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______________ AMBIENTEDIRITTO ______________

 

LA RIFORMA DELLA “COSTITUZIONE AMBIENTALE” ITALIANA E LA TUTELA DELLE SPECIE ANIMALI A RISCHIO DI ESTINZIONE, NEL PRISMA DELLA DISCIPLINA MULTILIVELLO SULLA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ.

 

Il quadro generale ed alcune riflessioni critiche.

 

Maurizia Pierri

 

Abstract. La Legge costituzionale 11 febbraio 2022, n.1, di modifica degli artt. 9 e 41 cost, ha introdotto tra i principi fondamentali dell’ordinamento, la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità e ha demandato invece alla legge dello Stato la concreta disciplina delle forme e dei modi di tutela degli animali. Se interpretato in chiave gerarchica, a prescindere dall’intento del legislatore ed al di fuori dell’episteme personalista della Costituzione, il testo potrebbe giustificare una tutela differenziata delle specie animali, a seconda della loro appartenenza o meno alle categorie protette, come sembra accadere con riferimento alle norme contenute nella legge di bilancio 2023. Il saggio si sofferma sulla nozione di specie protette elaborata, a partire dal secondo dopoguerra, in seno alla IUCN (International Union for Conservation of Nature), responsabile della compilazione delle liste rosse. Successivamente prende sinteticamente in esame la complessa e articolata normativa che se ne occupa, a livello internazionale ed euro unitario, ravvisando la possibilità di canalizzarla lungo due direttrici: una riconducibile alla applicazione della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) e dunque sostanzialmente repressiva e l’altra alla applicazione delle fonti pattizie che proteggono la biodiversità, con particolare riferimento alla vita selvatica, pertanto fondamentalmente conservativa. Infine il saggio ipotizza una lettura della riforma costituzionale che incida sulla tutela degli animali istituendo diversi livelli di tutela.

Parole chiave: specie protette,applicazione CITES, tutela della biodiversità, riforma dell’art. 9 Cost., tutela degli animali.

Abstract. Constitutional Law no. 1, 11 February 2022, amending articles 9 and 41 of the Italian Constitution, introduced the protection of environment, ecosystems and biodiversity among the fundamental principles of the legal system while the effective protection of animal rights is entrusted to the national law. However, art. 9(3) as amended could justify a differentiated protection of animal species, depending on whether or not they belong to protected categories, as seems to happen with reference to the regulations contained in the 2023 Budget Law. The essay focuses on the notion of protected species that has been developed since the Second World War within the IUCN (International Union for Conservation of Nature), which is responsible for compiling the “Red Lists of Endangered Species”. It then briefly examines the complex and articulated legislation that deals with it, at an international and Euro-unitary level, recognising the possibility of channelling it along two lines: one ascribable to the application of CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) and therefore substantially repressive, and the other to the application of the treaty sources that protect biodiversity, with particular reference to wild life, therefore fundamentally conservative. Finally, the essay hypothesises an interpretation of constitutional reform that affects animal rights by establishing different levels of protection.

Key words: endangered species, CITES application, multilevel biodiversity protection, Italian constitutional reform law, animal protection.

 

SOMMARIO: 1. La legge costituzionale n.1 del 22 febbraio 2022 e l’inserimento della tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità tra i principi fondamentali. 2. La nozione di specie animali e vegetali protette: la Red List of Threatened Species dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN). 3. La regolamentazione del commercio internazionale di specie selvatiche a rischio. 4. Il sistema multilivello di tutela delle specie a rischio, tra conservazione della biodiversità e repressione del commercio illegale. 4.1. Le fonti internazionali “conservative”: Convention on Biological Diversity e Strategic Plan for Biodiversity. 4.2. Le fonti euro unitarie “conservative”: Direttiva Uccelli, Direttiva Habitat e Strategia europea sulla biodiversità. 4.3. Le fonti eurounitarie “repressive”: il “pacchetto” EU Wildlife Trade Regulations. 4.4. Il quadro normativo nazionale di matrice “conservativa” ante riforma costituzionale. 4.5. La normativa “repressiva” e l’attuazione della CITES: il decreto legislativo n. 135 del 5 agosto 2022. 5. La legge costituzionale n. 1 del 22 febbraio 2022 e la tutela delle specie protette, in particolare quelle animali: discriminazioni volute o inconsapevole paradosso?


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