231 – Esonero dell’ente dalla responsabilità da reato – Organo apicale che rappresenti una dissociazione dello stesso dalla politica d’impresa – Concetto di “elusione” – Condotta munita di connotazione decettiva – Nozione di condotta ingannatoria – Responsabilità dell’ente per colpa – Presupposti – Corrispondenza causale tra la violazione della regola cautelare e la produzione del risultato offensivo – C.d. “comportamento alternativo lecito” – Valutazione del modello in concreto – Verifiche del giudice – Costruzione del “modello organizzativo” – C.d. procedimento funzionale e processo di auto-normazione – Linee guida, parametri orientativi per le imprese – C.d. “colpa di organizzazione” dell’ente – Efficienza causale nella commissione del reato presupposto da parte del soggetto apicale – Assenza o insufficienza delle prescrizioni contenute nel modello – Principio costituzionale del divieto di responsabilità per fatto altrui – Partecipazione necessaria di differenti articolazioni dell’organizzazione dell’ente – Principio di immedesimazione organica dell’ente – Valutazione compiuta dai giudici di merito – Elementi indicativi della colpa di organizzazione dell’ente – Sull’accusa l’onere di dimostrare l’esistenza dell’illecito penale – Integrazione dell’attività istruttoria – Contestazione dell’illecito entro i sei mesi successivi alla ricezione della comunicazione – Precedente richiesta di archiviazione – Effetti – Declaratoria di prescrizione del reato presupposto e accertamento autonomo della responsabilità dell’ente – Accertamento incidentale – Artt. 6, 7, 22, 25-ter, 39, 58, 59, d.lgs. n. 231/2001.
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