______________ AMBIENTEDIRITTO ______________
INCONTRO RAVVICINATO TRA BLOCKCHAIN E PATRIMONIO CULTURALE: MERA CHIMERA NELLA PROSPETTIVA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE?
Angiola Giovanna Modano
Abstract: il cambiamento climatico ha assunto un ruolo primigenio nel quadro politico nazionale. Al fine di mitigarne e rallentarne la crescita, appaiono oltremodo necessarie misure “non anfibologiche” che consentano il recupero degli spazi urbani ed il miglioramento della vita socio-ambientale, così da suggellare le esigenze ambientali, occupazionali, igienico-sanitario con quelle tecnologiche e di libera iniziativa economica. A ben vedere, la riflessione, che segue, tenta di tessere un legame forzoso tra la rivoluzione ecologico-digitale e la tutela del patrimonio culturale, con l’intento di definire un nuovo concetto di benessere urbano sostenibile nella pulsante necessità di riqualificare i luoghi di cultura – anche attraverso l’eliminazione delle barriere fisiche e cognitive – consentendone una fruizione realmente universale. Per superare le criticità sottese alla questione appare funditus intervenire sia sul potenziamento e sull’incentivazione economica sia, peraltro, sollecitando un approccio pattizio oltre che cooperativo tra pubbliche autorità e privati (rectius: operatori professionali coinvolti). Pertanto, in attuazione del “Teorema di Coase” ed incidendo a doppio filo, tanto sul processo di transizione verde e tanto sulla digitalizzazione del patrimonio culturale la soluzione potrebbe essere: abbandonare in modo definitivo una concezione meramente conservativa della protezione del patrimonio culturale a favore di una concezione energica ed operosa, che, peraltro, sfrutti principalmente la tecnologia delle blockchain in equilibrio ottimale con le esternalità negative incidenti sull’ambiente. Plausibilmente, in forza dell’approccio adottato dall’odierno legislatore, l’intelligenza artificiale è, allo stato, in grado di monitorare il patrimonio culturale, non soltanto attraverso una mappatura di quello disseminato sul territorio nazionale, ma anche salvaguardandone l’integrità con interventi architettonici che permettano una verificazione aggiornata e continua dello status, in cui essi versano. La combinazione di questi due fattori – trasformazione digitale e patrimonio culturale-climatico – può fungere da unico marcatore funzionale in grado di proteggere l’ambiente o da inutile chimera, volta solo a legittimare la sussistenza di un compendio rimediale dalle vesti astratte nel diritto ambientale. In ragione delle siffatte premesse, l’umanità intera è chiamata a rispettare per prima la natura, dando corso allo sviluppo tecnologico compendiato dalla sostenibilità dell’ecosistema in una rinnovata lettura dell’ambiente di tipo biocentrico e non più soltanto antropocentrico.
Parole chiave: Patrimonio culturale – Ambiente – Sviluppo sostenibile – Nuove tecnologie – Blockchain – Transizione ecologica – Funzione amministrativa.
Climate change has taken on a prime role in national policy. In order to mitigate and slow down its growth, “non-industrial” measures seem extremely necessary to allow the recovery of urban spaces and the improvement of socio-environmental life, so as to seal the environmental, occupational, hygienic-The Committee on Social Affairs, Employment and the Working Environment, Public Health and the Committee on the Environment, Public Health and Consumer Protection, and the Committee on the Environment, Public Health and Consumer Protection. After all, the following reflection attempts to weave a strong link between the ecological-digital revolution and the protection of cultural heritage, with the intention of defining a new concept of sustainable urban well-being in the button need to redevelop places of culture – also through the elimination of physical and cognitive barriers – allowing a truly universal use. To overcome the critical issues underlying the issue, it seems to intervene both on strengthening and economic incentives and, moreover, urging an approach as well as cooperative between public authorities and private (professional operators involved). Therefore, in implementation of the “Theorem of Coase” and having a double impact, both on the process of green transition and on the digitalization of cultural heritage the solution could be to abandon definitively a purely conservative conception of the protection of cultural heritage in favour of an energetic and active conception, which, moreover, mainly exploits blockchain technology in optimal balance with negative externalities affecting the environment. Plausibly, by virtue of the approach adopted by today’s legislator, artificial intelligence is, at present, able to monitor cultural heritage, not only through a mapping of that disseminated on the national territory, but also safeguarding its integrity with architectural interventions that allow an updated and continuous verification of the status, in which they are. The combination of these two factors – digital transformation and cultural-climatic heritage – can act as a single functional marker able to protect the environment or as a useless chimera, only to legitimize the existence of a compendium from the abstract vestments in environmental law. Because of these premises, the whole of humanity is called to respect nature first, giving rise to the technological development summarized by the sustainability of the ecosystem in a renewed reading of the biocentric and no longer only anthropocentric environment”.
Keywords: Cultural heritage – Environment – Sustainable development – New technologies – Blockchain – Ecological transition – Administrative function.
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Tecnologie emergenti: l’impatto sull’azione e sulla funzione amministrativa. – 3. Un processo in divenire: verso il patrimonio culturale digitale. – 4. Blockchain: un’opportunità per il monitoraggio digitale, la protezione, il godimento del patrimonio culturale nazionale? – 5. Considerazioni conclusive.
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