri per
l'installazione e la manutenzione dei dispositivi antipanico e dei dispositivi
per le uscite di emergenza;
Espletata, con notifica 2003/186/I la procedura di informazione di cui alla
direttiva 98/34/CE, modificata dalla direttiva 98/48/CE;
Decreta:
Art. 1.
Oggetto - Campo di applicazione
Il presente decreto stabilisce i criteri da seguire per la scelta dei
dispositivi di apertura manuale, di seguito denominati «dispositivi», delle
porte installate lungo le vie di esodo nelle attivita' soggette al controllo dei
Vigili del fuoco ai fini del rilascio del certificato di prevenzione incendi,
quando ne sia prevista l'installazione.
I dispositivi di cui al comma precedente devono essere conformi alle norme UNI
EN 179 o UNI EN 1125 o ad altre a queste equivalenti, secondo quanto disposto
nel successivo art. 3.
Art. 2.
Definizioni
Ai fini del presente decreto, si riportano le definizioni di cui ai riferimenti
in premessa, come segue :
a) via di emergenza (o via di esodo,
o di uscita, o di fuga): percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle
persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro;
b) uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro;
c) uscita di piano: uscita che consente alle persone di non essere ulteriormente
esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio e che puo' configurarsi
come segue:
c.1) uscita che immette direttamente
in un luogo sicuro;
c.2) uscita che immette in un
percorso protetto attraverso il quale puo' essere raggiunta l'uscita che immette
in un luogo sicuro;
c.3) uscita che immette su di una
scala esterna;
d) luogo sicuro: luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti
di un incendio;
e) percorso protetto: percorso
caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti di un incendio che
puo' svilupparsi nella restante parte dell'edificio. Esso puo' essere costituito
da un corridoio protetto, da una scala protetta o da una scala esterna.
Art. 3.
Criteri di installazione
Ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246, i
dispositivi di cui all'art. 1 devono essere muniti di marcatura CE. In
particolare, fatti salvi gli adempimenti previsti da specifiche regole tecniche
di prevenzione incendi, l'installazione dei dispositivi di cui all'art. 1 e'
prevista nei seguenti casi:
a) sulle porte delle vie di esodo, qualora sia prevista l'installazione di
dispositivi e fatto salvo il disposto di cui all'art. 5, devono essere
installati dispositivi almeno conformi alla norma UNI EN 179 o ad altra a questa
equivalente, qualora si verifichi una delle seguenti condizioni:
a.1) l'attivita' e' aperta al
pubblico e la porta e' utilizzabile da meno di 10 persone;
a.2) l'attivita' non e' aperta al
pubblico e la porta e' utilizzabile da un numero di persone superiore a 9 ed
inferiore a 26;
b) sulle porte delle vie di esodo, qualora sia prevista l'installazione di
dispositivi e fatto salvo il disposto di cui all'art. 5, devono essere
installati dispositivi conformi alla norma UNI EN 1125 o ad altra a questa
equivalente, qualora si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:
b.1) l'attivita' e' aperta al
pubblico e la porta e' utilizzabile da piu' di 9 persone;
b.2) l'attivita' non e' aperta al
pubblico e la porta e' utilizzabile da piu' di 25 persone;
b.3) i locali con lavorazioni e
materiali che comportino pericoli di esplosione e specifici rischi d'incendio
con piu' di 5 lavoratori addetti.
Art. 4.
Commercializzazione, installazione e manutenzione dei dispositivi
La commercializzazione, l'installazione e la manutenzione dei dispositivi deve
essere realizzata attraverso l'osservanza dei seguenti adempimenti:
a) per il produttore:
a.1) fornire le istruzioni per la
scelta in relazione all'impiego per l'installazione e la manutenzione;
b) per l'installatore:
b.1) eseguire l'installazione
osservando tutte le indicazioni per il montaggio fornite dal produttore del
dispositivo;
b.2) redigere, sottoscrivere e
consegnare all'utilizzatore una dichiarazione di corretta installazione con
esplicito riferimento alle indicazioni di cui al precedente punto b.1);
c) per il titolare dell'attivita':
c.1) conservare la dichiarazione di
corretta installazione;
c.2) effettuare la corretta
manutenzione del dispositivo osservando tutte le istruzioni per la manutenzione
fornite dal produttore del dispositivo stesso;
c.3) annotare le operazioni di
manutenzione e controllo sul registro di cui all'art. 5, comma 2, del decreto
del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37.
Art. 5.
Termini attuativi e disposizioni transitorie
I dispositivi non muniti di marcatura CE, gia' installati nelle attivita' di cui
all'art. 3 del presente decreto, sono sostituiti a cura del titolare in caso di
rottura del dispositivo o sostituzione della porta o modifiche dell'attivita'
che comportino un'alterazione peggiorativa delle vie di esodo o entro sei anni
dalla data di entrata in vigore del presente decreto. La manutenzione dei
dispositivi di cui al comma precedente dovra' comunque garantire il mantenimento
della loro funzionalita' originaria e dovra' essere effettuato quanto prescritto
al punto c.3) dell'art. 4.
Il presente decreto sara' pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed entrera' in vigore novanta
giorni dopo la pubblicazione.
Roma, 3 novembre 2004
Il Ministro: Pisanu